domenica 25 novembre 2012

F1 - GP Brasile, Alonso secondo ma il mondiale è di Vettel


Una lieve pioggia, come previsto, saluta i piloti per l’ultima gara di questo combattutissimo campionato. Arretrato Maldonado per non aver effettuato le operazioni di peso alla fine delle qualifiche ieri, che da sesto perde dieci posizioni e ne fa guadagnare una ad Alonso, che parte quindi settimo: tre piazze di distanza quindi dal rivale Vettel. Partenza incredibile: Massa si fa subito sotto alle McLaren, dietro un maxi tamponamento con Raikkonen che esce di pista, detriti un po’ ovunque ma soprattutto Vettel che va in testacoda toccato da Senna. Dai box dicono all’attuale leader di rimanere fuori, ma è ormai ultimo! La pioggia aumenta e tutti hanno difficoltà a stare in pista, Alonso è il primo a fare un fuoripista, senza grossi patemi. Intanto in neanche 10 giri Vettel rimonta ed è già ottavo; è tempo di pit stop, e si decide tutti per le intermedie. Il tempo è variabile, amplificando le molte emozioni già avute fin qui, nel solo primo quarto di gara. Ci si ferma nuovamente infatti intorno al ventesimo giro, con Hamilton e Vettel che montano le dure e Alonso le medie, approfittando della pista che si sta asciugando, mentre Hulkenberg e Button, che sono gli unici a non essersi ancora fermati, stanno davanti a tutti. A causa dei detriti in pista dei precedenti incidenti deve uscire la safety car; al rientro dell’auto dei commissari, i sorpassi si susseguono anche grazie ai distacchi annullati ma davanti ancora a sorpresa l’ottima Force India che precede le due McLaren, a loro volta davanti alle due Ferrari. Alonso è quindi quarto quando siamo a metà gara, mentre Vettel settimo. Hamilton passa Hulkenberg ma i due si scontrano qualche giro più tardi: all’ultima gara in McLaren il pilota inglese deve ritirarsi mentre il tedesco dovrà effettuare un drive through. Alla terza sosta ai box alla Red Bull perdono tempo e fanno rientrare Vettel nono, con Alonso che recupera una posizione per la penalità sopra citata. A ormai cinque giri dal termine il podio è così formato: Button, Alonso e Massa, con Vettel sesto e quindi virtualmente campione. Lo spagnolo è a più di 20 secondi dal primo; unica possibilità per lui di ribaltare la sorte sarebbe un ritiro di Button o Vettel. C’e ancora tempo per un ultimo colpo di scena, con Di Resta che sbatte violentemente contro il guardrail, senza conseguenze se non che nuovamente esce la safety car per il giro conclusivo, che diventa una passerella per Sebastian Vettel. Finisce come tutto è iniziato, con una vittoria di Button, mentre il resto del podio è occupato dalla Ferrari che si deve accontentare, e dare onore al campioncino tedesco che la spunta infine per soli 3 punti. 


Voto 9 a…Vettel & Alonso: che dire di questi magnifici piloti? Uno ha dominato in Asia, seduto dentro l’ottima Red Bull sì ma anche loro devono ringraziare lui per queste vittorie. E’ il terzo mondiale di seguito a soli 25 anni, il più giovane in tutto. L’affidabilità della Ferrari questa volta non è sufficiente: ci vuole qualità e coraggio. Quella che ci ha messo fino alla fine il buon Fernando, che forse avrebbe meritato un premio ex aequo, ma non per la macchina. Perché se nemmeno con l’incidente in partenza, problemi alla radio, i casini ai box che ha avuto il tedesco i signori di Maranello sono riusciti a centrare l’obiettivo, quando sarà possibile? 

Voto 8 a…Force India: la vera rivelazione dell’anno, con Hulkenberg che oggi poteva addirittura vincere, la piccola scuderia ha iniziato piano piano a crescere e ora manca solo quel piccolo step per poter stare là davanti coi grandi in tutti i Gran Premi. Bravi bravi bravi. Una ventata di aria fresca.

Voto 0 a…i tifosi non sportivi: va bene tutto ma non si possono leggere e sentire persone applaudire per il rivale che subisce suo malgrado un incidente, quelli che sperano che alla partenza il fido scudiero siluri il rivale facendolo ritirare e simili perfidie gratuite. Suvvia, sapete quant’è più bello vincere sportivamente? Tanto quanto non vincere, ma averci provato almeno fino alla fine. Questo riempie di orgoglio i veri sportivi.


"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - Testa di giocatore


sabato 24 novembre 2012

F1 - Qualifiche GP Brasile: prima fila McLaren, Alonso solo 8°


Finalmente siamo alla resa dei conti: domani sera comunque vada sarà il terzo campionato vinto per Vettel o per Alonso. Per lo spagnolo, indietro di 13 punti, ci sono solo tre casi in cui potrebbe strappare il trofeo dalle mani del giovane pilota Red Bull: vince e il tedesco arriva al massimo quinto, secondo e il rivale fa ottavo o peggio, o terzo e Vettel decimo. Insomma, obbligatorio il podio e tanta, tanta fortuna. Potrebbe essere d’aiuto una pioggia ad intermittenza mista ad un forte vento, il clima perfetto per un finale al cardiopalma. Le libere hanno visto come al solito McLaren e Red Bull avanti, ma è ora che diventa importante partire in testa. Anche le soste saranno vitali, visto che ad Interlagos si trova la corsia box più lunga del mondiale. Nonostante il meteo i primi ad uscire partono con le medie, mentre i top team decidono di mettere le gomme dure. Grosjean perde il musetto in un contatto e torna ai box cercando di rimanere dentro i qualificati della prima manche, ma non ce la fa ed esce con Petrov, Kovalainen, Glock, Pic, Karthikeyan e De La Rosa. In Q2 Ferrari che si aggrappano alle ultime posizioni utili per la Top10, mentre fuori vanno Di Resta, Senna, Perez, Schumacher, Kobayashi, Ricciardo e Vergne. La lotta per la pole vede l’ottima McLaren trionfare riuscendo ad inserire entrambi i propri piloti davanti a tutti; seconda fila similmente tutta Red Bull, con Vettel che delude un po’ con un quarto posto che lo pone comunque a distanza di sicurezza (relativa) da Alonso, che termina le qualifiche solo ottavo. Gioia mista a rammarico in casa McLaren, memori di prestazioni altalenanti in stagione che con un minimo di affidabilità in più avrebbero portato anche la scuderia inglese tra le pretendenti al titolo, mentre solite qualifiche insoddisfacenti per la Ferrari con un Alonso ormai abituato ad inseguire in gara. Cosa che siamo certi farà anche domani, fino alla fine.

venerdì 23 novembre 2012

Calcio - Cuore rossonero: 5 ragioni per cui "Il Faraone" può diventare il futuro leader del Milan


La tecnica, la corsa e il carattere non gli difettano certo, e il fatto che sia anche tifoso del Milan non guasta per poter diventare una bandiera, ma non basta. Per molti l’attaccante di origini egiziane è già un trascinatore, ma pochi mesi bastano per affidare un tale compito ad un classe 92? Vediamo per quali motivi El Shaarawy potrebbe non essere una meteora ma confermarsi come prossimo leader dei rossoneri.

1) BOMBER: più della metà dei gol attualmente segnati dal Diavolo sono suoi. Va in rete quasi ogni partita e in ogni maniera, facendosi trovare sempre pronto in area, o ancor più spesso creando azioni di ottima fattura partendo da una posizione leggermente defilata. Sin d'ora una garanzia, ma sembra avere ancora margini per migliorarsi vista la giovane età. I dati di queste prime giornate dicono che nessuno mai è stato così incisivo quanto lui a vent’anni.

2) ABNEGAZIONE: il vero leader è quello che senza lamentarsi cerca di coprire ogni parte del campo quando serve. El Shaarawy fa questo alla perfezione, aiutato anche dall'energia della gioventù, correndo avanti ed indietro sul manto erboso un'infinità di volte ogni gara, dando addirittura una mano in difesa specie di testa.

3) DIPLOMATICO: sì perché oggi come oggi un grande sportivo deve essere anche un grande comunicatore. Lui non dice mai una parola fuori posto, è umile nelle dichiarazioni e con intelligenza da giocatore navigato dribbla le domande scomode con risposte sensate e pacate, ma col piglio di chi crede fermamente in ciò che afferma come in ciò che fa

4) CARISMATICO: il ragazzo spesso è apparso, ahinoi tifosi milanisti, l'unico a pensare di farcela nonostante tutti continuino a darci per spacciati. Questo suo entusiasmo traspare nel suo modo di giocare come nei rimproveri bonari che fa ai compagni, di reparto e non, che sono serviti a svegliare l'intera squadra più di una volta. Al contrario ad esempio di Pato, che nella sua classe nasconde però un atteggiamento troppe volte apparso di sufficienza, uno dei punti di forza dell'italo-egiziano è il carattere, che pare già quello di un giocatore esperto col desiderio di portarsi sulle spalle l‘intero team.

5) ESEMPIO: EL92 è sicuramente uno dei migliori prospetti non solo per il Milan ma anche tra le nuove leve del calcio mondiale, non solo: tra questi è sicuramente anche uno dei pochi con una maturità fuori dal comune, e a differenza dei vari Balotelli, Cassano o Cristiano Ronaldo, non è il classico caso di 'genio e sregolatezza' ma si avvicina di più ad un Messi in quell'ideale di 'bravo ragazzo', in campo e fuori. Infatti praticamente mai lo si è visto protestare con un arbitro o commettere dei falli da cartellino, e anche della sua vita privata si conosce poco o niente perché non è certo il tipo che va in giro a fare bravate. Il perfetto esempio quindi, anche da questo punto di vista, da seguire per altri giovani come lui o anche più piccoli, che si possono avvicinare a questo straordinario sport non per sposarsi una velina e fare soldi facili, ma per diventare il punto fermo un giorno di una grande squadra e portarla a vincere il più possibile, esattamente come lui. 

domenica 18 novembre 2012

F1 - GP Stati Uniti, vince Hamilton e Alonso limita i danni



Un bagno di folla ad assistere oggi a questa gara, con un aumento sensibile delle temperature rispetto i giorni scorsi, il che è un‘ottima notizia visto l’asfalto così scivoloso. Una sola sosta attende nelle previsioni i piloti, che partono tutti con le medie tranne Button e Rosberg con le hard. La Ferrari ‘sacrifica’ Massa arretrato per sostituzione del cambio di cinque posizioni, e Alonso così parte settimo dalla griglia. Ricordiamo che lo spagnolo non è nuovo a grandi prestazioni partendo da dietro, e per non smentirsi anche qui negli USA è già quarto dopo la prima curva, dietro alle due Red Bull ed Hamilton. Intelligente (seppur discutibile) la strategia Ferrari in questo caso, che preferisce retrocedere un proprio pilota ma farli partire entrambi dalla sinistra, evitando la parte asfaltata solo due mesi fa e sporca, quindi meno performante. Al quarto giro Hamilton passa Webber al suo secondo tentativo e si mette all’inseguimento del leader. Per quanto riguarda la corsa al mondiale, tra Vettel ed Alonso c’è un secondo di differenza nei tempi sul giro; se la Rossa continua ad avere i medesimi problemi delle qualifiche avrà bisogno ancora di qualche giro per stare coi primi. I distacchi nel frattempo diventano sempre più ampi (Raikkonen quinto si trova a 22 secondi dalla testa), mentre i due davanti sono ormai appaiati. Al 17° giro Webber deve ritirarsi cedendo la terza posizione ad Alonso che sta però a 13 secondi. Dopo l’unica sosta, che viene effettuata da quasi tutti tra il ventesimo e il trentesimo giro, le posizioni rimangono invariate almeno per quanto riguarda il podio virtuale. Una volta riportate le gomme in temperatura i primi due riprendono la lotta, infastiditi ulteriormente dai doppiati. Button sfrutta la scelta iniziale in questa seconda parte di gara, in cui gli altri con le dure non riescono più a fare gli stessi tempi di prima, mentre Alonso pur se terzo sta oramai a mezzo minuto quando mancano meno di venti giri. Dietro di lui ottima gara per il compagno Massa. Una mano alla scuderia di Maranello la dà di lì a poco Hamilton che supera Vettel dopo averlo ’marcato’ per l’intera gara. Il tedesco non molla ma non riesce a riprendersi la prima posizione e si deve accontentare di un secondo posto, seguito da Alonso con un distacco però abissale. Dunque non si chiude qui il mondiale, che vedrà il suo epilogo ad Interlagos in Brasile nell’ultimo appuntamento del campionato, con il pilota Red Bull ancora avanti di 13 punti. Viceversa la classifica costruttori vede oggi la scuderia anglo-austriaca portarsi a casa il trofeo. La prossima settimana scopriremo, dopo una stagione effervescente, se farà il bis con Vettel o Alonso riuscirà in un piccolo miracolo sportivo.

Voto 9 ad…Hamilton e Vettel: bella davvero la sfida tra i due, che nonostante certamente abbiano a disposizione le migliori vetture, sono comunque senza dubbio dei grandi campioni. Nello specifico, l’inglese è tornato al podio riuscendo a superare la super-favorita Red Bull del tedesco, che comunque si può ben accontentare di questo secondo posto. Perché se è vero che non gli regala la certezza matematica del titolo, gli dona comunque una certa tranquillità nell’affrontare l’ultima gara in cui a meno di una catastrofe planetaria difficilmente potrà sfuggirgli. 

Voto 8 al…”Made in USA”: saranno pure operazioni commerciali, però a noi è piaciuto questo weekend, con una pista spettacolare, i tifosi che riempiono gli spalti (a differenza di altri appuntamenti prettamente per il pubblico televisivo) e quello spirito goliardico tipicamente americano, come i piloti sul podio coi cappelloni da texani…il prossimo anno vogliamo anche il lazo e i tori meccanici!

Voto 4 a…Ferrari: se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, oggi entrambi i piloti hanno dimostrato di non fare solo presenza, tant’è che il voto per loro sarebbe sicuramente oltre la sufficienza. Ma questa macchina…no proprio no. Perché se si guarda il terzo e quarto posto ottenuti ci sarebbe davvero da mettere la firma, peccato che Alonso arrivi a 40 secondi, in fortissimo ritardo non solo sulla ’solita’ Red Bull ma anche sulla McLaren. E i distacchi sono stati per l’intera gara più o meno questi, facendo capire a tutti che era il massimo ottenibile. 

sabato 17 novembre 2012

F1 - GP Stati Uniti: nelle qualifiche vola Vettel, disastro Alonso!


Vettel si ripresenta in gran forma anche nel continente americano, dove per la prima volta si corre sul circuito di Austin, in Texas. Anche qui infatti il giovane pilota Red Bull dimostra di meritare la testa del campionato, segnando il miglior tempo in pista in tutt’e tre le sessione di prove libere ed essendo perciò strafavorito per la pole. Il rivale nella conquista del mondiale, il ferrarista Alonso, lo tallona comunque da vicino anche in questa penultima e forse decisiva gara della stagione. Tra star hollywoodiane, un tempo fantastico e un asfalto con continui saliscendi termina la prima manche di qualifica, che vede uscire Ricciardo, Glock, Pic, Petrov, Kovalainen, De La Rosa e Karthikeyan. Sin da questi primi giri Vettel fa l’andatura, con Hamilton unico a riuscire a stargli dietro, pur se a distanza; anche in Q2 si ripete questo dualismo, mentre Button è la nuova ‘vittima’ dell’inaffidabilità McLaren. Sarà lui infatti la sorpresa in negativo della fase centrale delle qualifiche, non accedendo allo scontro per la pole; lo seguono Senna, Di Resta, Vergne, Perez, Kobayashi e Rosberg. La Top 10 sarà così formata da due Red Bull, due Ferrari, due Lotus, una Mercedes, una Force India, una Williams e una sola McLaren. Come detto l’unico che riesce a preoccupare il leader della classifica piloti è Lewis Hamilton, che gli arriva infatti ad un decimo. Tutti gli altri, partendo dal terzo classificato Webber, stanno parecchio distanti. Per la Ferrari è un incubo, dopo essersi illusa delle buone prove nelle libere: persino Massa, settimo, riesce a fare meglio di Alonso che è solamente nono. Naturalmente terminassero così la gara, Vettel sarebbe già campione ad una gara dal termine. Problemi alle gomme che fanno fatica a raggiungere la giusta temperatura per tutti i team, che evidentemente si fa sentire soprattutto per la Rossa che acquista una posizione con la retrocessione di Grosjean; basterà questo per poter recuperare punti ad un velocissimo Vettel?

domenica 11 novembre 2012

MotoGP - GP Valencia, Pedrosa vince l’ultima gara della stagione e di Stoner


Nelle peggiori condizioni per correre in moto, quelle tra l’asciutto e il bagnato ma che non sono né l’una né l’altra, si svolge l’ultima gara di questo combattuto campionato, che è anche l’ultima della carriera straordinaria di Casey Stoner. Ed è una corsa coi botti, tra cadute e colpi di scena. Ovviamente con una superficie del genere non è così chiaro quale scelta di pneumatici sia la migliore così sino alla partenza regna la confusione; Lorenzo è il primo che tenta l’azzardo delle ’slick’, mentre Pedrosa cambia la moto dopo il warm up e parte così dai box. Caos che si ripercuote nei primissimi giri, quando davanti a tutti si vede addirittura Espargaro, ma in breve tempo le gomme d’asciutto si rivelano essere la scelta giusta, permettendo ai due citati di riportarsi ben presto nelle posizioni che contano anche grazie alle soste forzate dei piloti che li precedono per cambiare veicolo. In questo modo gli spagnoli tornano primo e secondo, con Nakasuga (sostituto di Spies) sorprendentemente terzo. Come dicevamo all’inizio, le cadute saranno molte, e tra queste ci sarà anche quella del leader della corsa e campione del mondo Lorenzo che non potrà così festeggiare in casa il titolo. Il connazionale su Honda termina così facilmente in testa la corsa, col collaudatore Yamaha che fa la gara della vita giungendo secondo e Stoner che riesce proprio negli ultimi giri a passare Bautista e raggiungere il podio, per salutare squadra e tifosi dall’alto del terzo gradino. Gara incredibile, ma che termina degnamente un mondiale che ha avuto mille temi di interesse e che siamo certi tornerà il prossimo anno con la stessa voglia di regalarci spettacolo.

Voto 8 a…Pedrosa e Nakasuga: il primo vince stile simil Marquez, che in Moto2 poco prima ci aveva regalato un’impresa al limite dell’umano partendo ultimo e vincendo la gara dopo aver passato ben 32 altri colleghi (o birilli per lui), tra parentesi siamo proprio curiosi di vedere il fenomeno in MotoGP…tornando al buon Dani, sicuramente è stata una fatica minore la sua viste le soste e le cadute, ma che ha dimostrato ancora una volta la forza mentale di un ritrovato serio pretendente al prossimo titolo. Condizione decisamente diversa quella del tester giapponese, anche se scommettiamo che per lui questo secondo posto forse vale più che la vittoria per qualsiasi altro pilota in pista, visto che probabilmente non avrà altre opportunità simili, e le lacrime sue e del suo clan a fine gara la dicono lunga.

Voto 7 a…Stoner: magari non proprio quella gara memorabile che i suoi tifosi avrebbero voluto per salutare il campione australiano, ma dietro i toni professionali nelle interviste e un sorriso di circostanza non possiamo pensare che, in un angolino del suo cuore, a Stoner tutto questo non mancherà neanche un po’. Noi abbiamo deciso di salutarlo così, con un’immagine meno dura del solito, una sorta di prima e dopo nella vita dell’uomo che come hanno scherzosamente scritto ai box presto “andrà a pescare” indicando il futuro che attende quello che in ogni caso è stato uno dei grandi protagonisti di questo sport, meno istrionico di alcuni ma che in pista quand’era in stato di grazia riusciva a dare paga a chiunque. Chissà, forse anche noi al suo posto con una splendida moglie e una bimba che è un amore ci ritireremmo in campagna…almeno per un po’ :) Ciao Casey!

Voto 3 a…Ducati: spiace dover sempre dare pessimi voti ad un marchio storico del motociclismo, ma quando termini una gara con un pilota che cade e l’altro che arriva decimo, mentre un paio di stagioni prima vincevi e dominavi il mondiale, ci sarà pure qualcosa che non va…l’unica buona notizia è che questo campionato è finito, la cattiva è che ancora senti ai box dire: “Speravamo piovesse per fare meglio”. Ci permettiamo di suggerire, se i risultati dovessero essere gli stessi il prossimo anno, di rivolgersi ad uno stregone esperto in danza della pioggia invece che ad un buon progettista, o di bucare le gomme agli avversari per non rimediare altre brutte figure.

sabato 10 novembre 2012

MotoGP - Qualifiche GP Valencia, pole e record per Pedrosa


Dopo tanta pioggia, finalmente per le qualifiche si riesce a girare in questo ultimo weekend del campionato, con uno Stoner che lascia alla stampa le sue ultime frecciate al circus e con un occhio al prossimo anno, che in realtà inizierà già martedì con i primi test e, tra gli altri, col ritorno del 46 alla Yamaha. A tal proposito fa riflettere l'annuncio del ritiro del suo rivale di sempre Biaggi da campione del mondo della SuperBike...ai posteri l'ardua sentenza. Ma tornando alla cronaca, in pista i magnifici tre Stoner-Lorenzo-Pedrosa fanno l’andatura, scambiandosi nel finale le primissime posizioni in un susseguirsi di tempi che si fanno più interessanti man mano che l’asfalto si gomma, e una Ducati a galleggiare più o meno a metá classifica, dopo essersi fatta vedere nelle libere bagnate. Alla fine la spunta Dani, alla quinta pole stagionale stracciando anche il record del circuito che durava da ben sei anni; secondo a poco più di tre decimi il connazionale e campione del mondo 'Por Fuera', entrambi su una delle piste di casa, e subito dietro l'australiano. Per domani c'è la possibilità che torni nuovamente il maltempo a Valencia, con un conseguente eventuale rimescolamento delle posizioni, anche se probabilmente sarà più che altro una sorta di 'passerella' per i protagonisti della classe regina e l'opportunità per i tifosi di salutare i propri beniamini.

domenica 4 novembre 2012

F1 - GP Abu Dhabi, vince ‘Iceman’ ma è Vettel il fenomeno


Ieri il verdetto è giunto solo cinque ore dopo la conclusione delle qualifiche: ufficiale la penalità per la Red Bull di Vettel, che per soli 150 ml è al di sotto del quantitativo minimo (1 litro di benzina) che i commissari richiedono. Così come fu per Hamilton anche il tedesco parte dall'ultima fila, e il diretto rivale in classifica Alonso recupera una posizione, partendo sesto. In realtà Vettel parte dalla pit lane, scegliendo di poter rivedere il proprio setup fino negli ultimi momenti disponibili. Questa è la quarta edizione del Gran Premio degli Emirati Arabi per la quale è in programma solo una sosta. Alla partenza problemi anche per l'altra Red Bull, quella di Webber che perde alcune posizioni mentre Alonso ne guadagna 2. A sorpresa anche Hamilton in leggera difficoltà con Raikkonen che gli si avvicina, Vettel già inizia a recuperare e dopo 5 giri è già 14º ma danneggia un alettone. Incidente spettacolare tra Karthikeyan e Rosberg al nono giro, entrambi illesi ma deve uscire la safety car. Ed è durante questi giri che Vettel torna ai box per cambiare il musetto, ulteriormente danneggiato dopo aver centrato un pannello a bordopista. Il tedesco riparte così da dietro e deve ricominciare da capo l'inseguimento. Hamilton al 20º giro, fatti tutti al comando, rallenta e si ferma infine nell'erba: ritiro per lui per problemi idraulici. Alonso intanto passa Maldonado ed è secondo dietro Raikkonen, anche Webber ci prova ma i due si toccano e va in testacoda perdendo posizioni. Qualche giro più tardi sarà nuovamente l'australiano protagonista, ma stavolta a girarsi è Massa, che subito dopo farà la sua sosta. Siamo infatti ormai a metà gara ed iniziano i pit stop; la situazione alla fine di questi vede incredibilmente Vettel secondo! Ricapitolando le posizioni dopo la prima ora di corsa sono Raikkonen primo, il tedesco come detto appena dietro, terzo Alonso e a pochi decimi Button. Quando mancano circa 15 giri, si ferma nuovamente Vettel che ritorna in pista 4º. Il compagno di squadra pochi istanti dopo si ritrova in mezzo ad un'incidente con Perez, Di Resta e Grosjean; il GP perde un altro protagonista ed esce nuovamente la safety car. Ora Alonso è secondo e Button terzo, con la Lotus ancora prima, ma Vettel dietro di loro ha delle gomme nettamente più fresche. Ultime tornate dove i distacchi si sono ormai assestati, con Vettel che prova ancora a sorpassare Button ma senza riuscirvi, finchè a tre giri dalla fine lo passa e prenota l’ultimo gradino del podio. Alonso effettua una serie di giri veloci in sequenza, ma non bastano per raggiungere Raikkonen che vince la prima gara dal suo ritorno in Formula1. Purtroppo per lui questo non gli basterà per rimanere in corsa per il mondiale, che è sempre più una storia a due. 10 punti ora si frappongono tra Alonso e Vettel, sempre a favore del tedesco che arriverà ancora da leader ad Austin, dove il circus correrà per la prima volta. Quattro ex campioni del mondo nei primi quattro posti per una gara ricca di emozioni, come speriamo sarà questo campionato fino alla fine.

Voto 9 a...Vettel: Le regole sono regole, ma sarebbe assurdo oltre che un autogol incredibile per la Red Bull dovessero perdere il Mondiale per una scempiaggine come quella commessa nelle qualifiche, ovvero come perdersi in un bicchiere di benzina...ma il ragazzo ha dimostrato una volta per tutte di meritare l’opportunità di vincere un altro campionato, perché in un weekend in cui la macchina l’ha tradito e la sfiga gli si è appiccicata addosso come un francobollo, recupera 21 posizioni riuscendo soprattutto a mantenere un sangue freddo notevole nonostante anche qualche errore di troppo. Campione non è chi non sbaglia mai, ma chi sbaglia e riesce a rimediare, dice il saggio…

Voto 8 a...Raikkonen: dal 2009 ‘Iceman’ non vinceva in F1, ma da quando è tornato il finlandese è sempre stato uno dei più regolari, e il suo posto in classifica generale lo dimostra. La Lotus pur coi suoi difetti (vedi la difficoltà di portare i pneumatici in temperatura) è una buona macchina, anche se ha due piloti che più diversi non si può: uno forse troppo freddo, e che quindi non tenta mai qualche azzardo per ottenere risultati migliori, e Grosjean che invece è decisamente una testa calda… 

Voto 4 a...McLaren: Hamilton è primo e la sua monoposto lo lascia a piedi, come a Singapore. Inutile fare delle buone qualifiche se poi in gara non si prendono punti, o se ne prendono molti meno di quelli che ci si aspetterebbe. Button da par suo non è e non è mai stato un fulmine, come commentano dai box Ferrari

sabato 3 novembre 2012

F1 - Qualifiche ad Abu Dhabi: Hamilton brucia tutti, Alonso solo 7°


Sono state provate alcune novità aerodinamiche sulla Ferrari qui negli Emirati Arabi, basteranno ad Alonso per stare dietro a Vettel, che anche nelle libere ha dimostrato di essere ancora il pilota più in forma? Nuovamente la McLaren è la scuderia che si pone tra i due antagonisti, con Hamilton soprattutto che cercherà di lasciare un buon ricordo di sè in queste ultime gare. Il terzultimo appuntamento ci porta ancora una volta nello splendido circuito di Yas Marina, una sorta di 'Montecarlo del deserto', che ci saluta all'imbrunire, spettacolare per i tifosi quanto complicato per i piloti che hanno problemi di visibilità. Durante la prima manche vediamo già gli errori delle due Red Bull e di Hamilton che non segnano comunque le rispettive prestazioni. Vergne va in testacoda nel suo penultimo tentativo e sarà il primo ad uscire, seguito da Kovalainen, Pic,  Petrov, Glock, De La Rosa e ultimo Karthikeyan. Altro piccolo errore per Vettel in Q2, indice forse del nervosismo accumulato in mattinata; fin qui si conferma comunque la dualità tra il tedesco ed Hamilton. Intanto si accendono le luci lungo il tracciato, rendendo ancora più magica l'atmosfera. Escono qui Hulkenberg, Perez, Di Resta, Schumacher, Senna, Kobayashi e Ricciardo. Lottano quindi per la pole le 3 scuderie principali più Maldonado, su una pista che esalta la sua guida aggressiva, le due Lotus e Rosberg. Al primo giro buono Hamilton dà un secondo ad Alonso e quasi mezzo a Vettel; l'inglese si riconferma negli ultimi minuti e strappa la pole di superiorità, dietro le due Red Bull con Webber davanti al compagno. Problemi per Vettel durante l'intera giornata, addirittura conclude la qualifica dovendo parcheggiare la sua vettura in pista, forse per non finire il carburante: potrebbe partire ultimo, come successe proprio ad Hamilton, se non avesse il quantitativo di benzina necessaria per i controlli di rito. Ancora guai tecnici, che preoccupano il team anglo-austriaco ma fino ad un certo punto: Alonso infatti, su cui devono fare gara, è solo settimo. Davanti all’asturiano anche gli ottimi Raikkonen e Maldonado. Hamilton è il favorito per la vittoria ma gli occhi di tutti saranno puntati sopratutto dietro per la lotta al Mondiale, che potrebbe aprirsi clamorosamente se fosse comminata la penalizzazione all‘attuale leader.

domenica 28 ottobre 2012

F1 - In India trionfa ancora Vettel, ma Alonso non molla


Su questo circuito ultramoderno alla periferia di Nuova Delhi, dove le Red Bull come in tutte le gare in Oriente sono irraggiungibili, Vettel potrebbe dare un duro colpo al campionato anche se mancano ancora alcune gare, quindi nulla può dirsi perduto. Partenza subito al cardiopalma, Alonso cerca subito di passare le due McLaren, riuscendoci in un primo momento ma posizionandosi poi tra loro in attesa del momento propizio. Al quarto giro infatti ci riprova il ferrarista e si rimette davanti, ponendosi alla rincorsa delle due Red Bull. Sembra che i tecnici della Ferrari abbiano ascoltato le lamentele non troppo velate nel post-qualifica dello spagnolo: sia lui che il compagno oggi sono superiori alle McLaren e registrano giro dopo giro prestazioni simili addirittura alla coppia di testa. Vettel ad un terzo di gara decide di andare e aumenta i distacchi sia dal compagno di squadra che da Alonso, che però a sua volta guadagna su Webber. Button è il primo a fermarsi ai box tra i piloti dei top team; cambia poco dopo le soste nell’unico pit stop, ma le emozioni non mancano. Infatti nella parte centrale della corsa assisteremo ad esempio ad Hamilton che deve cambiare il volante, una foratura di Maldonado che fa perdere due secondi a Vettel quando se lo troverà davanti, la bagarre tra Massa e Raikkonen con il brasiliano che la spunta e Alonso che riesce ad avvicinarsi ulteriormente a Webber per colpa di una Marussia che gli fa perdere tempo. In tutto questo fa sorridere il commento dell’ingegnere Stella alla radio di Alonso, tra l’altro in italiano: “Sei un lottatore con un talento straordinario”, come non sottoscrivere, tifoso o meno? Quando mancano ormai poco più di 10 giri e le posizioni sembrano assestate, Webber viene avvertito di un problema al Kers, Alonso naturalmente ne approfitta e lo supera. Da quinto così si ritrova secondo, a conferma della dichiarazione del muretto, oltretutto l’unico tra i primi a guadagnare posizioni. Anche Vettel come il compagno di scuderia ha problemi sulla sua vettura, qualcosa sul fondo della monoposto tocca l’asfalto producendo attrito e scintille. Alonso allora ci crede, ma nella sua rincorsa alla vittoria fa un paio di errori. Poco male viste le premesse. Per Vettel giunge dunque la quarta vittoria consecutiva e per il secondo anno vince in India. Webber è terzo e il fenomenale Alonso secondo, lasciando ancora il mondiale aperto.

Voto 8 a…Red Bull: se Fernando avesse quest’auto, dove sarebbe in classifica? Nelle ultime gare, in cui in pratica sembra tornata quella dell’anno scorso, la vettura sembra imprendibile, ed è complicato anche dare il giusto merito ad un Vettel che ci corre e vince, anzi stravince, ma solo quando è la miglior monoposto in griglia

Voto 7 a…Ferrari: c’è stato un certo momento in cui persino Massa (dico, MASSA) sembrava poter lottare forse addirittura per il podio. La domanda dunque è: ma in qualifica allora è un’altra auto? E’ una tattica per disorientare gli avversari?? Come spesso accade la verità sta nel mezzo; il brasiliano si è svegliato solo ora che ha avuto il rinnovo e Alonso pur nella sua immensità è arrivato secondo sì, ma a 9 secondi…

Voto 3 a…Mercedes: periodo nero, terza gara senza punti e noi non siamo così sicuri che Hamilton abbia fatto l’affare della vita a firmare con la casa tedesca…se nelle auto di serie il marchio è simbolo da sempre di affidabilità, in pista sembra essere il suo gemello cattivo, quello che tra l’altro farà tornare con la coda tra le gambe il buon Kaiser in pensione con ben poche soddisfazioni e qualche capello bianco in più

MotoGP - GP d’Australia, Phillip Island in tripudio per Stoner e Lorenzo


In una sorta di ideale passaggio di consegne abbiamo assistito all'incoronazione del fenomeno Marquez a campione della Moto2, colui che prenderà proprio il posto di Stoner, il quale nonostante abbia pochi anni in più ha deciso di ritirarsi a vita privata ma che in questo weekend casalingo ha dimostrato come non sia certo il talento che sia venuto meno. Una penultima gara di stagione che vede come strafavorito Casey ma anche con un Lorenzo che potrebbe chiudere qui il Mondiale. Il "Por Fuera" parte davanti ma già al primo giro, senza attendere oltre, Pedrosa prima e Stoner qualche attimo dopo lo lasciano indietro. La pressione che lo spagnolo su HRC è obbligato a mettere sul connazionale diventa un'arma a doppio taglio, che porta Dani a cercare una traiettoria esterna e scivolare miseramente. Il suo ritorno ai box servirà solo a confermarne il ritiro e la consegna del titolo mondiale a Jorge. La classifica provvisoria dopo i primi due giri così rimette il padrone di casa in testa con un paio di secondi di vantaggio sulla Yamaha numero 99, il medesimo scarto che si trova tra la stessa e Crutchlow. Praticamente la gara finisce qui, almeno per quanto riguarda le primissime posizioni, mentre proprio a ridosso è bagarre tra Dovizioso, Bautista e Bradl. Dietro di loro, solita gara anonima per le Ducati. Al traguardo saranno così due i piloti a festeggiare, davanti a 90.000 spettatori acclamanti e che salutano con un pizzico di nostalgia il beniamino di casa. La prossima, l'ultima, sarà come al solito a Valencia, con tutti i titoli già assegnati; ma siamo sicuri che le emozioni non mancheranno anche lì.

Voto 9 a...Stoner: sesta vittoria consecutiva sulla pista di casa, scontata certo, ma non meno di forza e volontà. Più che una curva, si sarebbe dovuto dedicargli l'intero circuito; d'altronde certamente non è l'unico australiano che ha fatto la storia del Motomondiale, ma senz'altro uno dei più grandi protagonisti degli ultimi anni.

Voto 8 a...Lorenzo e Pedrosa: complimentoni al nuovo, meritatissimo campione del mondo della classe regina. Ricordiamo che nell'intera stagione non ha mai fatto peggio di secondo tranne quando è stato 'abbattuto' ad Assen. È il secondo mondiale vinto nella categoria, il quarto in carriera, per un fenomeno che può piacere o meno (e a noi CI PIACE) ma che innegabilmente è non solo personaggio ma anche pilota di livello superiore. D'altronde lo stesso si può dire di Dani, meno esuberante ma che nelle ultime gare ha dimostrato anche di avere gli attributi, come oggi quando non poteva fare altro che provarci anche rischiando di cadere com'è successo. Un errore? Per me assolutamente no, ma la dimostrazione che qualcosa è cambiato: ne avremo la certezza solo il prossimo anno.

Voto 5 a...la noia: in una giornata ricca di emozioni, alla fine i sorpassi si sono dovuti cercare nelle retrovie perché davanti si è tutto congelato al momento della caduta di Pedrosa. Quindi gara conclusa dopo due giri, il resto è noia. Si attendeva solo la bandiera a scacchi e questo non fa certo bene allo spettacolo: si parla già di fare alcune modifiche tecniche e nel regolamento per il prossimo anno per poter trovare, nel corso di alcune stagioni, un modello che si ponga tra questi prototipi e la Superbike.
                                         

sabato 27 ottobre 2012

F1 - Qualifiche GP India, Red Bull ancora davanti a tutti


Le notizie della settimana sono state sicuramente il rinnovo di Massa in Ferrari e il clamore destato dalla stessa casa di Maranello per il simbolo della Marina e di conseguenza il sostegno dato ai due Marò e alla vicenda che li vede protagonisti proprio in terra indiana. Ma anche le vicende sportive vedono sotto i riflettori la Rossa, che lotta con la Red Bull per la vittoria in campionato. Quest’ultimi hanno risposto in pista con un Vettel in gran forma, mentre per Alonso le previsioni non vanno oltre la seconda fila. Ricordiamo che questa è la seconda edizione del Gran Premio indiano; l’anno scorso Vettel aveva centrato un ’grand slam’ con pole, giro veloce e vittoria. In Q1 nessuna sorpresa: escono Vergne, Petrov, Kovalainen, Glock, De la Rosa, Karthikeyan e Pic. Ben più combattuta la seconda manche, che vede molti nomi noti rischiare sino all’ultimo secondo, come Perez e Massa. Sfortunato Grosjean che esce dalla top 10 per due centesimi; lo seguono Hulkenberg, Senna, Schumacher, Ricciardo, Di Resta e Kobayashi. Nella lotta per la pole Vettel rovina incredibilmente il primo set di gomme facendo un fuoripista, ma la sua superiorità è tale che riesce ugualmente senza problemi a mettersi davanti a tutti, tra l’altro affiancato dal compagno di scuderia Webber. Fila dietro tutta Mclaren, con Hamilton meglio di Button; solo quinta e sesta le Ferrari, che completano le prime tre file di questo strano schieramento, particolare nell’affiancare piloti della stessa squadra ma scontato per quanto riguarda le posizioni. Amareggiato Alonso nelle sue dichiarazioni, ben consapevole che è difficile recuperare punti quando le rispettive monoposto hanno un tale divario tecnico.

MotoGP - Qualifiche GP Australia, Stoner è imprendibile


In Australia ci accoglie il solito asfalto sconnesso e un tempo variabile che tra vento e pioggia non aiuta il lavoro dei piloti. Chi non sembra assolutamente avere problemi è sicuramente Stoner, che nell'ultima gara di casa della carriera domina sin dalle libere qui a Phillip Island, dove tra l'altro proprio in questo weekend gli è stata dedicata la 'curva 3'. Mancherà invece in griglia Spies per una lussazione alla spalla rimediata nella caduta a Sepang. A tal proposito anche il mattatore di questi giorni cade male dopo una ventina di minuti dal via delle qualifiche ma senza conseguenze gravi. Il compagno di team intanto è appena dietro, con Lorenzo che se la prende con calma forte di tempi ottimi nelle precedenti sessioni. Davanti allo spagnolo leader del Mondiale così si piazzano Dovizioso e, quando siamo ormai alla mezz’ora, anche Bradl. Il sole inizia a fare capolino proprio all’approcciarsi del momento clou per la pole, quando ad una decina di minuti dalla bandiera a scacchi i tre eroi di questo campionato stanno davanti a tutti, con Lorenzo tra le due Honda. L'australiano fa, anzi continua a fare un altro mestiere, come ci si poteva aspettare, lasciando a mezzo secondo proprio l’iberico su Yamaha e addirittura ad un secondo Pedrosa. Ad un paio di minuti dalla conclusione torna la pioggia quindi la classifica rimane invariata; per domani Stoner è ovviamente favoritissimo per la vittoria, ma in ottica Mondiale sarà interessante vedere quanto il suo desiderio di vincere qui possa in qualche modo cambiare gli equilibri tra gli altri due

domenica 21 ottobre 2012

MotoGP - GP Malesia, neanche il nubifragio ferma Pedrosa


I protagonisti di giornata in Moto3 e Moto2 sono stati i piloti malesi che in casa hanno fatto delle splendide gare terminando nelle rispettive categorie secondo e quarto, mentre abbiamo assistito a dei podi con nessuno spagnolo come non succedeva da una vita, e soprattutto la pioggia monsonica tipica della zona e delle corse qui anche negli anni precedenti. Quest'ultima ha condizionato parecchio l'intero weekend, anche con ritardi ed interruzioni, raggiungendo l’apoteosi nella mattinata italiana. Come previsto e prevedibile infatti, la pioggia saluta i piloti sulla griglia di partenza e li accompagna per l’intera durata della gara. Lorenzo parte forte, seguito ma ad una certa distanza da Pedrosa. Dietro di loro Stoner scambia la propria posizione col Dovi che scivola parecchio indietro alla partenza. Rossi intanto in un paio di giri è a ridosso dei primissimi, proprio dietro al pilota Tech3. I due davanti fanno subito il vuoto, con Dani che ferma sul nascere la fuga del connazionale, e nell’ennesimo deja-vu prima si porta su Lorenzo, lo passa con facilità disarmante per poi lasciarlo al palo. La pioggia naturalmente miete diverse vittime, da Crutchlow a Spies, passando per  Bradl e De Puniet. Di contro, alla Ducati si fregano le mani e sfruttano a meraviglia l’asfalto bagnato, facendo quarto e quinto. Ma quando la situazione diventa troppo pericolosa per proseguire, i commissari sventolano le bandiere rosse e sospendono la gara, con l’idea di riprendere poi percorrendo soli 7 giri, ma dopo un po’ è chiaro a tutti che il tempo non migliorerà a breve e si decide di non ripartire. Il podio quindi rimane quello prima dell‘interruzione: Pedrosa, Lorenzo e Stoner si dividono il bottino, con lo spagnolo su Honda che si avvicina ulteriormente al rivale e l’australiano che ora si potrà concentrare per fare bella figura nella sua ultima (?) gara di casa.  

Voto 9 a…Pedrosa: prima vittoria sul bagnato per lui, pensare che il ragazzo qualche anno fa aveva la stessa avversione di un felino per l’acqua. E’ rilassato e consapevole di avere il mezzo migliore, che a sua volta forse è anche nelle mani migliori in questo momento. Gli avversari non possono che ammettere la sua superiorità in questo periodo, e arrancare cercando di limitare i danni. Certo che il distacco che riesce a dare a Lorenzo, quindi non uno qualunque, per non parlare degli altri, fa davvero impressione.

Voto 7 a…Ducati: chi si rivede…scende la pioggia ma che fa? Dice la canzone, in questo caso la risposta è che Ducati va, per rimanere in rima. Potrebbero chiedere alla Dorna di bagnare tutte le piste, un po’ come si fa coi campi da calcio…è un’idea eh! A nome dello spettacolo, speriamo vivamente che il prossimo anno le cose vadano meglio…chissà che non possano ricreare la stessa alchimia dei tempi d’oro di Stoner. 

Voto 5 a…la direzione gara: troviamo già abbastanza  ‘particolare’ come regola quella di fermarsi per poi far ripartire i piloti per una sorta di mini-gara, anche se non è una cosa nuova…peggio ancora poi se agli stessi tocca aspettare, con tutta la tensione del caso, una decisione che fin da subito con un minimo di buon senso poteva essere presa. Dopo aver visto il pubblico gioire per i primi acuti dei propri beniamini e conoscendo l’importanza economica della zona non saremo noi a consigliare di non correre in Malesia…ma visto che ormai si sa che è così ogni anno, almeno sarà il caso di farsi trovare pronti.

sabato 20 ottobre 2012

MotoGP - Qualifiche Sepang, pole e record per Lorenzo


In settimana il pensiero di tutti è andato alla tragica ricorrenza della dipartita di Simoncelli un anno fa, commemorata ora anche da una targa oltre che dal ricordo di chi lo conosceva in pista e fuori. Ma oggi bisogna tornare a concentrarsi, tutti in sella per queste ultime gare della stagione. Ancora una volta l'agguerritissimo Pedrosa guida la classifica nel 'combinato' delle libere anche nel caldo umido della Malesia, dove entrambi i piloti Honda ufficiali vorranno dire la loro, seppur con motivazioni differenti. Lo seguono da vicino infatti i rivali di sempre, il compagno di team Stoner e Lorenzo. A proposito del meteo, in realtà nella seconda prova libera non si è girato per via del maltempo, che ancora minaccia il cielo sopra il circuito di Sepang. Durante le ultime libere caduta nel medesimo punto del circuito per le due Ducati, per fortuna senza conseguenze. A metà delle qualifiche davanti (come sempre) Pedrosa e Lorenzo, con Stoner che invece scade leggermente rispetto le sessioni precedenti, non del tutto felice della sua moto, e lasciando così il terzo e quarto tempo provvisorio alle due Yamaha di Dovizioso e Spies. Sarà proprio il pilota italiano a dare il via alle danze per la pole, proponendosi come terzo incomodo ed assestandosi alla fine a sorpresa proprio dietro i due fenomeni iberici; Dani sembra favorito nonostante il chattering che non sembra però affatto rallentarlo, mentre Jorge da par suo ha un quarto ed ultimo intertempo più lento di due decimi rispetto la squadra avversaria. Eppure Lorenzo riesce proprio negli ultimissimi minuti a fare non solo la pole ma addirittura il record della pista, trovando forse la formula per contenere lo strapotere tecnico della nuova Honda versione 2013. Stoner continua a migliorarsi in vista della gara di casa e si piazza quarto. Solito opaco Rossi, undicesimo. Per la gara quindi ci si può attendere ragionevolmente che i due davanti facciano il ritmo, ma in Malesia si sa l’incognita meteo è sempre in agguato.

domenica 14 ottobre 2012

F1 - GP Corea: doppietta Red Bull, Vettel ora è leader


Il weekend coreano prende il via con 4 punti di vantaggio per Alonso, ma le due Red Bull partono decisamente favorite. Infatti la coppia Vettel-Webber rimane davanti alla partenza, mentre la McLaren che fino a qualche settimana fa era l’auto da battere sin dall’inizio dovrà affrontare invece una gara in salita: Kobayashi mette fuori gioco Button che si deve ritirare immediatamente, così come Rosberg. Vettel riesce a prendere un ampio vantaggio sul leader mondiale continuando a registrare tempi record ad ogni giro. Hamilton sarà il primo a fermarsi al 14o giro, lamentando poco dopo problemi tecnici. Terminerà la sua gara a metà classifica, completando il momento disastroso della McLaren. In casa Ferrari invece accade ciò che nessuno si sarebbe aspettato, ovvero un Massa scatenato è più veloce di Alonso e quando inizia ad avvicinarsi troppo al compagno dai box sono costretti a dirgli di rallentare…la noia la fa da padrona in un circuito simil-cittadino come questo, dove le posizioni rimangono pressochè invariate rispetto all’inizio: la coppia Red Bull che vede Vettel trionfare precede le due Rosse con Alonso davanti a Massa, che nelle ultime gare ha preso qualche punto e probabilmente ravvivato le proprie opportunità di proseguire col team. A due giri dal termine piove sul bagnato in casa McLaren, con lo sfortunato Hamilton che si ritrova suo malgrado a portare a spasso un pezzo di erba sintetica che si è staccata e che transita pericolosamente tra il cordolo e la pista. Red Bull che dominano in lungo e in largo come meglio credono, Ferrari che possono solo cercare di raccogliere le briciole ed accontentarsi, sperando in tempi migliori.

Voto 9 a…Vettel: è la 25a vittoria per il pilota tedesco, la terza consecutiva che gli permette così di passare in testa al mondiale con 6 punti in più di Alonso. Ma è soprattutto come ciò è avvenuto a far pendere l’ago della bilancia a suo favore: Red Bull ha nuovamente la migliore vettura, quella da battere, e questo grazie alle piccole e grandi innovazioni che i suoi tecnici hanno portato nel corso della stagione. La Ferrari dovrebbe trovare personaggi simili se vuole avere qualche possibilità, gente che non si affidi alla fortuna o ad errori altrui ma capace di inventarsi qualcosa che possa fare la differenza sulla propria monoposto, dove il talento di Alonso non basta.

Voto 7 a…Ferrari: nonostante ciò che abbiamo appena detto, e probabilmente anche a causa del pessimo weekend in cui è incappata la McLaren, la casa di Maranello è stata sempre lì, appena dietro agli imprendibili due. La macchina va, ma arrivare sempre dietro non può bastare per vincere i mondiali…

Voto 2 a…McLaren: quando si dice che la sf…ortuna ci vede benissimo, davvero pessima gara per la scuderia inglese e i suoi piloti. In nome di una sana competizione, gli auguriamo di riprendersi sin dal prossimo appuntamento, anche se certamente Hamilton non sarà quello di sempre 

MotoGP - Motegi, anche in Giappone imprendibile Pedrosa


In Giappone ci troviamo ormai nel quart’ultimo appuntamento del Mondiale, con in gioco punti che ora pesano davvero, 33 esattamente quelli che dividono Pedrosa da Lorenzo ma basta niente perché il vantaggio venga annullato. I 24 giri previsti iniziano proprio con i due che cercano di scappare, mentre in terza posizione si vede Spies che però dura poco, visto che va lungo in una curva al primo giro e finisce lì la sua gara. Escono di scena anche De Puniet e Yonni Hernandez. Torna quindi terzo Crutchlow anche se molto staccato dai primi due, leggermente in difficoltà Stoner che appena più dietro compie qualche piccolo errore. I due spagnoli fanno gara a sé, con l’inglese frapposto tra loro e il gruppo degli altri. Accade praticamente nulla per dieci giri, finchè Pedrosa supera con facilità Lorenzo, che comunque non fa niente per impedirglielo. In quattro giri Dani da più di un secondo e mezzo al “Por Fuera”, che forse si accontenta del risultato. Stoner intanto scivola man mano e termina la gara con un buon quinto posto, mentre sul gradino più basso del podio se la giocano Cal e Bautista che si scambiano le posizioni più volte, finchè proprio nell’ultimo giro il pilota Tech3 subisce una rottura, lasciando un podio tutto iberico. Davanti l’epilogo è esattamente lo stesso di Aragon, con la Yamaha numero 99 che viene passata ad un certo punto della gara, facendoci chiedere quanto queste vittorie siano di motore o di ‘manico’ che il pilota Honda abbia finalmente tirato fuori.

Voto 9 a…Pedrosa: Ormai a -28 punti dalla testa della classifica piloti, Dani sembra un altro pilota rispetto l’eterna promessa mai esplosa degli anni scorsi e in parte dell’inizio di questo campionato. L’uscita di scena di un compagno di squadra ingombrante come Stoner ha fatto il suo, ma che altro? Forse solo lui lo sa, forse…ma probabilmente è una concomitanza di fattori quella che finalmente ha permesso al giovane di non diventare una barzelletta ma qualcuno da temere in pista.

Voto 8 a…Lorenzo: più di così, non poteva fare. Ma d’altronde non c’è neppure bisogno: un po’ come Alonso in F1, il più grande pregio quest’anno del “Black Mamba” è quello di essere regolare. Peggio del secondo posto non ha mai fatto, ed è questo il suo ‘segreto’, la sua ricetta per portarsi a casa il Mondiale, o almeno per essere ancora il favorito per la vittoria.

Voto 4 a…Ducati: ma ci crede qualcuno quando dicono che fanno progressi? Loro ci credono?? Perché onestamente non vediamo differenza, le posizioni sono stabilmente quelle intorno il settimo-ottavo posto o giù di lì. Sembra più un ripetere un disco rotto che qualcosa di autenticamente voluto e creduto, d'altronde quando un pilota sa già che tra quattro gare sarà altrove logicamente il desiderio di migliorarsi sarà pari a zero...

sabato 13 ottobre 2012

MotoGP - Qualifiche GP Giappone, Lorenzo strappa la pole a Pedrosa


Il Motomondiale arriva in Oriente, precisamente a Motegi dove non sono presenti ancora alcuni addetti ai lavori per via delle possibili radiazioni residue dal terribile incidente di Fukushima. Il ritorno di Stoner e Pedrosa che è il più consistente nelle libere sono ottime notizie per la Honda, che già 'gioca' in casa. Ad un quarto d’ora dall’inizio delle qualifiche l’accoppiata ispanica Pedrosa-Lorenzo è sempre davanti, come è stato nelle libere e nel mondiale. Crutchlow, Bautista e Bradl lottano appena dietro, dimostrando ancora di essere il futuro della categoria; a tal proposito il campione che ci saluterà quest’anno, il buon Casey Stoner, al rientro nonostante lui stesso dica di stare al 50%, galleggia tra il 7° e l’8° posto alla mezz’ora. Davanti a lui Rossi, che si è detto nei giorni scorsi contento della sua Ducati. Anche Spies e Dovizioso fanno segnare il miglior tempo momentaneo, a dimostrazione di una Yamaha in palla. In effetti Dani e Jorge rimangano abbastanza nascosti nella parte centrale, accontentandosi di stare dietro ai comprimari Crutchlow e Spies. Tutto calcolato, almeno per il ‘piccoletto’ sulla Honda, che esce e si mette di nuovo davanti, mentre Lorenzo non sembra riuscire a migliorare finchè nell‘ultimissimo giro tira fuori il coniglio dal cilindro facendo non solo la pole ma anche il record del circuito. Spies riesce a cadere negli ultimi secondi intanto, perdendo la terza posizione a favore dell’inglese su Tech3. Stoner riesce ad agguantare la settima piazza, nono Rossi. Ottima prestazione di entrambi i grandi rivali, con Lorenzo che riesce in un piccolo miracolo. Per domani comunque tutto può ancora succedere, con il solito ’pazzo’ Crutchlow che potrebbe fare da bilancia tra un Pedrosa un po’ deluso e che lamenta i soliti problemi di chattering e un raggiante Lorenzo che dice in conferenza di aver dovuto dare più del fatidico 100% per riuscire nell’impresa. Forse basterà meno per poter vincere domani?

F1 - Qualifiche GP Corea: le Red Bull dominano, Alonso 4°


Le Red Bull si sono dimostrate ancora le monoposto da battere nelle libere su questo circuito nuovo di zecca (è solo il terzo anno che si corre qui). Pista leggermente modificata per permettere un maggior utilizzo del DRS e di conseguenza si spera più sorpassi. Soft e Supersoft anche qui come a Suzuka le gomme a disposizione, ma con una differenza tra le due mescole che è minima, tale da far pensare ai team principali di risparmiarle almeno all’inizio di queste qualifiche. Differentemente fanno invece le piccole scuderie che si sfidano sul filo del cronometro in Q1, dove Karthikeyan è il primo ad uscire, senza tempi registrati dopo aver fatto un fuoripista; Alonso ed Hamilton si salvano per un pelo, dopo di loro si posizionano Senna, Petrov, Kovalainen, Pic, Glock e De La Rosa. La Q2 vede entrambe le Ferrari in ottima posizione, la Toro Rosso di Ricciardo esce all’ultimo giro buono e crea lo stesso scompiglio della scorsa settimana; escono così Button, Perez, Kobayashi, Di Resta, Maldonado, il citato Ricciardo e Vergne. Sono comunque i due leader del mondiale a darsi maggior battaglia anche qui, con Vettel primo e Alonso secondo. La notizia della giornata è forse che entrambe le Ferrari sono nelle prime 10, ma le solite strategie imperfette regalano alla Red Bull la prima e la seconda posizione, con Webber che però a sorpresa scavalca Vettel, il quale a bocce ferme si lamenterà coi box denotando un discreto nervosismo. Tra il tedesco e Alonso si pone Hamilton. Le due Lotus precedono e seguono Massa, scomoda imbottitura di un sandwich che potrebbe essere indigesto per qualcuno. Leggendo queste prime posizioni, ci sarà da aspettarsi di tutto alla partenza, con possibili sorprese e speriamo nessun incidente. 

domenica 7 ottobre 2012

F1 - GP Giappone: Vettel domina, Suzuka a festa per Kobayashi


Alle ore 15 locali, sullo storico circuito di Suzuka prende il via una gara che si preannuncia ricca di sorprese, viste le premesse nella giornata di ieri. La partenza è subito da brivido: Webber, Rosberg e soprattutto Alonso vengono tamponati loro malgrado, con quest'ultimi due obbligati al ritiro, mentre il primo torna ai box approfittando dell’entrata della safety car. Nel replay vediamo come l’accaduto sia colpa delle solite Lotus di Raikkonen e soprattutto Grosjean. La safety car rientra dopo appena un giro con davanti Vettel, Kobayashi e Button. Anche Perez fa un fuoripista ma non pare avere problemi, tant'è che passa Hamilton con facilità; ottima partenza per le due Sauber, mentre viene comminata una penalità di 10 secondi a Grosjean per l'incidente causato alla partenza. Il messicano è il pilota da tenere d'occhio in questa prima parte, mentre al 14º giro iniziano i pit stop, dopo le quali Massa si ritrova 2º. Perez riprova a superare Hamilton ma passando all'esterno va sullo sporco andando in testacoda, rovinando così una gran gara. Drive-through per Senna mentre Hamilton inizia a pagare un assetto errato sin dalle qualifiche. Ma non è l'unico che ha finito le gomme dopo pochi giri, su una pista con un'asfalto particolarmente abrasivo. Dopo una prima metà di gara al cardiopalma, la corsa va via liscia senza scossoni, con Vettel sempre davanti, Massa secondo e Kobayashi terzo. Con quest'ordine di arrivo il pilota della Red Bull si porta a soli 4 punti da Alonso, mentre sarebbe storico il risultato per il giapponese, seguito da vicino però da Button. All'ultimo giro fa ancora in tempo a ritirarsi Grosjean, mentre al traguardo il popolo giapponese esplode di gioia: era dal '90 che un loro connazionale non andava a podio. Cinque gare mancano alla fine, un mini-mondiale visto che il divario è stato praticamente annullato, come fa notare anche l'amareggiato Alonso.

Voto 9 a...Vettel: le ultime novità introdotte hanno riportato la Red Bull sul podio, dominando in Giappone sin dalle libere. Webber sfortunato alla prima curva, mentre il giovane tedesco torna ad essere uno dei piloti più regolari. Sicuramente la partenza che si è portata via almeno un paio di possibili protagonisti l'ha favorito, ma come dice Alonso "Oggi a me, domani…". D'altronde Vettel ha uno speciale feeling con questa pista che l'ha visto trionfare spesso, ma naturalmente ogni gara è a se stante.

Voto 8 a...Massa & Kobayashi: per entrambi è una gara storica, il brasiliano va a podio dopo 35 gare, mentre il giapponese è il secondo nipponico a podio nella storia della Formula1, per giunta in casa: un sogno insomma. Basteranno queste buone prove per confermare entrambi sulla loro attuale monoposto?

Voto 0 a...Grosjean: 10 secondi di penalità dopo aver rovinato la gara a Webber e forse un mondiale, oltretutto da recidivo, ci sembra quasi una presa in giro. Ora basta...levategli la patente!!!

sabato 6 ottobre 2012

F1 - Qualifiche GP Giappone: a Suzuka la prima fila è tutta Red Bull, ma occhio alle sanzioni


La notizia della settimana è stata sicuramente il passaggio di Hamilton in Mercedes e il conseguente (definitivo?) ritiro del Kaiser Schumi, nonché l'arrivo in McLaren del giovane talento Perez. Chi ci guadagnerà in queste manovre solo il prossimo campionato saprà indicarcelo, anche se ammettiamo una certa simpatia a pelle per il messicano. Ma tornando all'ancora apertissimo mondiale attuale, che nonostante il fuso orario siamo certi terrà molti appassionati incollati alla tv, abbiamo visto una Ferrari discretamente in difficoltà nelle libere, alla ricerca di un posizionamento decente per non perdere troppi punti a favore dei diretti avversari. Si festeggiano quest'anno i 50 anni di questa pista storica e ipertecnica, che vedrà tra gli altri Button penalizzato di 5 posizioni e Schumacher di 10. Al termine della Q1 si scorgono già la maggior parte delle vetture montare le soft; ad uscire saranno Senna, Kovalainen, Glock, De La Rosa, Pic, Petrov e Karthikeyan. In Q2 le prime eliminazioni eccellenti: Schumacher 13º che partirà 23º, Massa, Di Resta e Maldonado, che precedono Rosberg, Ricciardo e Vergne. Si giocano la pole quindi le due Red Bull, le due McLaren, le due Lotus, le due Sauber, più Alonso ed Hulkenberg.  Partono già favorite le Red Bull che sin dalle libere hanno dimostrato la loro superiorità, e il fuori pista di Raikkonen negli ultimi secondi di qualifica rovina ulteriormente le strategie degli avversari, come Hamilton che si ritrova il giro buono rovinato e si deve accontentare della nona piazza. Davanti quindi si rivede l'accoppiata Vettel-Webber, mentre a Button terzo tocca posizionarsi accanto al compagno in ottava posizione. Il suo posto viene preso dall'idolo di casa Kobayashi, anche se a rischio di sanzioni come pure Perez e Grosjean per aver realizzato il tempo in regime di bandiere gialle. Partirà solo sesto Alonso, in una gara che però si preannuncia complicata per tutti per via della probabile pioggia che dovrebbe scendere sul circuito giapponese. Al termine delle qualifiche vengono sanzionati Hulkenberg (che quindi scivola dalla decima posizione e cede il posto a Massa) e addirittura rischia Vettel, per aver rallentato l’attuale leader mondiale. La sensazione come sempre è quella di poca chiarezza; si spera nelle prossime ore di avere notizie più sicure.

sabato 29 settembre 2012

MotoGP - Qualifiche ad Aragon, Lorenzo pole di un soffio


Con un asfalto umido per la pioggia caduta in precedenza, nella peggiore delle condizioni per qualsiasi pilota, ovvero quella tra il bagnato e l'asciutto, si decide la griglia di partenza del Gran Premio di Aragon, in Spagna. La pista è ovviamente scivolosa e il primo a subirne gli effetti è Pedrosa, che cade dopo pochi giri, lasciando per un pò campo libero alle Yamaha che si piazzano nelle prime 4. Da tenere d'occhio specialmente il buon Spies, qui a suo perfetto agio e Crutchlow, che troviamo in testa a metà sessione. Termineranno poi infatti rispettivamente 4º e 3º, a dimostrazione di una Yamaha che qui va particolarmente bene e del loro personale momento di forma. Pedrosa si riporta terzo dopo la caduta, mentre anche Rossi scivola e finirà ottavo. Lo spagnolo sulla Honda è comunque ormai consapevole delle proprie capacità e lo dimostra negli ultimi minuti mettendo in piedi la solita bagarre tra lui e Lorenzo che alla fine gli strappa la pole per pochi centesimi. Il cielo continua ad essere coperto, ma in gara domani sembra che le Yamaha, sia ufficiali che clienti, possano avere qualcosa in più qualsiasi condizione si presenti, anche se il ‘Black Mamba‘ alla fine delle qualifiche lamenterà alcuni problemi sulla sua moto. 

domenica 23 settembre 2012

F1 - GP di Singapore, Vettel trionfa e Alonso è sul podio


Il caldo e l’umidità tropicali rendono quella di Marina Bay una delle corse più faticose, mettendo alla prova il fisico dei piloti su questo tracciato cittadino. I primi 10 si posizionano sulla griglia tutti con le Supersoft, Hamilton parte bene mentre dietro molti tagliano la prima chicane; diversi i contatti, Maldonado perde un paio di posizioni ma è sopratutto Massa (foratura alla partenza) che si ritrova ultimo ed è costretto a fermarsi ai box. Hamilton intanto è incredibilmente veloce: in 4 giri ha già accumulato 10 secondi di vantaggio su Alonso che è quarto! Intorno al decimo giro iniziano le soste ai box, e Vettel riesce ad avvicinarsi alla testa delle corsa grazie ad alcuni giri record. Ora davanti montano tutti le Soft, ma le posizioni non cambiano. Hamilton inizia a rallentare e si ferma accanto ad un muretto, un problema al cambio lo scippa di una probabile vittoria, rabbia e sconforto per lo sfortunato pilota inglese. Una decina di (noiosi) giri dopo e il ritiro di Karthikeyan che si blocca in traiettoria obbliga ad uscire la safety car. Anche Maldonado si deve fermare, lasciando il solo Vettel, ora in testa, superstite dei primi 3 in qualifica. Vettel, Button ed Alonso stanno tranquilli davanti, ma dietro è bagarre vera: prima Massa e Senna, poi il gruppetto capitanato da Webber con Kobayashi e Hulkenberg, i contatti non si risparmiano e i pezzi di carbonio volano. Con la safety car fuori quasi una decina di giri in tutto, la gara terminerà senza poter raggiungere i 61 giri previsti, avendo ormai raggiunto il limite di tempo previsto. Così Vettel torna alla vittoria, Button salva la faccia alla McLaren (affidabilità zero) e Alonso mantiene la promessa fatta dopo le qualifiche e si mette sul gradino più basso del podio. Ora il tedesco, che torna a vincere dopo 9 gare, è secondo a 29 punti nel Mondiale, mentre Hamilton scivola a -52.

Voto 9 a...Vettel: alla fine ha avuto ragione lui. Si è costruito un trionfo dal venerdì e nonostante delle qualifiche incolori si è messo buono buono ad aspettare, tenendo il ritmo dello scatenato Hamilton, finchè per sua fortuna l’inglese non è stato ‘eliminato’ dai suoi stessi tecnici. Fortunato? Certamente, ma vista la non grandissima affidabilità anche della sua Red Bull si vede che gli astri a volte premiano comunque chi ci prova.

Voto 8 ad...Alonso: il massimo risultato col minimo sforzo? Andatelo a dire ai poveri piloti dopo due ore dentro abitacoli strettissimi e con addosso una tuta imbottita, quando ci sono 30 gradi e il 90% di umidità…oltre alla tensione stessa di una gara di Formula1, dove ogni errore può essere l’ultimo che commetti. Diciamo che i guai tecnici di due dei piloti davanti allo spagnolo, Hamilton e Maldonado, hanno favorito quel podio di cui sembrava quasi sicuro Alonso. Ai box Ferrari forse si saranno toccati sentendo questa sua dichiarazione, eppure vedi un po’ il ’vecchio’ volpone anche stavolta c’ha visto proprio bene. 

Voto 4 a...McLaren: una gara facile da vincere, il cambio si rompe e dai box ti dicono: "Ci dispiace Lewis!"…ok se Hamilton ancora avesse idee confuse sul suo futuro, davanti ad una corsa ed un mondiale quasi consegnati in mani nemiche, direi che stasera qualche pensierino in più di cambiare scuderia ce l’abbia. Naturalmente tante sono le vittorie per cui deve viceversa ringraziare i suoi tecnici e quel team che ha fortemente voluto sin dalle fasce tirarsi su il pupo, per poter avere un pilota inglese di razza, vincente e di carattere (sì, anche troppo…) Non siamo tifosi di Lewis, ma quando uno ha tanta sfi…sfortuna, ti tira un minimo di simpatia no? Quest’anno forse più che mai la parola d’ordine è ‘affidabilità’: cara McLaren (ma non solo) se vuoi almeno provare a scalfire il primato di Alonso, non devi fare macchine veloci quanto regolari, ovvero che possano puntare costantemente al podio o poco meno, e non ad un mesto ritiro 

sabato 22 settembre 2012

F1 - Gp di Singapore: nuova pole di Hamilton, solo quinto Alonso


Dopo aver visto Vettel primeggiare nelle libere, alle ore 21 locali partono le qualifiche di questo Gran Premio in notturna, molto suggestivo certamente da questo punto di vista ma speriamo possa esserlo soprattutto in pista. Soft e Supersoft le gomme a disposizione dei piloti oggi, per un‘asfalto ben diverso da quello lasciato nell‘ultima gara disputata. La prima sorpresa di giornata l’abbiamo già in Q1 con Kobayashi subito fuori; dietro a lui Petrov, Kovalainen, Glock, Pic, Karthikeyan, De La Rosa. Seconda manche che vede le Ferrari in difficoltà come si era già visto nelle libere, tant’è che Massa è 13º e fuori dalla lotta per la pole e anche Alonso riesce solo all‘ultimo ad assicurarsi un posto nella top 10. Il brasiliano sulla Rossa così esce insieme a Hulkenberg e Raikkonen che lo precedono, poi l’altra deludente Sauber di Perez, Ricciardo, Vergne e Senna. Molti i fuoripista e le vetture che sfiorano paurosamente i muretti della stretta pista di Marina Bay, ma nulla che infici pesantemente queste qualifiche. In Q3 si sfidano quindi due McLaren, due Red Bull e due Mercedes, oltre ad una Ferrari, una Force India, una Williams e una Lotus, quella del rientrante Grosjean. Molti di questi decideranno di fare un solo giro buono. Hamilton domina come nelle precedenti sessioni e agguanta una meritata pole, la quarta di seguito per la McLaren; l'esperto dei circuiti cittadini Maldonado fa un ottimo secondo tempo mentre in terza posizione va un Vettel da cui ci si aspettava di più. Grande prova per l'inglese che sarà certamente il favorito per la gara, ma occhio anche alla scheggia impazzita del Venezuela. Qui è ovviamente essenziale partire davanti come in tutti i circuiti cittadini; sarà interessante vedere anche il leader mondiale in che modo riuscirà a difendersi dai diretti rivali, quasi tutti in gran forma per questa corsa mentre lui è solo quinto. Alonso è però ottimista: “Dobbiamo puntare al podio

domenica 16 settembre 2012

MotoGP - Misano in festa, il 46 torna al podio! Lorenzo vince facile, sfortunatissimo Pedrosa


Inizio catastrofico per il Gran Premio di San Marino della classe regina: problemi sin dal warm up per Pedrosa e Abraham, che proseguono con un rischio di mega tamponamento e una procedura di partenza che viene ripetuta, ma nei pochi minuti a disposizione i due non riescono a sistemare del tutto i loro guai tecnici e così sono costretti a ripartire dal fondo della griglia. Grande vantaggio per Lorenzo questo, che ne approfitta subito partendo a fionda. Dietro intanto Barbera centra l’incolpevole e sfortunato Pedrosa dopo pochi metri, eliminandolo quindi dalla corsa. Di tutto questo approfitta Rossi che si porta in 2ª posizione davanti al pubblico di casa. Un altro possibile protagonista, l’inglese della Tech3 Crutchlow, fa un high side e torna mesto ai box. Dietro all'inedita coppia di testa, si piazza intanto il rookie Bradl, che continua a crescere di gara in gara. Disastro per la Honda ufficiale che dalla pole di ieri si ritrova, dopo una partenza complicatissima, senza Pedrosa che oggi poteva lottare per la vittoria e Stoner fuorigioco, quindi col solo sostituto Rea che cerca di salvare il salvabile. Gara in solitaria per Lorenzo, che galleggia sui 5 secondi di distacco dal resto dei piloti, decimo più decimo meno, per l'intera durata della corsa. Questa è evidentemente un'altra tegola per Honda, che perde anche terreno dal leader del mondiale. Grande Bautista che piano piano risale la china fino alla terza posizione, davanti a Dovizioso al fotofinish. Hayden è 7º benchè ancora dolorante, il che conferma la bontà tecnica della Ducati oggi. Sono 38 i punti ora di vantaggio per Lorenzo sull‘immediato inseguitore nel Mondiale, ma il protagonista di giornata è ovviamente quel 46 che non vedeva il podio da un bel pò. 

Voto 9 a...Lorenzo: tutto facile per il ‘Por Fuera‘, anche troppo, ed è lui il primo ad ammetterlo: "Sono felice per noi per com'è andata, ma dispiace, visto quello che è successo a Dani, per lo spettacolo" Chiaro e conciso. Con Stoner fuori e Pedrosa che dopo una pole non riesce a prendere nemmeno un punto, anzi neanche a finire un giro, sembra proprio Lorenzo abbia davanti un tappeto rosso che lo porta alla vittoria di un campionato che forse però potrebbe ancora sorprenderci

Voto 8 a…Rossi: grande risultato questo secondo posto per lui e per Ducati, ma ‘viziato’ da tanti piccoli e grandi fattori che hanno influito su di esso, partendo dalle assenze importanti di entrambi i piloti Honda arrivando a quello psicologico di voler fare bella figura di fronte al pubblico di casa e nella pista dedicata all’amico Simoncelli. Certamente comunque un podio non può far pensare che ogni problema sia stato risolto e superato, sia nella carriera del pluricampione di Tavullia che nella sua attuale moto.  

Voto 4 a...Honda: chiedetelo a loro, se non vorrebbero resettare l’intera giornata. Non una dritta poveracci…colpe? Boh, ha davvero importanza? Se è il risultato quello che conta, allora facciamo che ci vediamo tra due settimane e questo weekend è servito solo per farsi una breve vacanza in Riviera… 

sabato 15 settembre 2012

MotoGP - Qualifiche GP San Marino, la pole per pochi millesimi è di Pedrosa


Nei primi 'veri' giri a Misano, nelle ultime libere sulla pista dedicata a Marco Simoncelli, dopo la pioggia del venerdì Bautista era davanti a tutti. Nonostante il weekend nel segno della commozione e del ricordo per il giovane pilota italiano scomparso i suoi connazionali non riescono a mettersi granchè in luce. Anche il leader del Mondiale Lorenzo deve vedersela comunque con alcuni problemi sulla sua Yamaha (tra l’altro con una nuova livrea) che non gli permettono di incanalare molti giri come suo solito. Infatti è addirittura dietro a Rossi dopo la prima mezz'ora, mentre il rivale di sempre Pedrosa spinge forte da subito. Jorge però inizia a dire la sua quando serve, e qualche minuto dopo si piazza secondo, ma si deve guardare anche da Bradl e Bautista che quando mancano cinque minuti sono rispettivamente primo e quarto, mettendo nel 'panino' i soliti due spagnoli. Crutchlow fa il pazzo quale è e inizia a martellare dopo essersi un po’ nascosto per buona parte della sessione, e in un paio di giri si mette davanti a tutti, anche se la sua gioia dura poco visto che viene sorpassato prima da Lorenzo e poi da Pedrosa che si rimette davanti. Ci riprova Black Mamba nell'ultimo giro ma Dani non si schioda e aggiunge un'altra meritata pole al suo palmares. A parte i primi due che sono sempre quelli, annotiamo la bella performance di Crutchlow che riesce a fare un paio di giri super, e Bradl e Bautista che ormai non sono più una sorpresa ma dei piacevoli habitué delle posizioni alte. Sesto e settimo al termine delle qualifiche i due italiani Rossi e Dovizioso. Per la gara sarà probabile bagarre, considerato che Lorenzo ha solo 18 millesimi di distacco e anche dietro sono tutti piuttosto vicini.

domenica 9 settembre 2012

F1 - GP d’Italia: vince Hamilton, Perez eroe, Alonso si accontenta


Monza è l’ultima gara europea; tra due settimane ci aspetta il GP di Singapore, l’Asia e poi le Americhe. Massa parte a razzo e già alla prima curva è secondo. Anche Alonso parte forte e guadagna 4 posizioni alla fine del primo giro. Piloti comunque tutti piuttosto vicini, su una pista dove i sorpassi saranno parecchi e alcune scuderie puntano all'unico pit stop. Mercedes in difficoltà, Rosberg perde diverse posizioni in partenza, mentre Schumacher viene passato facilmente da Alonso che guadagna dopo 5 giri la quarta posizione. Il primo a lasciare la gara è Vergne, che va in testacoda al decimo giro. Al 15º iniziano le soste ai box: i primi a fermarsi sono Maldonado e Rosberg, seguito nella tornata successiva dal compagno. Cinque giri dopo è la volta delle due Ferrari e anche di Vettel, che rientra proprio tra i due piloti della Rossa in nona posizione. Proprio il giovane tedesco sarà protagonista di una manovra scorretta su Alonso che gli costerà un drive through. Perez a sorpresa davanti a tutti, sarà l’ultimo a fermarsi al 30º giro. Dopo decine di sorpassi, la situazione viene riportata a questo punto come in griglia: davanti il trio Hamilton-Button-Massa e l'aggiunta di Alonso quarto. Ma quando mancano venti giri Button è costretto a fermarsi per un guasto, portando le due Ferrari sul podio. Al 40º giro Alonso passa anche Massa ed è secondo. E’ Perez però il vero protagonista di giornata, che segna tempi record a raffica dopo aver fatto solo una sosta. Ottima Sauber, col pilota messicano che è quarto e punta deciso al podio; infatti in breve tempo si mette davanti a Massa, e ancora non soddisfatto passa anche Alonso e si prende meritatamente la seconda posizione a sette giri dal termine dopo essere partito 12°. Un paio di giri dopo Vettel saluta la corsa e il secondo posto nel Mondiale, quando il solito problema all’alternatore, lo stesso per capirci di venerdì nelle libere e anche del suo unico altro ritiro in stagione, lo obbliga a fermarsi. Ma l’incubo per la Red Bull non è finito: anche Webber poco dopo, a causa però di un suo errore, è costretto al ritiro con le gomme spiattellate. Vince quindi Hamilton, alla ventesima vittoria in carriera e che ora è secondo nel Mondiale, terzo successo di fila per la McLaren che ride però a metà. Grande secondo posto di Perez con una Sauber in crescita, e terzo il leader della classifica piloti Alonso che nonostante tutto ha di che essere soddisfatto. 

VOTO 9 a...Perez: il giovane messicano si fa notare da un bel pò, tra qualche anno (sopratutto se qualche grande team dovesse credere in lui) potrebbe tranquillamente puntare al Mondiale. Non per fare del Fantamercato, ma non avrebbe più che senso forse che la Ferrari, scuderia per la quale il pilota ha già sottoscritto un contratto tra l’altro, puntasse su di lui piuttosto che sul davvero poco amato Massa, che continua a non mostrarsi all’altezza?   

VOTO 8 a...Hamilton e Alonso: grande gara per l'inglese, condotta per l‘intera durata con una tranquillità disarmante, e che lo porta a 37 punti dalla testa del Mondiale ora secondo, con sotto il sedere la macchina da battere in questo momento su ogni pista, benchè a Monza la Ferrari abbia gettato al vento un‘enorme opportunità. Alonso da par suo ha fatto tutto bene, ed è stato pure fortunato visto che tutti i principali rivali non hanno terminato la gara (la sfiga ci vede benissimo!)

VOTO 3 a...Red Bull: non può essere certo un buon segno avere lo stesso problema più volte, specie se può fare la differenza tra avere ancora chance per il Mondiale o no. Dal GP di Corea del 2010 la scuderia non vedeva entrambi i piloti ritirati, certo per cause differenti ma segno inequivocabile che la vettura forse è proprio nata sotto una cattiva stella, e a questo punto quindi lavorare seriamente per preparare al meglio quella del prossimo anno.