domenica 25 novembre 2012

F1 - GP Brasile, Alonso secondo ma il mondiale è di Vettel


Una lieve pioggia, come previsto, saluta i piloti per l’ultima gara di questo combattutissimo campionato. Arretrato Maldonado per non aver effettuato le operazioni di peso alla fine delle qualifiche ieri, che da sesto perde dieci posizioni e ne fa guadagnare una ad Alonso, che parte quindi settimo: tre piazze di distanza quindi dal rivale Vettel. Partenza incredibile: Massa si fa subito sotto alle McLaren, dietro un maxi tamponamento con Raikkonen che esce di pista, detriti un po’ ovunque ma soprattutto Vettel che va in testacoda toccato da Senna. Dai box dicono all’attuale leader di rimanere fuori, ma è ormai ultimo! La pioggia aumenta e tutti hanno difficoltà a stare in pista, Alonso è il primo a fare un fuoripista, senza grossi patemi. Intanto in neanche 10 giri Vettel rimonta ed è già ottavo; è tempo di pit stop, e si decide tutti per le intermedie. Il tempo è variabile, amplificando le molte emozioni già avute fin qui, nel solo primo quarto di gara. Ci si ferma nuovamente infatti intorno al ventesimo giro, con Hamilton e Vettel che montano le dure e Alonso le medie, approfittando della pista che si sta asciugando, mentre Hulkenberg e Button, che sono gli unici a non essersi ancora fermati, stanno davanti a tutti. A causa dei detriti in pista dei precedenti incidenti deve uscire la safety car; al rientro dell’auto dei commissari, i sorpassi si susseguono anche grazie ai distacchi annullati ma davanti ancora a sorpresa l’ottima Force India che precede le due McLaren, a loro volta davanti alle due Ferrari. Alonso è quindi quarto quando siamo a metà gara, mentre Vettel settimo. Hamilton passa Hulkenberg ma i due si scontrano qualche giro più tardi: all’ultima gara in McLaren il pilota inglese deve ritirarsi mentre il tedesco dovrà effettuare un drive through. Alla terza sosta ai box alla Red Bull perdono tempo e fanno rientrare Vettel nono, con Alonso che recupera una posizione per la penalità sopra citata. A ormai cinque giri dal termine il podio è così formato: Button, Alonso e Massa, con Vettel sesto e quindi virtualmente campione. Lo spagnolo è a più di 20 secondi dal primo; unica possibilità per lui di ribaltare la sorte sarebbe un ritiro di Button o Vettel. C’e ancora tempo per un ultimo colpo di scena, con Di Resta che sbatte violentemente contro il guardrail, senza conseguenze se non che nuovamente esce la safety car per il giro conclusivo, che diventa una passerella per Sebastian Vettel. Finisce come tutto è iniziato, con una vittoria di Button, mentre il resto del podio è occupato dalla Ferrari che si deve accontentare, e dare onore al campioncino tedesco che la spunta infine per soli 3 punti. 


Voto 9 a…Vettel & Alonso: che dire di questi magnifici piloti? Uno ha dominato in Asia, seduto dentro l’ottima Red Bull sì ma anche loro devono ringraziare lui per queste vittorie. E’ il terzo mondiale di seguito a soli 25 anni, il più giovane in tutto. L’affidabilità della Ferrari questa volta non è sufficiente: ci vuole qualità e coraggio. Quella che ci ha messo fino alla fine il buon Fernando, che forse avrebbe meritato un premio ex aequo, ma non per la macchina. Perché se nemmeno con l’incidente in partenza, problemi alla radio, i casini ai box che ha avuto il tedesco i signori di Maranello sono riusciti a centrare l’obiettivo, quando sarà possibile? 

Voto 8 a…Force India: la vera rivelazione dell’anno, con Hulkenberg che oggi poteva addirittura vincere, la piccola scuderia ha iniziato piano piano a crescere e ora manca solo quel piccolo step per poter stare là davanti coi grandi in tutti i Gran Premi. Bravi bravi bravi. Una ventata di aria fresca.

Voto 0 a…i tifosi non sportivi: va bene tutto ma non si possono leggere e sentire persone applaudire per il rivale che subisce suo malgrado un incidente, quelli che sperano che alla partenza il fido scudiero siluri il rivale facendolo ritirare e simili perfidie gratuite. Suvvia, sapete quant’è più bello vincere sportivamente? Tanto quanto non vincere, ma averci provato almeno fino alla fine. Questo riempie di orgoglio i veri sportivi.


"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - Testa di giocatore


sabato 24 novembre 2012

F1 - Qualifiche GP Brasile: prima fila McLaren, Alonso solo 8°


Finalmente siamo alla resa dei conti: domani sera comunque vada sarà il terzo campionato vinto per Vettel o per Alonso. Per lo spagnolo, indietro di 13 punti, ci sono solo tre casi in cui potrebbe strappare il trofeo dalle mani del giovane pilota Red Bull: vince e il tedesco arriva al massimo quinto, secondo e il rivale fa ottavo o peggio, o terzo e Vettel decimo. Insomma, obbligatorio il podio e tanta, tanta fortuna. Potrebbe essere d’aiuto una pioggia ad intermittenza mista ad un forte vento, il clima perfetto per un finale al cardiopalma. Le libere hanno visto come al solito McLaren e Red Bull avanti, ma è ora che diventa importante partire in testa. Anche le soste saranno vitali, visto che ad Interlagos si trova la corsia box più lunga del mondiale. Nonostante il meteo i primi ad uscire partono con le medie, mentre i top team decidono di mettere le gomme dure. Grosjean perde il musetto in un contatto e torna ai box cercando di rimanere dentro i qualificati della prima manche, ma non ce la fa ed esce con Petrov, Kovalainen, Glock, Pic, Karthikeyan e De La Rosa. In Q2 Ferrari che si aggrappano alle ultime posizioni utili per la Top10, mentre fuori vanno Di Resta, Senna, Perez, Schumacher, Kobayashi, Ricciardo e Vergne. La lotta per la pole vede l’ottima McLaren trionfare riuscendo ad inserire entrambi i propri piloti davanti a tutti; seconda fila similmente tutta Red Bull, con Vettel che delude un po’ con un quarto posto che lo pone comunque a distanza di sicurezza (relativa) da Alonso, che termina le qualifiche solo ottavo. Gioia mista a rammarico in casa McLaren, memori di prestazioni altalenanti in stagione che con un minimo di affidabilità in più avrebbero portato anche la scuderia inglese tra le pretendenti al titolo, mentre solite qualifiche insoddisfacenti per la Ferrari con un Alonso ormai abituato ad inseguire in gara. Cosa che siamo certi farà anche domani, fino alla fine.

venerdì 23 novembre 2012

Calcio - Cuore rossonero: 5 ragioni per cui "Il Faraone" può diventare il futuro leader del Milan


La tecnica, la corsa e il carattere non gli difettano certo, e il fatto che sia anche tifoso del Milan non guasta per poter diventare una bandiera, ma non basta. Per molti l’attaccante di origini egiziane è già un trascinatore, ma pochi mesi bastano per affidare un tale compito ad un classe 92? Vediamo per quali motivi El Shaarawy potrebbe non essere una meteora ma confermarsi come prossimo leader dei rossoneri.

1) BOMBER: più della metà dei gol attualmente segnati dal Diavolo sono suoi. Va in rete quasi ogni partita e in ogni maniera, facendosi trovare sempre pronto in area, o ancor più spesso creando azioni di ottima fattura partendo da una posizione leggermente defilata. Sin d'ora una garanzia, ma sembra avere ancora margini per migliorarsi vista la giovane età. I dati di queste prime giornate dicono che nessuno mai è stato così incisivo quanto lui a vent’anni.

2) ABNEGAZIONE: il vero leader è quello che senza lamentarsi cerca di coprire ogni parte del campo quando serve. El Shaarawy fa questo alla perfezione, aiutato anche dall'energia della gioventù, correndo avanti ed indietro sul manto erboso un'infinità di volte ogni gara, dando addirittura una mano in difesa specie di testa.

3) DIPLOMATICO: sì perché oggi come oggi un grande sportivo deve essere anche un grande comunicatore. Lui non dice mai una parola fuori posto, è umile nelle dichiarazioni e con intelligenza da giocatore navigato dribbla le domande scomode con risposte sensate e pacate, ma col piglio di chi crede fermamente in ciò che afferma come in ciò che fa

4) CARISMATICO: il ragazzo spesso è apparso, ahinoi tifosi milanisti, l'unico a pensare di farcela nonostante tutti continuino a darci per spacciati. Questo suo entusiasmo traspare nel suo modo di giocare come nei rimproveri bonari che fa ai compagni, di reparto e non, che sono serviti a svegliare l'intera squadra più di una volta. Al contrario ad esempio di Pato, che nella sua classe nasconde però un atteggiamento troppe volte apparso di sufficienza, uno dei punti di forza dell'italo-egiziano è il carattere, che pare già quello di un giocatore esperto col desiderio di portarsi sulle spalle l‘intero team.

5) ESEMPIO: EL92 è sicuramente uno dei migliori prospetti non solo per il Milan ma anche tra le nuove leve del calcio mondiale, non solo: tra questi è sicuramente anche uno dei pochi con una maturità fuori dal comune, e a differenza dei vari Balotelli, Cassano o Cristiano Ronaldo, non è il classico caso di 'genio e sregolatezza' ma si avvicina di più ad un Messi in quell'ideale di 'bravo ragazzo', in campo e fuori. Infatti praticamente mai lo si è visto protestare con un arbitro o commettere dei falli da cartellino, e anche della sua vita privata si conosce poco o niente perché non è certo il tipo che va in giro a fare bravate. Il perfetto esempio quindi, anche da questo punto di vista, da seguire per altri giovani come lui o anche più piccoli, che si possono avvicinare a questo straordinario sport non per sposarsi una velina e fare soldi facili, ma per diventare il punto fermo un giorno di una grande squadra e portarla a vincere il più possibile, esattamente come lui. 

domenica 18 novembre 2012

F1 - GP Stati Uniti, vince Hamilton e Alonso limita i danni



Un bagno di folla ad assistere oggi a questa gara, con un aumento sensibile delle temperature rispetto i giorni scorsi, il che è un‘ottima notizia visto l’asfalto così scivoloso. Una sola sosta attende nelle previsioni i piloti, che partono tutti con le medie tranne Button e Rosberg con le hard. La Ferrari ‘sacrifica’ Massa arretrato per sostituzione del cambio di cinque posizioni, e Alonso così parte settimo dalla griglia. Ricordiamo che lo spagnolo non è nuovo a grandi prestazioni partendo da dietro, e per non smentirsi anche qui negli USA è già quarto dopo la prima curva, dietro alle due Red Bull ed Hamilton. Intelligente (seppur discutibile) la strategia Ferrari in questo caso, che preferisce retrocedere un proprio pilota ma farli partire entrambi dalla sinistra, evitando la parte asfaltata solo due mesi fa e sporca, quindi meno performante. Al quarto giro Hamilton passa Webber al suo secondo tentativo e si mette all’inseguimento del leader. Per quanto riguarda la corsa al mondiale, tra Vettel ed Alonso c’è un secondo di differenza nei tempi sul giro; se la Rossa continua ad avere i medesimi problemi delle qualifiche avrà bisogno ancora di qualche giro per stare coi primi. I distacchi nel frattempo diventano sempre più ampi (Raikkonen quinto si trova a 22 secondi dalla testa), mentre i due davanti sono ormai appaiati. Al 17° giro Webber deve ritirarsi cedendo la terza posizione ad Alonso che sta però a 13 secondi. Dopo l’unica sosta, che viene effettuata da quasi tutti tra il ventesimo e il trentesimo giro, le posizioni rimangono invariate almeno per quanto riguarda il podio virtuale. Una volta riportate le gomme in temperatura i primi due riprendono la lotta, infastiditi ulteriormente dai doppiati. Button sfrutta la scelta iniziale in questa seconda parte di gara, in cui gli altri con le dure non riescono più a fare gli stessi tempi di prima, mentre Alonso pur se terzo sta oramai a mezzo minuto quando mancano meno di venti giri. Dietro di lui ottima gara per il compagno Massa. Una mano alla scuderia di Maranello la dà di lì a poco Hamilton che supera Vettel dopo averlo ’marcato’ per l’intera gara. Il tedesco non molla ma non riesce a riprendersi la prima posizione e si deve accontentare di un secondo posto, seguito da Alonso con un distacco però abissale. Dunque non si chiude qui il mondiale, che vedrà il suo epilogo ad Interlagos in Brasile nell’ultimo appuntamento del campionato, con il pilota Red Bull ancora avanti di 13 punti. Viceversa la classifica costruttori vede oggi la scuderia anglo-austriaca portarsi a casa il trofeo. La prossima settimana scopriremo, dopo una stagione effervescente, se farà il bis con Vettel o Alonso riuscirà in un piccolo miracolo sportivo.

Voto 9 ad…Hamilton e Vettel: bella davvero la sfida tra i due, che nonostante certamente abbiano a disposizione le migliori vetture, sono comunque senza dubbio dei grandi campioni. Nello specifico, l’inglese è tornato al podio riuscendo a superare la super-favorita Red Bull del tedesco, che comunque si può ben accontentare di questo secondo posto. Perché se è vero che non gli regala la certezza matematica del titolo, gli dona comunque una certa tranquillità nell’affrontare l’ultima gara in cui a meno di una catastrofe planetaria difficilmente potrà sfuggirgli. 

Voto 8 al…”Made in USA”: saranno pure operazioni commerciali, però a noi è piaciuto questo weekend, con una pista spettacolare, i tifosi che riempiono gli spalti (a differenza di altri appuntamenti prettamente per il pubblico televisivo) e quello spirito goliardico tipicamente americano, come i piloti sul podio coi cappelloni da texani…il prossimo anno vogliamo anche il lazo e i tori meccanici!

Voto 4 a…Ferrari: se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, oggi entrambi i piloti hanno dimostrato di non fare solo presenza, tant’è che il voto per loro sarebbe sicuramente oltre la sufficienza. Ma questa macchina…no proprio no. Perché se si guarda il terzo e quarto posto ottenuti ci sarebbe davvero da mettere la firma, peccato che Alonso arrivi a 40 secondi, in fortissimo ritardo non solo sulla ’solita’ Red Bull ma anche sulla McLaren. E i distacchi sono stati per l’intera gara più o meno questi, facendo capire a tutti che era il massimo ottenibile. 

sabato 17 novembre 2012

F1 - GP Stati Uniti: nelle qualifiche vola Vettel, disastro Alonso!


Vettel si ripresenta in gran forma anche nel continente americano, dove per la prima volta si corre sul circuito di Austin, in Texas. Anche qui infatti il giovane pilota Red Bull dimostra di meritare la testa del campionato, segnando il miglior tempo in pista in tutt’e tre le sessione di prove libere ed essendo perciò strafavorito per la pole. Il rivale nella conquista del mondiale, il ferrarista Alonso, lo tallona comunque da vicino anche in questa penultima e forse decisiva gara della stagione. Tra star hollywoodiane, un tempo fantastico e un asfalto con continui saliscendi termina la prima manche di qualifica, che vede uscire Ricciardo, Glock, Pic, Petrov, Kovalainen, De La Rosa e Karthikeyan. Sin da questi primi giri Vettel fa l’andatura, con Hamilton unico a riuscire a stargli dietro, pur se a distanza; anche in Q2 si ripete questo dualismo, mentre Button è la nuova ‘vittima’ dell’inaffidabilità McLaren. Sarà lui infatti la sorpresa in negativo della fase centrale delle qualifiche, non accedendo allo scontro per la pole; lo seguono Senna, Di Resta, Vergne, Perez, Kobayashi e Rosberg. La Top 10 sarà così formata da due Red Bull, due Ferrari, due Lotus, una Mercedes, una Force India, una Williams e una sola McLaren. Come detto l’unico che riesce a preoccupare il leader della classifica piloti è Lewis Hamilton, che gli arriva infatti ad un decimo. Tutti gli altri, partendo dal terzo classificato Webber, stanno parecchio distanti. Per la Ferrari è un incubo, dopo essersi illusa delle buone prove nelle libere: persino Massa, settimo, riesce a fare meglio di Alonso che è solamente nono. Naturalmente terminassero così la gara, Vettel sarebbe già campione ad una gara dal termine. Problemi alle gomme che fanno fatica a raggiungere la giusta temperatura per tutti i team, che evidentemente si fa sentire soprattutto per la Rossa che acquista una posizione con la retrocessione di Grosjean; basterà questo per poter recuperare punti ad un velocissimo Vettel?

domenica 11 novembre 2012

MotoGP - GP Valencia, Pedrosa vince l’ultima gara della stagione e di Stoner


Nelle peggiori condizioni per correre in moto, quelle tra l’asciutto e il bagnato ma che non sono né l’una né l’altra, si svolge l’ultima gara di questo combattuto campionato, che è anche l’ultima della carriera straordinaria di Casey Stoner. Ed è una corsa coi botti, tra cadute e colpi di scena. Ovviamente con una superficie del genere non è così chiaro quale scelta di pneumatici sia la migliore così sino alla partenza regna la confusione; Lorenzo è il primo che tenta l’azzardo delle ’slick’, mentre Pedrosa cambia la moto dopo il warm up e parte così dai box. Caos che si ripercuote nei primissimi giri, quando davanti a tutti si vede addirittura Espargaro, ma in breve tempo le gomme d’asciutto si rivelano essere la scelta giusta, permettendo ai due citati di riportarsi ben presto nelle posizioni che contano anche grazie alle soste forzate dei piloti che li precedono per cambiare veicolo. In questo modo gli spagnoli tornano primo e secondo, con Nakasuga (sostituto di Spies) sorprendentemente terzo. Come dicevamo all’inizio, le cadute saranno molte, e tra queste ci sarà anche quella del leader della corsa e campione del mondo Lorenzo che non potrà così festeggiare in casa il titolo. Il connazionale su Honda termina così facilmente in testa la corsa, col collaudatore Yamaha che fa la gara della vita giungendo secondo e Stoner che riesce proprio negli ultimi giri a passare Bautista e raggiungere il podio, per salutare squadra e tifosi dall’alto del terzo gradino. Gara incredibile, ma che termina degnamente un mondiale che ha avuto mille temi di interesse e che siamo certi tornerà il prossimo anno con la stessa voglia di regalarci spettacolo.

Voto 8 a…Pedrosa e Nakasuga: il primo vince stile simil Marquez, che in Moto2 poco prima ci aveva regalato un’impresa al limite dell’umano partendo ultimo e vincendo la gara dopo aver passato ben 32 altri colleghi (o birilli per lui), tra parentesi siamo proprio curiosi di vedere il fenomeno in MotoGP…tornando al buon Dani, sicuramente è stata una fatica minore la sua viste le soste e le cadute, ma che ha dimostrato ancora una volta la forza mentale di un ritrovato serio pretendente al prossimo titolo. Condizione decisamente diversa quella del tester giapponese, anche se scommettiamo che per lui questo secondo posto forse vale più che la vittoria per qualsiasi altro pilota in pista, visto che probabilmente non avrà altre opportunità simili, e le lacrime sue e del suo clan a fine gara la dicono lunga.

Voto 7 a…Stoner: magari non proprio quella gara memorabile che i suoi tifosi avrebbero voluto per salutare il campione australiano, ma dietro i toni professionali nelle interviste e un sorriso di circostanza non possiamo pensare che, in un angolino del suo cuore, a Stoner tutto questo non mancherà neanche un po’. Noi abbiamo deciso di salutarlo così, con un’immagine meno dura del solito, una sorta di prima e dopo nella vita dell’uomo che come hanno scherzosamente scritto ai box presto “andrà a pescare” indicando il futuro che attende quello che in ogni caso è stato uno dei grandi protagonisti di questo sport, meno istrionico di alcuni ma che in pista quand’era in stato di grazia riusciva a dare paga a chiunque. Chissà, forse anche noi al suo posto con una splendida moglie e una bimba che è un amore ci ritireremmo in campagna…almeno per un po’ :) Ciao Casey!

Voto 3 a…Ducati: spiace dover sempre dare pessimi voti ad un marchio storico del motociclismo, ma quando termini una gara con un pilota che cade e l’altro che arriva decimo, mentre un paio di stagioni prima vincevi e dominavi il mondiale, ci sarà pure qualcosa che non va…l’unica buona notizia è che questo campionato è finito, la cattiva è che ancora senti ai box dire: “Speravamo piovesse per fare meglio”. Ci permettiamo di suggerire, se i risultati dovessero essere gli stessi il prossimo anno, di rivolgersi ad uno stregone esperto in danza della pioggia invece che ad un buon progettista, o di bucare le gomme agli avversari per non rimediare altre brutte figure.

sabato 10 novembre 2012

MotoGP - Qualifiche GP Valencia, pole e record per Pedrosa


Dopo tanta pioggia, finalmente per le qualifiche si riesce a girare in questo ultimo weekend del campionato, con uno Stoner che lascia alla stampa le sue ultime frecciate al circus e con un occhio al prossimo anno, che in realtà inizierà già martedì con i primi test e, tra gli altri, col ritorno del 46 alla Yamaha. A tal proposito fa riflettere l'annuncio del ritiro del suo rivale di sempre Biaggi da campione del mondo della SuperBike...ai posteri l'ardua sentenza. Ma tornando alla cronaca, in pista i magnifici tre Stoner-Lorenzo-Pedrosa fanno l’andatura, scambiandosi nel finale le primissime posizioni in un susseguirsi di tempi che si fanno più interessanti man mano che l’asfalto si gomma, e una Ducati a galleggiare più o meno a metá classifica, dopo essersi fatta vedere nelle libere bagnate. Alla fine la spunta Dani, alla quinta pole stagionale stracciando anche il record del circuito che durava da ben sei anni; secondo a poco più di tre decimi il connazionale e campione del mondo 'Por Fuera', entrambi su una delle piste di casa, e subito dietro l'australiano. Per domani c'è la possibilità che torni nuovamente il maltempo a Valencia, con un conseguente eventuale rimescolamento delle posizioni, anche se probabilmente sarà più che altro una sorta di 'passerella' per i protagonisti della classe regina e l'opportunità per i tifosi di salutare i propri beniamini.

domenica 4 novembre 2012

F1 - GP Abu Dhabi, vince ‘Iceman’ ma è Vettel il fenomeno


Ieri il verdetto è giunto solo cinque ore dopo la conclusione delle qualifiche: ufficiale la penalità per la Red Bull di Vettel, che per soli 150 ml è al di sotto del quantitativo minimo (1 litro di benzina) che i commissari richiedono. Così come fu per Hamilton anche il tedesco parte dall'ultima fila, e il diretto rivale in classifica Alonso recupera una posizione, partendo sesto. In realtà Vettel parte dalla pit lane, scegliendo di poter rivedere il proprio setup fino negli ultimi momenti disponibili. Questa è la quarta edizione del Gran Premio degli Emirati Arabi per la quale è in programma solo una sosta. Alla partenza problemi anche per l'altra Red Bull, quella di Webber che perde alcune posizioni mentre Alonso ne guadagna 2. A sorpresa anche Hamilton in leggera difficoltà con Raikkonen che gli si avvicina, Vettel già inizia a recuperare e dopo 5 giri è già 14º ma danneggia un alettone. Incidente spettacolare tra Karthikeyan e Rosberg al nono giro, entrambi illesi ma deve uscire la safety car. Ed è durante questi giri che Vettel torna ai box per cambiare il musetto, ulteriormente danneggiato dopo aver centrato un pannello a bordopista. Il tedesco riparte così da dietro e deve ricominciare da capo l'inseguimento. Hamilton al 20º giro, fatti tutti al comando, rallenta e si ferma infine nell'erba: ritiro per lui per problemi idraulici. Alonso intanto passa Maldonado ed è secondo dietro Raikkonen, anche Webber ci prova ma i due si toccano e va in testacoda perdendo posizioni. Qualche giro più tardi sarà nuovamente l'australiano protagonista, ma stavolta a girarsi è Massa, che subito dopo farà la sua sosta. Siamo infatti ormai a metà gara ed iniziano i pit stop; la situazione alla fine di questi vede incredibilmente Vettel secondo! Ricapitolando le posizioni dopo la prima ora di corsa sono Raikkonen primo, il tedesco come detto appena dietro, terzo Alonso e a pochi decimi Button. Quando mancano circa 15 giri, si ferma nuovamente Vettel che ritorna in pista 4º. Il compagno di squadra pochi istanti dopo si ritrova in mezzo ad un'incidente con Perez, Di Resta e Grosjean; il GP perde un altro protagonista ed esce nuovamente la safety car. Ora Alonso è secondo e Button terzo, con la Lotus ancora prima, ma Vettel dietro di loro ha delle gomme nettamente più fresche. Ultime tornate dove i distacchi si sono ormai assestati, con Vettel che prova ancora a sorpassare Button ma senza riuscirvi, finchè a tre giri dalla fine lo passa e prenota l’ultimo gradino del podio. Alonso effettua una serie di giri veloci in sequenza, ma non bastano per raggiungere Raikkonen che vince la prima gara dal suo ritorno in Formula1. Purtroppo per lui questo non gli basterà per rimanere in corsa per il mondiale, che è sempre più una storia a due. 10 punti ora si frappongono tra Alonso e Vettel, sempre a favore del tedesco che arriverà ancora da leader ad Austin, dove il circus correrà per la prima volta. Quattro ex campioni del mondo nei primi quattro posti per una gara ricca di emozioni, come speriamo sarà questo campionato fino alla fine.

Voto 9 a...Vettel: Le regole sono regole, ma sarebbe assurdo oltre che un autogol incredibile per la Red Bull dovessero perdere il Mondiale per una scempiaggine come quella commessa nelle qualifiche, ovvero come perdersi in un bicchiere di benzina...ma il ragazzo ha dimostrato una volta per tutte di meritare l’opportunità di vincere un altro campionato, perché in un weekend in cui la macchina l’ha tradito e la sfiga gli si è appiccicata addosso come un francobollo, recupera 21 posizioni riuscendo soprattutto a mantenere un sangue freddo notevole nonostante anche qualche errore di troppo. Campione non è chi non sbaglia mai, ma chi sbaglia e riesce a rimediare, dice il saggio…

Voto 8 a...Raikkonen: dal 2009 ‘Iceman’ non vinceva in F1, ma da quando è tornato il finlandese è sempre stato uno dei più regolari, e il suo posto in classifica generale lo dimostra. La Lotus pur coi suoi difetti (vedi la difficoltà di portare i pneumatici in temperatura) è una buona macchina, anche se ha due piloti che più diversi non si può: uno forse troppo freddo, e che quindi non tenta mai qualche azzardo per ottenere risultati migliori, e Grosjean che invece è decisamente una testa calda… 

Voto 4 a...McLaren: Hamilton è primo e la sua monoposto lo lascia a piedi, come a Singapore. Inutile fare delle buone qualifiche se poi in gara non si prendono punti, o se ne prendono molti meno di quelli che ci si aspetterebbe. Button da par suo non è e non è mai stato un fulmine, come commentano dai box Ferrari

sabato 3 novembre 2012

F1 - Qualifiche ad Abu Dhabi: Hamilton brucia tutti, Alonso solo 7°


Sono state provate alcune novità aerodinamiche sulla Ferrari qui negli Emirati Arabi, basteranno ad Alonso per stare dietro a Vettel, che anche nelle libere ha dimostrato di essere ancora il pilota più in forma? Nuovamente la McLaren è la scuderia che si pone tra i due antagonisti, con Hamilton soprattutto che cercherà di lasciare un buon ricordo di sè in queste ultime gare. Il terzultimo appuntamento ci porta ancora una volta nello splendido circuito di Yas Marina, una sorta di 'Montecarlo del deserto', che ci saluta all'imbrunire, spettacolare per i tifosi quanto complicato per i piloti che hanno problemi di visibilità. Durante la prima manche vediamo già gli errori delle due Red Bull e di Hamilton che non segnano comunque le rispettive prestazioni. Vergne va in testacoda nel suo penultimo tentativo e sarà il primo ad uscire, seguito da Kovalainen, Pic,  Petrov, Glock, De La Rosa e ultimo Karthikeyan. Altro piccolo errore per Vettel in Q2, indice forse del nervosismo accumulato in mattinata; fin qui si conferma comunque la dualità tra il tedesco ed Hamilton. Intanto si accendono le luci lungo il tracciato, rendendo ancora più magica l'atmosfera. Escono qui Hulkenberg, Perez, Di Resta, Schumacher, Senna, Kobayashi e Ricciardo. Lottano quindi per la pole le 3 scuderie principali più Maldonado, su una pista che esalta la sua guida aggressiva, le due Lotus e Rosberg. Al primo giro buono Hamilton dà un secondo ad Alonso e quasi mezzo a Vettel; l'inglese si riconferma negli ultimi minuti e strappa la pole di superiorità, dietro le due Red Bull con Webber davanti al compagno. Problemi per Vettel durante l'intera giornata, addirittura conclude la qualifica dovendo parcheggiare la sua vettura in pista, forse per non finire il carburante: potrebbe partire ultimo, come successe proprio ad Hamilton, se non avesse il quantitativo di benzina necessaria per i controlli di rito. Ancora guai tecnici, che preoccupano il team anglo-austriaco ma fino ad un certo punto: Alonso infatti, su cui devono fare gara, è solo settimo. Davanti all’asturiano anche gli ottimi Raikkonen e Maldonado. Hamilton è il favorito per la vittoria ma gli occhi di tutti saranno puntati sopratutto dietro per la lotta al Mondiale, che potrebbe aprirsi clamorosamente se fosse comminata la penalizzazione all‘attuale leader.