sabato 27 luglio 2013

F1 - Qualifiche GP Ungheria: pole di Hamilton, solo 5° Alonso

Al giro di boa del Mondiale in Ungheria ci si aspetta in particolar modo il riscatto della Ferrari. E almeno nelle libere con Alonso pare che questo sia avvenuto: infatti nel weekend lo spagnolo è sempre stato nelle primissime posizioni qui a Budapest sulla pista dell'Hungaroring. La temperatura oggi è di molto superiore ai 40 gradi sull'asfalto di questo circuito, da sempre avaro di sorpassi: essenziale dunque partire bene in griglia. Q1 con i grandi team in stand-by fino agli ultimi minuti, tutti montano gomme morbide. Gutierrez, Di Resta, Pic, Van Der Garde, Bianchi, Chilton sono gli eliminati in questa prima fase, Perez ultimo dei qualificati dopo che in mattinata era incappato in un fuori pista con la sua monoposto. Webber ha problemi col solito Kers, per lui qualifiche in salita. Tutt'altra storia per l'altra Red Bull, quella di Vettel, che con pneumatici usati trova un gran tempo in Q2, migliorato solo dalle due Mercedes. Sutil, Hulkenberg, Button, Vergne, Maldonado e Bottas non riescono ad entrare nella top 10. Due Ferrari, due Red Bull, due Lotus, la McLaren di Perez, la Toro Rosso di Ricciardo, oltre come detto Rosberg ed Hamilton a sfidarsi per la pole. È ancora Vettel a spingere sin da subito e trovare un giro che pare garantirgliela, finchè negli ultimi secondi il suo tempo non viene migliorato dal solito Hamilton che tira fuori il crono perfetto. Ci riprova Seb ma rimane secondo per soli 38 millesimi. Dietro a loro un ottimo Grosjean. La prima delle Ferrari è quinta, unica consolazione per gli uomini di Maranello sarà partire dal lato della pista pulito. Per la gara probabilmente è ancora la Red Bull ad averne di più, con entrambi i piloti che terminano le qualifiche alquanto contrariati benché per motivazioni differenti: se saranno bravi a trasformare il nervosismo in voglia di vincere come già accaduto in passato non ci meraviglierebbe vederli ancora trionfare.

lunedì 22 luglio 2013

MotoGP – Fantastica vittoria di Marquez a Laguna Seca, nel ricordo di Antonelli

L'ennesima tragedia accorsa, questa mattina a Mosca durante la gara della Supersport e in cui ha perso la vita il venticinquenne centauro umbro Andrea Antonelli, lascia a tutti gli addetti ai lavori una certa tristezza che i piloti stessi si portano in pista. Nonostante questo “show must go on”, quindi dopo il doveroso minuto di silenzio e il solito inno che viene suonato (quest'oggi dalla chitarra di Joe Satriani) prima di ogni evento in USA, si entra nel clima della corsa. Sbaglia totalmente la partenza Marquez che recupera però immediatamente trovando la terza posizione alla fine del primo giro, Bradl rimane davanti mentre Rossi lo tallona. Prosegue a martellare tempi record il rookie spagnolo, e dà spettacolo con una clamorosa staccata al cavatappi dove andando ben oltre al cordolo riesce a passare Valentino. Ormai Marc ha messo il tedesco nel mirino, anche se ha più di un secondo di svantaggio. Dietro fanno fatica Pedrosa e Lorenzo, quinto e sesto ad un terzo di gara ma con ritardi consistenti. Quando siamo a metà della corsa arriva, previsto e prevedibile, il sorpasso di Marquez ai danni di Bradl, dietro nel frattempo si è formata la coppia Rossi-Bautista. Posizioni cristallizzate fino alla bandiera a scacchi: vince un magnifico Marquez, secondo un ottimo Bradl con la sua Honda clienti, terzo Rossi. Crutchlow, decisamente fuori dalla bagarre per l'intero GP, permette a quest'ultimo di fare un passo in avanti in classifica mondiale, dove è sempre più leader il giovane Marc.

Voto 9 a...Marquez: E ora sono 16. Tanti i punti che il ragazzino sta dando al compagno Pedrosa, quello che avrebbe dovuto prenderlo per mano ed 'insegnargli' come guidare in MotoGP. Ah però! Sicuramente qui a Laguna Seca non gli insegna niente nessuno. Che dire ancora se non che il pilota spagnolo sta facendo già la storia della categoria, con un sorpasso (copia quasi precisa di quella che fece Rossi a Stoner qualche anno fa) che sembra proprio un passaggio del testimone generazionale. Al primo anno nella classe regina vince dove nessun rookie aveva mai vinto: direi che è già sulla buona strada!

Voto 8 a...Rossi e Lorenzo: Al di là dei personali meriti sportivi, ci è piaciuto moltissimo l'abbraccio tra il Dottore e il suo 'erede': nessuna polemica per il sorpasso subito (con un minimo di coerenza), anzi il 46 a fine gara è andato a scherzare col rivale. Bella scena che fa onore all'intero ambiente. Ok se l'avesse fatta qualcun'altro quella manovra probabilmente non l'avrebbe presa così bene, ma tant'è. In quanto a Jorge, lo abbiamo visto accasciarsi sulla sua sedia alla fine di una gara dove avrà fatto una fatica pazzesca, ma quando viene inquadrato saluta e sorride come se avesse vinto. Ed in effetti nelle sue condizioni, imbottito di antinfiammatori, antidolorifici e chissà che altro, arrivare sesto è quasi una vittoria.

Voto 5 a...Crutchlow: Che cosa è successo oggi al nostro pazzo preferito? Ha iniziato bene il weekend ma dopo la scivolata ieri non è più riuscito a riprendersi, mostrando anche un certo nervosismo. Oggi sentiamo dai tecnici che c'erano problemi sulla sua moto, ma la sua gara è stata davvero molto, molto incolore. Dai Cal, sarà per la prossima, siamo certi tornerai presto a farci divertire, speriamo già da Indianapolis.


domenica 21 luglio 2013

MotoGP - Qualifiche GP USA: tre Honda davanti, la pole a Bradl

Giunti all'appuntamento con la mitica pista californiana di Laguna Seca siamo tutti rimasti sorpresi del dominio mostrato da Marquez nelle libere, specialmente considerato che queste sono le prime volte in cui corre sull'asfalto americano, dove ricordiamo troveremo solo la classe regina. Come tutti gli appassionati sanno, questo circuito non è solo famoso per il 'cavatappi' ma per essere una delle piste più tecniche del Mondiale. Altro dato che ci lasciano in eredità le 'free practice' è una certa superiorità dei motori Honda, mentre rivediamo con immensa gioia sia Lorenzo che Pedrosa che con tutti gli altri inseguono il rookie loro connazionale. Il pilota Yamaha entra di diritto nella top10, mentre Dani deve partecipare alla Q1 ma, come facilmente ipotizzabile, passa il turno senza problemi. Lo accompagna Randy De Puniet, che già all'inizio della Q2 però scivola. Ancora il rookie, che vuole sfatare il tabù che vede nessun centauro al suo primo anno trovare la pole qui, continua a correre come un matto e si va a migliorare ulteriormente giro dopo giro. Crutchlow, caduto nelle ultime libere, ha qualche problema nei primi minuti delle qualifiche con la seconda moto, ma quando rientra l'adrenalina accumulata gli fa trovare il quinto tempo in griglia. Anche Marquez scivola nella polvere mentre è ancora primo ma non c'è tempo per riprendere la pista: per pochi millesimi suo malgrado vede sfuggire una pole che sarebbe stata più che meritata. A mettersi davanti a lui, sorpresa delle sorprese, arriva negli ultimi minuti come un razzo Bradl. Terzo uno straordinario Bautista, che dopo alcune stupidaggini in passato ha davvero imparato la lezione. Quarto Rossi, prima delle Yamaha, mentre gli stoici Lorenzo e Pedrosa sono sesto e settimo. Il favorito per la gara rimane Marquez, ma gli occhi di tutti saranno puntati sui suoi due connazionali ancora acciaccati e sulla loro tenuta fisica.  

domenica 14 luglio 2013

MotoGP - Al Sachsenring trionfo di Marquez, Rossi 3°

In una delle piste più corte e tortuose del Mondiale oggi non ci sono, lo ricordiamo, nè Lorenzo nè Pedrosa, che fino a stamattina era in forse ma che infine ha dovuto decidere di rimandare il rientro. Le temperature sono più alte dei giorni scorsi, vedremo in che modo questo varierà le condizioni per i 30 giri previsti. Alla partenza scatta davanti Rossi, seguito da Bradl e dalla sorpresa Espargaro. Giusto qualche curva e il tedesco passa il Dottore, mentre Marquez scivola in quarta posizione. Anche Crutchlow, ancora dolorante dopo la caduta nelle libere, è dietro in queste prime tornate. Sia lui che Marquez però dopo un paio di giri cominciano finalmente la loro gara e si piazzano terzo e quarto, mentre la CRT di Espargaro scivola irrimediabilmente indietro. Lo spagnolo su Honda inquadra l'obiettivo, a 5 giri dal via passa Rossi e dopo altri due anche Bradl portandosi in testa. Imbarcata del 46 che fa così avvicinare Crutchlow. Quando mancano 20 giri, sia Rossi che l'inglese hanno ormai passato Bradl e sono praticamente appaiati. Inizia così un bel duello tra di loro, mentre il leader ormai ha 2 secondi. La spunta Cal, il quale dopo aver passato il compagno di marca se ne va. Dopo molti giri in cui le posizioni sembrano congelate, Crutchlow illude avvicinandosi al rookie Honda ma non riuscendo a portare a termine la sua rincorsa. Così ai due vanno i gradini più alti del podio mentre il terzo è di Rossi. Marquez diventa il nuovo leader del Mondiale vincendo la sua quarta gara consecutiva sul circuito tedesco. Fantastico Crutchlow pur acciaccato non ha mai mollato. Delusione per Rossi. Poche le cadute per fortuna, incrociamo le dita per Laguna Seca, un'altra pista particolare quanto spettacolare ma sempre ricca di incidenti.

Voto 9 a...Marquez: il ragazzino terribile in pista quanto adorabile e maturo nelle dichiarazioni, il predestinato, il pulcino che ora sta davanti alla propria chioccia: di tutto di più si può dire di Marc. Lo si paragona nello stile a Stoner, nel carattere a Valentino. L'ennesimo grande talento del motociclismo iberico ha tutto per fare bene, anche l'umiltà che gli fa sottolineare come sia ora il leader della classifica piloti sì, ma è un traguardo raggiunto senza Pedrosa e Lorenzo che lui rispetta. Ma non teme, il che è giusto e mostra che dietro il sorriso guascone si nasconde un ventenne con la testa di un uomo fatto. Ci spiace solo per chi là fuori avesse voluto sentire almeno oggi un inno differente da quello spagnolo. Sorry!

Voto 8 a...Crutchlow: il solito, pazzo Cal! Cade, si spacca, si rialza e rischia quasi di vincere, se non fosse per il fenomeno Marquez. Corre sempre come se dovesse dimostrare qualcosa, e forse un po' è così visto che qualcuno a volte lo dimentica quando si parla dei top rider della categoria. Cosa gli manca per poter pensare a traguardi ancora più importanti? 1) Non fracassarsi ogni volta ogni più piccolo ossicino del corpo 2) Magari una moto ufficiale? Che non sia una Ducati però please! 3) I piloti spagnoli facciano un campionato a se stante. Ecco, se si arrivasse a realizzare tutto ciò, io onestamente punterei su di lui anche per una vittoria mondiale.

Voto 3 a...Ducati: Vero, Borgo Panigale non è Tokio. E anche se in realtà le sedi di Yamaha e Honda non si trovano nella capitale nipponica, il concetto è lo stesso: è Davide contro Golia, due super-colossi dei motori contro una (relativamente) piccola azienda. Però vedere un marchio storico che se la deve giocare non con le pari categoria ma con le CRT, e spesso prendere pure paga, infastidisce qualunque amante delle moto. Specie considerando che sono anni che sentiamo raccontare da piloti ed ingegneri la stessa storia: step by step, siamo lontani ma un passo alla volta...Ok, ma pare che qui i passi li facciano all'indietro! Ci sembra, vista dal di fuori, una situazione che per sbrogliarsi abbia bisogno di un reset totale; ripartire da zero, rifondare il progetto, innovando come da loro tradizione ma con una base che permetta di non rimediare ogni gara pessime figure. Anche perchè lo Stoner col tutù e la bacchettina magica che arriva e ti aggiusta tutto non è che lo trovi dietro l'angolo, per info chiedere (tanto per fare un nome) a Vale Rossi.  

sabato 13 luglio 2013

MotoGP - Qualifiche GP di Germania, pole di Marquez ma quante cadute!

Nelle libere dei giorni scorsi molti sono stati i piloti ad assaggiare l'asfalto del Sachsenring, non nuovo nel mostrarci questi exploit. Tra i centauri che hanno avuto sicuramente la peggio, due tra i principali protagonisti della stagione, Pedrosa e Lorenzo. Per il maiorchino, che si è danneggiato la placca appena inserita nell'operazione di 15 giorni fa, si è dovuto ricorrere nuovamente all'equipe medica dell'ospedale di Barcellona. Al momento ancora non si sa se tornerà per Laguna Seca o attenderà qualche giorno in più per essere pronto ad Indianapolis. Per il pilota Honda invece una brutta botta alla spalla in mattinata, dopo un high side che gli fa battere anche la testa, con relativa visita e tac. Tornando alle qualifiche, nel Q1 Petrucci e Corti raggiungono i colleghi nella fase successiva, dove per la griglia di partenza la lotta pare essere tra Marquez e Rossi, ma anche Crutchlow e Bradl, esaltato dal clima di casa, vanno forte. Ottimo pure Espargaro, che con una CRT se la gioca coi primi. La pole, in una pista a lui particolarmente favorevole, va infine a Marquez che precede le due Yamaha di Crutchlow e Rossi. Il rookie Honda sarà il favorito per la gara domani ma la rinnovata autostima di Rossi (e l'assenza dei principali rivali) potrebbe aiutare l'ex campione del mondo, mentre per l'inglese c'è ancora qualche problema sulla sua Tech3. Quello che è probabile è che vedremo altre cadute, e la speranza come sempre è che siano tutte senza conseguenze.

domenica 7 luglio 2013

F1 - GP Germania: Vettel vince in casa, Alonso quarto


Nella qualifica di ieri abbiamo visto uno dei favoriti, Rosberg, che a causa di un errore di strategia oggi è stato costretto a partire parecchio indietro. Solite difficoltà per le Ferrari, pole per Hamilton ma Vettel che parte dietro di lui è ancora il pilota da battere. Fa molto caldo al Nurburgring, vedremo se questo comporterà degli approcci differenti da parte delle diverse scuderie. Grandissima partenza per le Red Bull che passano subito Hamilton; è sopratutto il giovane pilota di casa e leader del mondiale a fare immediatamente l'andatura, segnando i primi tempi record. Le Ferrari intanto, che speravano di recuperare dalle posizioni in griglia, si ritrovano con una vettura in meno in pista già al quarto giro, quando Massa dopo un testacoda alla prima curva è costretto a ritirarsi. Al quinto iniziano i pit stop, dove Webber che era secondo perde una gomma colpendo anche un cameraman (nulla di grave per lui fortunatamente), l'australiano rientra poi in pista ma ultimo. Alonso e le due Lotus attendono qualche tornata in più per rientrare come previsto. Grosjean è scatenato, prende la seconda posizione e segna il giro più veloce. Principio d'incendio sulla vettura di Bianchi che mette in folle prima di uscire dalla stessa come da regolamento, ma trovandosi in un punto del circuito in salita l'auto scivola pericolosamente indietro fino ad arrivare in mezzo alla pista, safety car inevitabile e molti ne approfittano per fare il loro secondo stop. Quando rientra siamo ormai a metà gara, davanti c'è sempre Vettel, lo seguono le due Lotus di Grosjean e Raikkonen. Quarto Alonso, male le Mercedes, solo settimo Hamilton e addirittura tredicesimo Rosberg a questo punto. Intorno al 40º giro si fermano ai box i due piloti davanti, con Vettel che sembrava negli ultimi minuti in difficoltà ma che ora inizia di nuovo a tirare. Dieci giri più tardi si fermano gli altri due che lottano per il podio, Raikkonen e Alonso. Distacchi molto risicati tra i primissimi, Grosjean lascia sfilare il compagno, consapevole che il finlandese ne ha di più, il quale prova ad andare a prendere Vettel e una vittoria che sarebbe una sorpresa assoluta. Ultimo giro e Raikkonen, che ha via via rosicchiato qualche decimo al leader della corsa, cerca di andare sotto il secondo di distacco per poter aprire l'ala ma non basta. Il buon Seb vince finalmente a casa sua in una gara che sembrava maledetta per lui, ottime le Lotus, delusione Mercedes. Alonso fa quel che può con un'auto che continua a non essere al livello delle migliori.

Voto 9 a...Vettel: prosegue la marcia trionfale del teutonico, davanti meritatamente in un altro Mondiale nonostante la giovanissima età. E per vincerli si sa, ci vuole un mix di talento, fortuna e una scuderia che ti supporti dandoti un'auto veloce e allo stesso tempo affidabile. Ovvio, meno ovvio riuscire a mettere insieme tutte queste cose! Lui le ha, ed è incredibile pensare che anche quando non vince, o è comunque sul podio o esce per problemi tecnici. Una vera 'macchina' creata per primeggiare.

Voto 8 a...Lotus e Alonso: nessuno si aspettava una Lotus così avanti oggi, tra l'altro con entrambi i piloti. Ad un certo punto tutti pensavamo che potessero andare addirittura a vincere! Rimane il dubbio sul rendimento nei prossimi appuntamenti, con prestazioni sempre altalenanti durante questo campionato. Che dire di Fernando? Come sempre tira fuori il massimo possibile con una Ferrari che non è sicuramente la Red Bull, sono i fatti a parlare. Al contrario, il pilota asturiano se la può giocare con chiunque. Ecco spiegato il perché nonostante tutto del suo secondo posto in classifica piloti.

Voto 3 a...Mercedes e la sicurezza: da favoriti sono passati ad essere la delusione di giornata, soprattutto nella propria terra. Il caldo sicuramente nel loro caso è il vero problema, con un consumo dei pneumatici fuori dalla norma. In realtà si tratta di un ritorno alle prestazioni pre-scandalo dei test illegali. Un argomento che invece tocca tutti è quello della sicurezza: noi siamo per lo spettacolo, anche al limite della pericolosità. Però un conto è un pilota che ci prova, si butta consapevolmente prendendosi i suoi rischi, altro giocare con la vita di tutti inutilmente come abbiamo visto la scorsa gara a causa dei pneumatici e oggi per una gomma non ben avvitata e l'auto di Bianchi che si muoveva da sola. Sono piccoli dettagli che possono costare cari, in uno sport fatto anche (soprattutto?) di milioni sarà il caso di cambiare qualcosa per evitare certe scene?