venerdì 22 novembre 2013

"Facce da calcio" di Roberto Sala - L'ultimo (?) Tapiro di Moratti


sabato 9 novembre 2013

MotoGP – Qualifiche GP Valencia: altra pole Marquez, Mondiale sempre più vicino

Ultima gara, ultime qualifiche di questo campionato, mai negli ultimi anni così combattuto. In questi giorni la notizia è stata il divorzio tra Rossi e il suo storico capotecnico, l'australiano Jeremy Burgess, con cui ha vinto 7 titoli nella classe regina in 13 anni. A Valencia intanto il sole splende, specialmente per Marquez che domina in tutte le libere tranne che nell'FP4, dove gli sta davanti Lorenzo. Vera e propria simulazione di gara per lui, che deve sperare in un miracolo per poter strappare questo Mondiale dalle mani di Marc. Iannone e Petrucci vincono la Q1 e prendono parte alla corsa per la pole, con una tensione che si taglia col coltello. Il 99 ha un ritmo pazzesco ma proprio negli ultimi minuti un problema (non è chiaro se con il freno posteriore o addirittura di motore) lo costringe a cambiare moto, col rookie Honda che ne approfitta e quando mancano meno di 2 minuti trova il tempone e la pole. Lorenzo ci prova ma niente da fare: è secondo a tre decimi dal rivale, che tira fuori il coniglio dal cilindro dopo che Jorge ha mostrato però un passo migliore. Di certo sarà lotta vera fino alla fine, con Pedrosa terzo che potrebbe dare una mano al compagno di scuderia tenendo lontano il Por Fuera e permettendogli di entrare ancora di più nella leggenda.

domenica 27 ottobre 2013

MotoGP – GP Giappone: che testa Lorenzo! Si decide tutto nell'ultima gara

18: questi erano i punti che separavano Lorenzo da Marquez prima del Gran Premio del Giappone. Sarà riuscito il maiorchino a limitare ulteriormente il gap? Intanto nella giornata di ieri purtroppo è giunta ufficiale la notizia del ritiro dalle competizioni di Ben Spies, che aveva passato un'annata infernale senza in effetti apportare alcun beneficio alla Ducati. A proposito della casa italiana, Hayden nella sua penultima gara trova una terza posizione in griglia, per salutare nel migliore dei modi il team. Purtroppo per loro già al via l'americano perde 7 posizioni. Partenza a razzo invece per le due Yamaha, sopratutto di Lorenzo che forte della sua gomma morbida (unico tra i piloti ufficiali) prende margine sugli inseguitori. Rossi intanto va lungo due volte e scivola in 11esima posizione, lasciando quando mancano venti giri il solito terzetto (in ordine sparso) che guida anche la classifica piloti davanti a tutti: Lorenzo, Marquez e Pedrosa. Jorge è l'unico portabandiera Yamaha, su un circuito che come da pronostico accentua le loro difficoltà rispetto ai rivali proprietari della pista. Il rookie HRC cerca di avvicinarsi al 99, ma nel paio di occasioni in cui potrebbe passarlo va lungo; e non basta neanche un doppiato che si mette in traiettoria a rallentare il leader di una corsa che termina con nessun sorpasso in testa ma che ci regala un altro pezzo di storia da incorniciare: nessun salto sul divano, nessuno scontro, ma una lezione a Honda da un centauro vero, con cuore, testa e coraggio. E ora i punti che dividono il primo dal secondo in classifica mondiale sono 13, 7 vittorie contro 6 e un trofeo che verrà consegnato solo nell'ultima gara, tra due settimane, a Valencia. Ma noi comunque vada faremo volentieri una petizione per darne uno ciascuno a questi grandi campioni.

Voto 9 a...Lorenzo: Ok non avrà la verve del Gianburrasca iberico, ma a 30 vittorie in MotoGP come lui ci sono arrivati solo Rossi e Stoner, mica due tizi qualunque. E quella di oggi vale anche di più, a Motegi per tutti i santi giri davanti: chissà quante volte l'avrà sognato! Il buon 'Por Fuera' le azzecca tutte: partenza, strategia con gomma morbida, una prestazione sopra le righe dalla prima all'ultima curva...si dice sempre 'vinca il migliore', ma non chiedeteci chi tra questi splendidi prototipi di sportivi moderni possa essere il più meritevole, ci rifiutiamo di fare una scelta!

Voto 8 a...Marquez: verrebbe quasi da pensare che il pilotino Honda oggi sia stato sconfitto, semplicemente per non aver vinto su un tracciato di proprietà della stessa casa motoristica. Ricordiamo che Marc scendeva per la prima volta sull'asfalto nipponico, reduce dal brutto pasticcio di Phillip Island e, tanto per non farsi mancare nulla, in mattinata era anche stato vittima di una caduta. Saranno i vent'anni, sarà l'ambiente familiare che lo circonda, ma quello che fa davvero paura di questo ragazzo è che sembra guidare sopra tutto e tutti, guai, avversari e penalizzazioni comprese! Due con una testa come lui e Lorenzo, viene da pensare, vincerebbero anche su un triciclo tanta è la forza mentale che sprigionano. Autostima enorme, spregiudicatezza, ma anche tanto tanto talento certo.


Voto 4 a...Yamaha: certo, qualcuno festeggerà la vittoria del 99, ma per gli altri piloti dell'azienda e rispettivi team c'è poco da stare allegri: la figura è pessima. Da Rossi a Crutchlow e via via tutti gli altri, ci si aspettava certamente di più di un sesto o settimo posto. Ma la domanda è ogni volta la stessa: fin dove poteva dare di più la moto e fin dove l'uomo? Nel caso specifico propendiamo per un 50 e 50 circa, la prossima non ci sono scuse.

sabato 26 ottobre 2013

MotoGP – Qualifiche GP Giappone, pole di Lorenzo sul bagnato

Se qualche settimana fa tutti i pronostici per la vittoria mondiale pendevano nettamente in direzione Marquez, dopo il colpo di scena della scorsa gara i giochi si sono riaperti. Oltre agli strascichi e le polemiche, ancora una volta con Lorenzo che attacca il rookie reo stavolta del contatto avvenuto all'11esimo giro a Phillip Island, a Motegi (circuito di proprietà Honda) è la natura che dà filo da torcere ai piloti, che venerdì non riescono neppure a scendere in pista per le libere. La pioggia, figlia del tifone Francisco che sta tempestando il Giappone, crea problemi pure in questo sabato di qualifiche, che nello specifico della classe regina significa tornare in qualche modo alla vecchia formula, girando un'ora e un quarto sotto un cielo plumbeo e pista bagnata. Per domenica il tempo dovrebbe essere sereno, quindi i settaggi di oggi saranno praticamente inutili. Sin da subito Marquez si mette davanti a tutti, ben consapevole che essendo la penultima gara si trova al secondo match point consecutivo; passata la prima mezz'ora si rifanno sotto i rivali di sempre, ma come previsto le HRC hanno un certo vantaggio qui. La novità del turno è Hayden, non nuovo a fare dei grandi exploit sull'acqua, che porta una Ducati in testa dopo tantissimo tempo. Pur non riuscendo a tenersi stretto il primo tempo, l'americano chiude alla fine terzo, mentre la pole la stampa Lorenzo davanti ad un Marquez con evidenti problemi di saltellamento. Quarto Pedrosa, dietro a lui Rossi. Sei decimi e mezzo al leader mondiale e oltre un secondo a tutti gli altri per il Por Fuera, nella pista dove le Honda non hanno rivali solitamente; Marquez per essere la prima volta a Motegi e con parecchio chattering riesce comunque a limitare i danni. Domani i valori in campo potrebbero cambiare diametralmente sull'asciutto e potremmo incoronare il nuovo campione, o magari riaprire ancora di più il campionato.

domenica 20 ottobre 2013

MotoGP – GP d'Australia: vince Lorenzo nel caos, Marquez squalificato e si riapre il Mondiale!

Oltre alla riasfaltatura ci si mette il caldo anomalo per la stagione a creare problemi di blistering con le Bridgestone a Phillip Island. Scelta non facile per la Direzione Gara, che dopo aver deciso per una corsa da 26 giri con cambio gomme da effettuarsi entro il 13°, ha poi cambiato idea constatando un più repentino degrado e scendendo quindi a 19 laps con sosta al 10°. Lorenzo parte davanti a tutti con le due Honda a seguire, che cercano di passarlo già al primo giro ma il maiorchino non molla. Pedrosa intanto è il primo a fermarsi per la 'sosta ai box', mentre per ultimo rientra l'altro pilota HRC. E qui avviene il clamoroso errore in casa Honda, che va oltre il limite imposto dal regolamento, facendo arrestare Marquez un giro oltre il consentito: per lui è black flag, gara finita! Che con Lorenzo che va a vincere passeggiando su Pedrosa significa riaprire il mondiale, visto che ora sono solo più 18 i punti di distacco a due gare dal termine. Terzo Rossi, per la disfatta (quasi) totale degli acerrimi rivali di casa Yamaha, i quali si ricorderanno a lungo questa corsa.

Voto 8 a...Lorenzo: Sin dalle libere ha dominato e da favorito si è portato a casa l'intero malloppo. Di più: visto che la fortuna aiuta gli audaci, proprio oggi che poteva essere la giornata del suo addio al mondiale lo vede riaprirsi anche grazie ad una grossa, enorme mano dei costruttori concorrenti. Davvero una fantastica giornata per lui, e anche per Yamaha che porta a podio entrambi i piloti.

Voto 3 a...Honda: Complimenti ad HRC, no davvero. Si devono essere impegnati per buttare al vento (e di quello ce n'era molto in effetti a Phillip Island) quanto di buono fatto finora, sabotando forse mortalmente le chance del proprio pupillo venuto qui per poter festeggiare la vittoria del campionato sotto la bandiera a scacchi. Invece suo malgrado ha dovuto accontentarsi di un'altra bandiera, quella che nessun pilota vorrebbe vedere. E per cosa poi? Come può una delle più grandi case motoristiche al mondo non riuscire a contare fino a dieci?

Voto 2 a...Bridgestone: Difficile ricordare un weekend più strano nel Motomondiale, che non sia legato a fattori di causa maggiore come nubifragi o simili. Ma in Australia abbiamo visto come i produttori di gomme continuino a non imparare dai propri o altrui errori, ed invece di correre ai ripari cercare di metterci una pezza all'ultimo minuto. La Direzione Gara ci mette il suo, complicando la situazione con un regolamento ad hoc, ma il tutto parte dalla negligenza Bridgestone che conoscendo il possibile problema DOVEVA attivarsi per cercare soluzioni in tempo. Non è un discorso che riguarda il monomarca nelle competizioni sportive, ma una questione che unisce sicurezza e spettacolo in egual misura.

sabato 19 ottobre 2013

MotoGP – Qualifiche GP d'Australia: Lorenzo su Marquez, ma c'è l'incognita gomme

Le novità a Phillip Island nel weekend sono essenzialmente due: le difficoltà di Marquez nelle libere, dove cade ma fortunatamente non si fa nulla, e il nuovo asfalto che crea problemi enormi a tutti i piloti. Riguardo quest'ultimo, si cercano modi per arginare la questione provando per qualche giro, durante l'ultima sessione di libere, una mescola extra hard (che a quanto pare però è ancora peggio delle precedenti) ma è possibile addirittura che la gara venga accorciata domani, come già richiesto dalla Dunlop per la Moto2. Per il rookie Honda forse un po' di nikefobia visto che proprio qui potrebbe laurearsi campione, sotto gli occhi attenti tra gli altri dei vip di casa Stoner e Doohan. Faranno di tutto per impedirlo Lorenzo e Pedrosa, che nelle libere si mettono subito in mostra. Il 'cabroncito' non ci sta, e in qualifica non solo si mette davanti a tutti ma fa il record della pista, levandolo al 'legittimo proprietario' Stoner. Lorenzo trova il feeling giusto nel suo ultimo giro buono però, e riesce ad intascare la pole con quasi otto decimi dal vecchio record. Per Pedrosa solo il quinto tempo, probabili problemi tecnici per lui. La terza casella va all'altra Yamaha, quella di Rossi, per la seconda gara di fila, mentre Bautista si infila tra loro nella quarta. Ricordiamo infine che Bradl non parteciperà neanche a questa gara, visto che non ha ottenuto l’idoneità dai medici dopo la frattura al malleolo rimediata sabato scorso a Sepang. Un enorme punto interrogativo questa corsa, che verrà affrontata non tanto con la curiosità per il finale di stagione imminente e il possibile verdetto più importante, ma con l'incertezza nel riuscire ad arrivare in fondo percorrendo tutti i giri previsti.

domenica 13 ottobre 2013

MotoGP – GP Malesia, Pedrosa sbaraglia tutti

Gara che vede un possibile protagonista, Bradl, fuori per l'incidente di ieri nelle libere, ma anche fortunatamente senza pioggia. Alla partenza il magnifico trio, Lorenzo-Pedrosa-Marquez, lascia lì Rossi, ma già al primo giro il Dottore ci prova sul piccolo di casa Honda. Ne approfitta Bautista per avvicinarsi al 46. Scivola indietro invece Crutchlow. Marquez fa nuovamente il record della pista, e al quinto giro sia lui che il compagno Pedrosa passano la Yamaha numero 99. Lui non ci sta e col rookie Honda dà vita ad una gran bagarre dove tra l'altro i due si toccano leggermente (alla faccia delle lamentele nei giorni scorsi). Pedrosa nel frattempo cerca di andarsene. Ferma a bordo pista la Ducati di Hayden. Yamaha che cedono di schianto a livello prestazionale già a metà gara, con Dani che prende sempre più margine anche sul pari scuderia. Oggi non ce n'è per nessuno, neanche per il predestinato: Pedrosa ha deciso di vincere e lo fa con quasi 3 secondi su Marquez e oltre 6 su Lorenzo, Rossi 4°.

Voto 9 a...Pedrosa: Dani torna più forte e, speriamo, più determinato che mai dopo la caduta. Probabilmente con la gara di oggi ha voluto far vedere di non essere solo una vittima delle circostanze, dell'altrui talento o della sfortuna. Non è mai stato e mai sarà il pilota più spumeggiante, né sui circuiti né fuori, ma non è da tutti dare 3 secondi a quel piccolo diavolo di nome Marc. Se solo ci provasse più spesso con questa convinzione...

Voto 8 a...Lorenzo e Marquez: gara tranquilla, sin troppo, per fortuna ci pensano le due 'teste calde' del Motomondiale a dar vita ad uno scontro memorabile e spettacolare. Perchè diciamocelo, ok la sicurezza, ma senza questo tipo di battaglie non avrebbe senso neppure gareggiare. Il fascino dello sport sta anche in queste cose: sarebbe come chiedere a dei pugili di darsi carezze invece che pugni!

Voto 5 a...Ducati: il problema che ferma Hayden è solo uno di una lunga serie. Auguriamo alla storica casa motociclistica di aver trovato finalmente la strada giusta, con i cambiamenti annunciati in questi giorni nel settore tecnico.

F1 – GP Giappone: doppietta Red Bull, Alonso 4°

Tutti montano la morbida tranne Ricciardo e Pic, partenza pessima per le due Red Bull, con Vettel che si tocca con Hamilton e gli fora una gomma con la propria ala anteriore; il leader mondiale pensa ad una rottura ma dai box lo tranquillizzano. Si porta subito in testa Grosjean, difficilissimo tra l'altro sorpassare su questa pista. Dopo i primi 5 giri Webber ha oltre un secondo dal francese, con Vettel dietro al compagno di scuderia. In ottica mondiale Alonso è sesto, dietro all'altra Ferrari. Clamoroso al nono giro ritiro per Hamilton, risultato dell'incidente in partenza. Tra il 12º e il 15º giro le prime soste, tutto invariato davanti tranne per Rosberg che deve fare un drive-through dopo aver quasi sfiorato lo schianto in corsia box con Perez. Ad oltre un terzo della gara, sottolineiamo l'ottima prestazione per Ricciardo, Hulkenberg e Gutierrez che se la giocano dietro ai primi tre. Secondo pit stop intorno al 30º lap, nel frattempo i commissari decidono per un drive through anche per Ricciardo e Massa. Strategia particolare per Red Bull: Vettel, ora primo, ritarda a rientrare per poter avere abbastanza gap da Grosjean terzo. Mentre per Webber potrebbero esserci solo due soste. Si ferma infine al 37º giro Vettel, Grosjean è sì davanti a lui ma in tre giri lo ripassa e si riprende la testa della corsa. Anche il compagno di scuderia si ferma, ponendo la Lotus fra loro. Si mette alla ricerca della doppietta per il suo marchio l'australiano, mentre Alonso è quarto ma a oltre 40 secondi. Al penultimo giro Webber ce la fa, portando ulteriori punti alla Red Bull per il mondiale costruttori. Ennesima vittoria, la quarta volta su cinque gare disputate qui e 35ª della carriera, per Vettel. Ottimo Grosjean dietro solo alla corazzata austriaca, sempre più vicina a vedere il proprio pilota vincere un altro campionato, visto che ora ha 90 punti da Alonso.

Voto 9 a...Vettel: l'ormai più che probabile campione del mondo ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, che anche quando non parte primo riesce a portare a casa una vittoria, tra l'altro per nulla semplice visti i problemi in partenza. Certo grande strategia in casa Red Bull (che forse in qualche modo lo avvantaggia rispetto a Webber) e anche grande macchina (nessun problema neppure dopo essersi toccato con Hamilton) però nonostante qualche piccolo errore vince. Se fossimo in pista ci chiederemmo che bisogna fare per poter vincere contro di lui, mettergli un nido di formiche rosse nella tuta? Potrebbe essere...

Voto 8 a...Grosjean: eravamo tra coloro che chiedevano il ritiro della patente del francese lo scorso anno, ora candidamente gli chiediamo scusa. Non tanto per quello che abbiamo pensato di lui in precedenza, i danni che ha causato li hanno visti tutti, ma per non aver creduto fino in fondo nelle capacità di pilota che invece quest'anno sta mettendo in pista in quasi ogni gara. Bravo!

Voto 4 a...Mercedes: va bene la sfortuna, ma per un nobile marchio che tra l'altro qua era tra i favoriti, decisamente non ci siamo. Eppure ha due ottimi piloti e una struttura alle spalle che dovrebbe garantire ben altri risultati, vedremo il prossimo anno se riuscirà a giocarsela per il Mondiale. Certo non facendo certi 'errori' come quello visto oggi durante il pit stop di Rosberg, assurdo per dei professionisti.  

sabato 12 ottobre 2013

MotoGP – Qualifiche GP Malesia, Marquez pole e record

Una delle piste più belle del Motomondiale, seppur una di quelle con meno grip, cercherà di mettere pace tra i tre piloti davanti in classifica, che nei giorni scorsi si sono mandati frecciatine dopo la decisione dei commissari di dare un punto di penalità a Marquez per il lievissimo tocco sul compagno di marca Pedrosa nella gara scorsa che ne ha causato la caduta. E' proprio lui a sembrare quello più in palla, almeno nelle libere. Purtroppo nell'ultima sessione di queste, si infortuna Bradl che non partecipa alle qualifiche e neppure alla gara per una frattura alla caviglia. Tra Q1 e Q2 inizia a piovere ma smette quasi immediatamente, mentre Iannone ed Espargaro si preparano a raggiungere gli altri centauri. Lorenzo nelle prime uscite sbanda sul cordolo umido e si ferma per qualche minuto a mettere insieme le idee. Gli altri però non stanno ad aspettare, soprattutto Rossi e Crutchlow che sembrano volersi giocare la prima posizione. Ma l'alieno Marquez non lascia nulla a nessuno e nuovamente strappa dalle loro mani non solo la pole ma anche il nuovo record della pista. Jorge si butta in mischia probabilmente tardi e registra solo il quarto tempo, comunque davanti a Pedrosa. La corsa è assolutamente indecifrabile: tra i possibili acquazzoni, il caldo, delusi eccellenti e protagonisti che tornano tali come il Dottore (al suo miglior risultato in stagione) e il solito pazzo Cal se ne vedranno delle belle, anche se il super favorito rimane lui, il 93.    

F1 – Qualifiche GP Giappone, Webber pole a sorpresa

Bellissimo circuito quello di Suzuka, ricco di storia ed emozioni, ma purtroppo il weekend inizia con la terribile notizia della scomparsa della pilota Maria De Villota, il cui ricordo rimane nel cuore di tutti coloro che vivono addentro al mondo dei motori e che molti vogliono onorare portando il suo simbolo sul proprio casco. Tornando a gare e classifiche, già da questo appuntamento Vettel potrebbe laurearsi campione, cosa che potrebbe avverarsi considerando che il suo rivale Alonso è in alto mare. Come settimana scorsa, lo spagnolo si lamenta per le gomme, anche se ammette non essere quello il problema principale della sua Ferrari. Paura in Q1 per una fiammata sulla monoposto di Gutierrez, per fortuna senza conseguenze; dev'essere giornata perchè a 3 minuti dal termine della prima manche è l'auto di Vergne ad andare a fuoco e vengono sventolate le bandiere rosse. Sutil, oltretutto retrocesso di 5 posizioni per la sostituzione del cambio, Vergne, Chilton, Pic, Van Der Garde e Bianchi rimangono fuori dalla Q2. Tutti in pista con le morbide tranne le due Lotus per la seconda parte delle qualifiche. Intanto Alonso scatenato, continua a segnare ottimi tempi ma Domenicali è stato cauto affermando poco prima che la posizione della loro scuderia sarà intorno alla terza fila. Non entrano nella top 10 Perez, Di Resta, Bottas, Gutierrez, Maldonado e Ricciardo. Red Bull unica con due set di gomme morbide ancora a disposizione per cercare la pole, oltre a Grosjean. Il francese abortisce il primo giro buono, mentre i due compagni di scuderia stanno davanti a tutti. Nel secondo e ultimo tentativo, si confermano le prime posizioni con Webber a sorpresa che partirà in testa dopo oltre un anno, Vettel dietro di due decimi e terzo Hamilton. Deludono Alonso e Raikkonen, ottavo e nono, anche se i distacchi non sono enormi.  

sabato 5 ottobre 2013

F1 – Qualifiche GP di Corea: ancora pole per Vettel, Alonso 6°

A Yeongam, in Corea, è ancora Sebastian Vettel il favorito, con Hamilton a mordergli le caviglie. Tra i due rivali è lotta vera: sono 5 pole per uno quest'anno. Dopo Red Bull (ma con Webber che sarà retrocesso di 10 posizioni per il 'passaggio' datogli a fine corsa da Alonso nella precedente gara) e Mercedes, è la Lotus ad avere un gran passo gara, con Raikkonen che però continua ad avere problemi alla schiena. Ferrari a interpretare il solito ruolo di outsiders. Le gomme che la Pirelli mette a disposizione sono le medesime di Singapore, ovvero le mescole Supersoft e Medium. Il tempo è instabile ma non dovrebbe piovere domani. Bottas, Maldonado, Pic, Van der Garde, Bianchi e Chilton i primi ad uscire; degli altri, quasi tutti montano già le morbide per essere sicuri di passare in Q2, gomme che ricordiamo hanno una performance che dura addirittura meno di un giro. Mentre fa capolino anche un po' di sole, in pista rischiano l'esclusione Raikkonen e Massa ma alla fine a salutare coloro che andranno a lottare per la pole sono Perez, Button, Ricciardo, Sutil, Di Resta e Vergne. Mercedes, Red Bull e Grosjean hanno risparmiato un set di gomme, avendone quindi a disposizione due rispetto ad una sola degli altri, e sono i primi ad uscire in Q3; i restanti si giocano un posto davanti solo negli ultimi istanti. Ma non c'è niente da fare: Vettel trova la terza pole di seguito e la 42esima della carriera, poi Hamilton secondo e Webber terzo, ma che per la penalizzazione di cui si accennava dovrà lasciare il posto all'ottimo Grosjean di questo periodo. Deludono ancora le Ferrari, sesto e settimo posto per Alonso e Massa e non è nemmeno una novità. Grande prestazione di Hulkenberg che ha anche il miglior intermedio nel T1. Ancora più facile del previsto per Vettel fare il miglior tempo oggi, ormai il pilota tedesco vola sulle ali dell'entusiasmo e gli altri non possono che allinearsi dietro al sempre più probabile campione del mondo. 

domenica 15 settembre 2013

MotoGP - GP San Marino, a Misano Lorenzo dà spettacolo


La pioggia risparmia Misano almeno per la durata di un'attesissima prova della MotoGP, dove la classifica piloti vede ancora la Honda di Marquez prima. Un grande warm up per Lorenzo diventa l'aperitivo per una gara dove lo spagnolo parte sparato davanti a tutti, prendendo già un margine di un secondo dopo il primo giro. Solita partenza lanciata anche per Pedrosa, con Marquez terzo ma che dopo poco è nuovamente sul compagno di scuderia. Rossi, attardato rispetto ai primissimi, approfitta della falsa partenza di Espargaro che l'aveva scavalcato e del lungo del rookie Honda per piazzarsi terzo. Passano 10 giri e il 'ragazzino terribile' scavalca il 46 mentre davanti Lorenzo ha quasi 2 secondi e mezzo di vantaggio. Non contento, Marquez dopo altri 5 giri passa anche Pedrosa, ma tra i due è bagarre vera: si passano e ripassano ma è ancora il più giovane ad avere la meglio e mette margine, fino a concludere qualche tornata dopo la propria corsa secondo. Lorenzo di forza parte e finisce primo, portandosi in seconda piazza insieme a Pedrosa nella classifica piloti. Rossi 4º, nulla può contro il fantastico trio, neppure col nuovo cambio.

Voto 9 a...Lorenzo: ieri sembrava non ce ne fosse per nessuno che non rispondesse al nome di Marquez, ma nel mattino Jorge e il suo team tirano fuori dal cilindro la messa a punto ottimale per vincere e convincere. L'iberico vede gli altri piloti solo alla partenza, poi saluta tutti e se ne va per non rivederli più fino alla bandiera a scacchi. Mondiale riaperto? Chiedete a lui, vi risponderà che non è mai stato chiuso.

Voto 8 a...Marquez: Stoner (non uno qualunque insomma) pensa che Marc dovrebbe avere più rispetto per gli avversari, che nella sua ottica da ex pilota vengono umiliati dal più piccolo della combriccola. Noi ci chiediamo cos'altro potrebbe fare, se pure quando gli dice 'male' arriva a podio e invece di perder punti aumenta il suo vantaggio nel campionato? Forse fermarsi a metà gara e andare a prendersi un gelato? D'altronde, senti un po' da chi viene il pulpito...quando il mix talento+mezzo migliore+grinta si uniscono in un pilota, di qualsiasi classe e categoria, si può solo applaudire se sei uno spettatore, e cercare di limitare i danni se sei un avversario. Siamo certi che il buon Casey sa di cosa stiamo parlando.

Voto 5 a...Pedrosa: "Ho dato il meglio di me" ripete il pilota Honda appena sceso dalla moto. Il problema è proprio lì, se il tuo meglio Dani è questo, è chiaro che non potrai mai vincere un Mondiale. Questa la triste sentenza che emerge dall'ennesima corsa dove il rookie gli bagna il naso. Ma non è nemmeno questo il punto, quanto la reazione dello stesso centauro alla sconfitta, come già accadeva negli scorsi anni: se non è a causa dello scarso grip della sua Honda, c'è sempre qualche altro motivo, tecnico e non. Secondo noi la spiegazione invece è molto semplice: nell'esempio fatto prima, il talento e il mezzo ci sono, ma la grinta purtroppo non è proprio una caratteristica di Pedrosa, mentre nei principali antagonisti è una componente essenziale.

sabato 14 settembre 2013

MotoGP - Qualifiche GP San Marino: pazzesco Marquez, Rossi parte terzo

Appuntamento con l'assolata Misano, tra una piadina e gli ultimi bagni al mare, sul circuito dedicato a Simoncelli (a cui il Dottore dedica a sua volta il casco che potete vedere nell'immagine) dove ancora una volta Marquez è il pilota da battere: infatti il rookie Honda ha trovato il miglior tempo in tutt'e quattro le sessioni di libere, nonostante nell'ultima (poco prima della qualifica) sia caduto. Curiosità per il nuovo cambio 'seamless' della Yamaha, che piace ad entrambi i piloti. Effettivamente pare che una parte del gap tra le due rivali di sempre sia stato colmato, con l'imprendibile Marquez che trova la pole senza patemi, ma con Lorenzo e Rossi rispettivamente secondo e terzo, ricordando un 46 che in casa ha sempre tirato fuori delle grandi gare. Un pò deludente Pedrosa col quarto tempo. Segue Crutchlow e uno straordinario Aleix Espargaro, in procinto di cambiare team per la prossima stagione. Da quello che si è visto ci sorprenderebbe non vedere Marc Marquez sul gradino più alto del podio.

domenica 8 settembre 2013

F1 - GP Italia, in casa Ferrari Vettel vince e si avvicina al Mondiale


Le piogge del mattino hanno rinfrescato l'aria sul circuito del GP d'Italia, ma siamo certi che in casa Ferrari la temperatura sia ancora rovente: dopo le polemiche durante le qualifiche tra Alonso e il muretto, anche Massa ha voluto aggiungere la sua, rendendo ancora più delicata la gara di casa. Ma sappiamo anche come la domenica la Rossa riesca a tirare fuori il meglio. Anche a Monza la situazione non cambia; alla partenza vediamo subito Massa portarsi terzo e poi secondo, trainando anche il compagno di scuderia. Vettel davanti prende margine, segnando quasi ogni giro tempi record, mentre Alonso si mette alla sua rincorsa dopo aver sorpassato il brasiliano. Nel frattempo problemi un pò per tutti già nei primi 15 giri: Raikkonen che ha dovuto cambiare l'ala e cerca una rimonta, Hamilton con la radio e una micro-foratura e Alonso infastidito da una spia lampeggiante sul retro della Red Bull. Anche i leader della classifica costruttori hanno qualche guaio, ma non sembrerebbe proprio, con Webber che si rifà sotto a Massa e tra i primi due ci sono ormai 6 secondi. Poco dopo il 20º giro tutti ai box tranne Alonso che cerca di prendere margine su Vettel, ma il tedesco è veloce e la Ferrari per mettere in atto questa strategia perde altri 5 secondi arrivando ad un totale di 10 da recuperare. Terzo al termine del valzer dei pit stop Webber, che si attacca ad Alonso alla ricerca della seconda posizione, mentre lo stesso aumenta il ritardo sull'altra Red Bull ormai a 12 secondi. In ottica mondiale, Hamilton e Raikkonen sono molto attardati per i guai avuti nei primi giri e si trovano appaiati nelle ultime tornate dando vita ad una lotta serrata, di fatto l'unica negli ultimi giri. Alonso riesce a guadagnare qualcosa come previsto, ma assolutamente la vittoria di Vettel è inequivocabile, lasciando lo spagnolo al traguardo ad oltre 5 secondi. Per Sebastian sesto trionfo quest'anno, metà delle gare disputate, allontanandosi sempre di più in classifica piloti.

Voto 9 a...Vettel: il campioncino della Red Bull ha praticamente già le mani sul mondiale, e sfido chiunque a dire che non sia meritato. Una macchina perfetta su ogni tracciato aiuta e non poco, ma anche Seb conferma le sue origini teutoniche, non facendo neanche un minimo errore. Ma ci piace pensare che sia anche la sua grinta a fargli avere quel qualcosa in più che il compagno di scuderia non ha.

Voto 7 a...Ferrari: un voto che è più una media, oggi la solita buona gara ma abbiamo avuto da subito seri dubbi sulla strategia di restare fuori un paio di giri in più degli avversari, nulla comunque a confronto dell'autogol di ieri in qualifica tutta giocata sulle scie...ma è sopratutto l'idea che la squadra dà di sè che è sconcertante. Piloti che litigano tra loro e coi tecnici e che sono continuamente messi in discussione da insistenti voci di mercato. Montezemolo e Domenicali che forse dovrebbero parlare meno ma essere più incisivi: dopo il casino di ieri che fai, gli dai un buffetto e tutto a posto? Massa che è già con un piede fuori la porta, non siamo per nulla convinti Raikkonen sia la scelta giusta, specie per il pilota stesso. Tra l'altro, ricordiamo quando proprio Alonso dovette convivere con Hamilton, un dramma! Anche in questo pensiamo la Red Bull abbia fatto la scelta giusta, prendendo invece un giovane di buone speranze.

Voto 4 a...Lotus: una delle grandi deluse insieme a Mercedes di questo weekend, la scuderia ha voluto portare delle modifiche sostanziali (tipo il tanto vociferato 'passo lungo') e onestamente non necessarie, che ora possiamo dirlo, ci sembrano decisamente un passo indietro. Vero che Raikkonen ha avuto dei problemi, ma anche Grosjean non ha fatto una grande figura. Gara anonima a parte il grande recupero del finlandese (merito più suo che della monoposto però) e punti persi per lo storico marchio. Certo Monza è un'appuntamento particolare, quindi chissà che le prossime gare non mostrino la bontà dei nuovi materiali.

sabato 7 settembre 2013

F1 - Qualifiche GP d'Italia: Red Bull davanti a tutti

Siamo giunti all'appuntamento con il GP d'Italia, in una Monza immersa ancora in un clima estivo e dove gli occhi di tutti sono puntati sulla scuderia di casa, quella Ferrari che dovrà apportare qualche decisivo step alla sua monoposto se vuole ancora avere qualche speranza nel Mondiale. Ma i 46 punti che distanziano Alonso da Vettel sono un divario importante, sopratutto considerando che nelle seconde e terze libere sulla pista brianzola il tedesco ha ancora una volta dimostrato di dominare con una certa scioltezza. È lo stesso asturiano a dimostrarsi realista, lasciando intendere nelle dichiarazioni prima delle qualifiche che punterà a fare una buona gara ma che trovare la pole sarebbe una sorpresa, come i tifosi della Rossa ormai sanno bene. Gutierrez, Bottas, Van Der Garde, Pic, Bianchi e Chilton sono i primi esclusi, mentre già Vettel segna il tempo migliore nella prima sessione di queste qualifiche. In Q2 buon exploit di Alonso il cui tempo viene migliorato solo dal tedesco della Red Bull, ma a sorprendere è sopratutto l'eliminazione delle due Lotus e di Hamilton dalla rincorsa per la pole. Con loro Sutil, Maldonado e Di Resta. Su un circuito dove i distacchi sono minimi è facile passare da una buona posizione ad una più arretrata e cambiare di conseguenza l'esito della gara. Partono gli ultimi dieci minuti ed è subito polemica via radio tra Alonso e il suo box per via della strategia adottata, cosa che forse innervosisce il pilota che si deve accontentare di una quinta posizione, addirittura dietro Massa. La pole è, come prevedibile, di Vettel il quale sarà affiancato alla partenza dal compagno di squadra. Ottimo Hulkenberg terzo. Considerando quante volte chi ha trovato la pole qui ha poi vinto, oltre al fatto che sembra ancora una volta non ce ne sia per nessuno che non sia targato Red Bull, potrebbe essere la fine del sogno Mondiale per la Rossa proprio in territorio amico?

sabato 27 luglio 2013

F1 - Qualifiche GP Ungheria: pole di Hamilton, solo 5° Alonso

Al giro di boa del Mondiale in Ungheria ci si aspetta in particolar modo il riscatto della Ferrari. E almeno nelle libere con Alonso pare che questo sia avvenuto: infatti nel weekend lo spagnolo è sempre stato nelle primissime posizioni qui a Budapest sulla pista dell'Hungaroring. La temperatura oggi è di molto superiore ai 40 gradi sull'asfalto di questo circuito, da sempre avaro di sorpassi: essenziale dunque partire bene in griglia. Q1 con i grandi team in stand-by fino agli ultimi minuti, tutti montano gomme morbide. Gutierrez, Di Resta, Pic, Van Der Garde, Bianchi, Chilton sono gli eliminati in questa prima fase, Perez ultimo dei qualificati dopo che in mattinata era incappato in un fuori pista con la sua monoposto. Webber ha problemi col solito Kers, per lui qualifiche in salita. Tutt'altra storia per l'altra Red Bull, quella di Vettel, che con pneumatici usati trova un gran tempo in Q2, migliorato solo dalle due Mercedes. Sutil, Hulkenberg, Button, Vergne, Maldonado e Bottas non riescono ad entrare nella top 10. Due Ferrari, due Red Bull, due Lotus, la McLaren di Perez, la Toro Rosso di Ricciardo, oltre come detto Rosberg ed Hamilton a sfidarsi per la pole. È ancora Vettel a spingere sin da subito e trovare un giro che pare garantirgliela, finchè negli ultimi secondi il suo tempo non viene migliorato dal solito Hamilton che tira fuori il crono perfetto. Ci riprova Seb ma rimane secondo per soli 38 millesimi. Dietro a loro un ottimo Grosjean. La prima delle Ferrari è quinta, unica consolazione per gli uomini di Maranello sarà partire dal lato della pista pulito. Per la gara probabilmente è ancora la Red Bull ad averne di più, con entrambi i piloti che terminano le qualifiche alquanto contrariati benché per motivazioni differenti: se saranno bravi a trasformare il nervosismo in voglia di vincere come già accaduto in passato non ci meraviglierebbe vederli ancora trionfare.

lunedì 22 luglio 2013

MotoGP – Fantastica vittoria di Marquez a Laguna Seca, nel ricordo di Antonelli

L'ennesima tragedia accorsa, questa mattina a Mosca durante la gara della Supersport e in cui ha perso la vita il venticinquenne centauro umbro Andrea Antonelli, lascia a tutti gli addetti ai lavori una certa tristezza che i piloti stessi si portano in pista. Nonostante questo “show must go on”, quindi dopo il doveroso minuto di silenzio e il solito inno che viene suonato (quest'oggi dalla chitarra di Joe Satriani) prima di ogni evento in USA, si entra nel clima della corsa. Sbaglia totalmente la partenza Marquez che recupera però immediatamente trovando la terza posizione alla fine del primo giro, Bradl rimane davanti mentre Rossi lo tallona. Prosegue a martellare tempi record il rookie spagnolo, e dà spettacolo con una clamorosa staccata al cavatappi dove andando ben oltre al cordolo riesce a passare Valentino. Ormai Marc ha messo il tedesco nel mirino, anche se ha più di un secondo di svantaggio. Dietro fanno fatica Pedrosa e Lorenzo, quinto e sesto ad un terzo di gara ma con ritardi consistenti. Quando siamo a metà della corsa arriva, previsto e prevedibile, il sorpasso di Marquez ai danni di Bradl, dietro nel frattempo si è formata la coppia Rossi-Bautista. Posizioni cristallizzate fino alla bandiera a scacchi: vince un magnifico Marquez, secondo un ottimo Bradl con la sua Honda clienti, terzo Rossi. Crutchlow, decisamente fuori dalla bagarre per l'intero GP, permette a quest'ultimo di fare un passo in avanti in classifica mondiale, dove è sempre più leader il giovane Marc.

Voto 9 a...Marquez: E ora sono 16. Tanti i punti che il ragazzino sta dando al compagno Pedrosa, quello che avrebbe dovuto prenderlo per mano ed 'insegnargli' come guidare in MotoGP. Ah però! Sicuramente qui a Laguna Seca non gli insegna niente nessuno. Che dire ancora se non che il pilota spagnolo sta facendo già la storia della categoria, con un sorpasso (copia quasi precisa di quella che fece Rossi a Stoner qualche anno fa) che sembra proprio un passaggio del testimone generazionale. Al primo anno nella classe regina vince dove nessun rookie aveva mai vinto: direi che è già sulla buona strada!

Voto 8 a...Rossi e Lorenzo: Al di là dei personali meriti sportivi, ci è piaciuto moltissimo l'abbraccio tra il Dottore e il suo 'erede': nessuna polemica per il sorpasso subito (con un minimo di coerenza), anzi il 46 a fine gara è andato a scherzare col rivale. Bella scena che fa onore all'intero ambiente. Ok se l'avesse fatta qualcun'altro quella manovra probabilmente non l'avrebbe presa così bene, ma tant'è. In quanto a Jorge, lo abbiamo visto accasciarsi sulla sua sedia alla fine di una gara dove avrà fatto una fatica pazzesca, ma quando viene inquadrato saluta e sorride come se avesse vinto. Ed in effetti nelle sue condizioni, imbottito di antinfiammatori, antidolorifici e chissà che altro, arrivare sesto è quasi una vittoria.

Voto 5 a...Crutchlow: Che cosa è successo oggi al nostro pazzo preferito? Ha iniziato bene il weekend ma dopo la scivolata ieri non è più riuscito a riprendersi, mostrando anche un certo nervosismo. Oggi sentiamo dai tecnici che c'erano problemi sulla sua moto, ma la sua gara è stata davvero molto, molto incolore. Dai Cal, sarà per la prossima, siamo certi tornerai presto a farci divertire, speriamo già da Indianapolis.


domenica 21 luglio 2013

MotoGP - Qualifiche GP USA: tre Honda davanti, la pole a Bradl

Giunti all'appuntamento con la mitica pista californiana di Laguna Seca siamo tutti rimasti sorpresi del dominio mostrato da Marquez nelle libere, specialmente considerato che queste sono le prime volte in cui corre sull'asfalto americano, dove ricordiamo troveremo solo la classe regina. Come tutti gli appassionati sanno, questo circuito non è solo famoso per il 'cavatappi' ma per essere una delle piste più tecniche del Mondiale. Altro dato che ci lasciano in eredità le 'free practice' è una certa superiorità dei motori Honda, mentre rivediamo con immensa gioia sia Lorenzo che Pedrosa che con tutti gli altri inseguono il rookie loro connazionale. Il pilota Yamaha entra di diritto nella top10, mentre Dani deve partecipare alla Q1 ma, come facilmente ipotizzabile, passa il turno senza problemi. Lo accompagna Randy De Puniet, che già all'inizio della Q2 però scivola. Ancora il rookie, che vuole sfatare il tabù che vede nessun centauro al suo primo anno trovare la pole qui, continua a correre come un matto e si va a migliorare ulteriormente giro dopo giro. Crutchlow, caduto nelle ultime libere, ha qualche problema nei primi minuti delle qualifiche con la seconda moto, ma quando rientra l'adrenalina accumulata gli fa trovare il quinto tempo in griglia. Anche Marquez scivola nella polvere mentre è ancora primo ma non c'è tempo per riprendere la pista: per pochi millesimi suo malgrado vede sfuggire una pole che sarebbe stata più che meritata. A mettersi davanti a lui, sorpresa delle sorprese, arriva negli ultimi minuti come un razzo Bradl. Terzo uno straordinario Bautista, che dopo alcune stupidaggini in passato ha davvero imparato la lezione. Quarto Rossi, prima delle Yamaha, mentre gli stoici Lorenzo e Pedrosa sono sesto e settimo. Il favorito per la gara rimane Marquez, ma gli occhi di tutti saranno puntati sui suoi due connazionali ancora acciaccati e sulla loro tenuta fisica.  

domenica 14 luglio 2013

MotoGP - Al Sachsenring trionfo di Marquez, Rossi 3°

In una delle piste più corte e tortuose del Mondiale oggi non ci sono, lo ricordiamo, nè Lorenzo nè Pedrosa, che fino a stamattina era in forse ma che infine ha dovuto decidere di rimandare il rientro. Le temperature sono più alte dei giorni scorsi, vedremo in che modo questo varierà le condizioni per i 30 giri previsti. Alla partenza scatta davanti Rossi, seguito da Bradl e dalla sorpresa Espargaro. Giusto qualche curva e il tedesco passa il Dottore, mentre Marquez scivola in quarta posizione. Anche Crutchlow, ancora dolorante dopo la caduta nelle libere, è dietro in queste prime tornate. Sia lui che Marquez però dopo un paio di giri cominciano finalmente la loro gara e si piazzano terzo e quarto, mentre la CRT di Espargaro scivola irrimediabilmente indietro. Lo spagnolo su Honda inquadra l'obiettivo, a 5 giri dal via passa Rossi e dopo altri due anche Bradl portandosi in testa. Imbarcata del 46 che fa così avvicinare Crutchlow. Quando mancano 20 giri, sia Rossi che l'inglese hanno ormai passato Bradl e sono praticamente appaiati. Inizia così un bel duello tra di loro, mentre il leader ormai ha 2 secondi. La spunta Cal, il quale dopo aver passato il compagno di marca se ne va. Dopo molti giri in cui le posizioni sembrano congelate, Crutchlow illude avvicinandosi al rookie Honda ma non riuscendo a portare a termine la sua rincorsa. Così ai due vanno i gradini più alti del podio mentre il terzo è di Rossi. Marquez diventa il nuovo leader del Mondiale vincendo la sua quarta gara consecutiva sul circuito tedesco. Fantastico Crutchlow pur acciaccato non ha mai mollato. Delusione per Rossi. Poche le cadute per fortuna, incrociamo le dita per Laguna Seca, un'altra pista particolare quanto spettacolare ma sempre ricca di incidenti.

Voto 9 a...Marquez: il ragazzino terribile in pista quanto adorabile e maturo nelle dichiarazioni, il predestinato, il pulcino che ora sta davanti alla propria chioccia: di tutto di più si può dire di Marc. Lo si paragona nello stile a Stoner, nel carattere a Valentino. L'ennesimo grande talento del motociclismo iberico ha tutto per fare bene, anche l'umiltà che gli fa sottolineare come sia ora il leader della classifica piloti sì, ma è un traguardo raggiunto senza Pedrosa e Lorenzo che lui rispetta. Ma non teme, il che è giusto e mostra che dietro il sorriso guascone si nasconde un ventenne con la testa di un uomo fatto. Ci spiace solo per chi là fuori avesse voluto sentire almeno oggi un inno differente da quello spagnolo. Sorry!

Voto 8 a...Crutchlow: il solito, pazzo Cal! Cade, si spacca, si rialza e rischia quasi di vincere, se non fosse per il fenomeno Marquez. Corre sempre come se dovesse dimostrare qualcosa, e forse un po' è così visto che qualcuno a volte lo dimentica quando si parla dei top rider della categoria. Cosa gli manca per poter pensare a traguardi ancora più importanti? 1) Non fracassarsi ogni volta ogni più piccolo ossicino del corpo 2) Magari una moto ufficiale? Che non sia una Ducati però please! 3) I piloti spagnoli facciano un campionato a se stante. Ecco, se si arrivasse a realizzare tutto ciò, io onestamente punterei su di lui anche per una vittoria mondiale.

Voto 3 a...Ducati: Vero, Borgo Panigale non è Tokio. E anche se in realtà le sedi di Yamaha e Honda non si trovano nella capitale nipponica, il concetto è lo stesso: è Davide contro Golia, due super-colossi dei motori contro una (relativamente) piccola azienda. Però vedere un marchio storico che se la deve giocare non con le pari categoria ma con le CRT, e spesso prendere pure paga, infastidisce qualunque amante delle moto. Specie considerando che sono anni che sentiamo raccontare da piloti ed ingegneri la stessa storia: step by step, siamo lontani ma un passo alla volta...Ok, ma pare che qui i passi li facciano all'indietro! Ci sembra, vista dal di fuori, una situazione che per sbrogliarsi abbia bisogno di un reset totale; ripartire da zero, rifondare il progetto, innovando come da loro tradizione ma con una base che permetta di non rimediare ogni gara pessime figure. Anche perchè lo Stoner col tutù e la bacchettina magica che arriva e ti aggiusta tutto non è che lo trovi dietro l'angolo, per info chiedere (tanto per fare un nome) a Vale Rossi.  

sabato 13 luglio 2013

MotoGP - Qualifiche GP di Germania, pole di Marquez ma quante cadute!

Nelle libere dei giorni scorsi molti sono stati i piloti ad assaggiare l'asfalto del Sachsenring, non nuovo nel mostrarci questi exploit. Tra i centauri che hanno avuto sicuramente la peggio, due tra i principali protagonisti della stagione, Pedrosa e Lorenzo. Per il maiorchino, che si è danneggiato la placca appena inserita nell'operazione di 15 giorni fa, si è dovuto ricorrere nuovamente all'equipe medica dell'ospedale di Barcellona. Al momento ancora non si sa se tornerà per Laguna Seca o attenderà qualche giorno in più per essere pronto ad Indianapolis. Per il pilota Honda invece una brutta botta alla spalla in mattinata, dopo un high side che gli fa battere anche la testa, con relativa visita e tac. Tornando alle qualifiche, nel Q1 Petrucci e Corti raggiungono i colleghi nella fase successiva, dove per la griglia di partenza la lotta pare essere tra Marquez e Rossi, ma anche Crutchlow e Bradl, esaltato dal clima di casa, vanno forte. Ottimo pure Espargaro, che con una CRT se la gioca coi primi. La pole, in una pista a lui particolarmente favorevole, va infine a Marquez che precede le due Yamaha di Crutchlow e Rossi. Il rookie Honda sarà il favorito per la gara domani ma la rinnovata autostima di Rossi (e l'assenza dei principali rivali) potrebbe aiutare l'ex campione del mondo, mentre per l'inglese c'è ancora qualche problema sulla sua Tech3. Quello che è probabile è che vedremo altre cadute, e la speranza come sempre è che siano tutte senza conseguenze.

domenica 7 luglio 2013

F1 - GP Germania: Vettel vince in casa, Alonso quarto


Nella qualifica di ieri abbiamo visto uno dei favoriti, Rosberg, che a causa di un errore di strategia oggi è stato costretto a partire parecchio indietro. Solite difficoltà per le Ferrari, pole per Hamilton ma Vettel che parte dietro di lui è ancora il pilota da battere. Fa molto caldo al Nurburgring, vedremo se questo comporterà degli approcci differenti da parte delle diverse scuderie. Grandissima partenza per le Red Bull che passano subito Hamilton; è sopratutto il giovane pilota di casa e leader del mondiale a fare immediatamente l'andatura, segnando i primi tempi record. Le Ferrari intanto, che speravano di recuperare dalle posizioni in griglia, si ritrovano con una vettura in meno in pista già al quarto giro, quando Massa dopo un testacoda alla prima curva è costretto a ritirarsi. Al quinto iniziano i pit stop, dove Webber che era secondo perde una gomma colpendo anche un cameraman (nulla di grave per lui fortunatamente), l'australiano rientra poi in pista ma ultimo. Alonso e le due Lotus attendono qualche tornata in più per rientrare come previsto. Grosjean è scatenato, prende la seconda posizione e segna il giro più veloce. Principio d'incendio sulla vettura di Bianchi che mette in folle prima di uscire dalla stessa come da regolamento, ma trovandosi in un punto del circuito in salita l'auto scivola pericolosamente indietro fino ad arrivare in mezzo alla pista, safety car inevitabile e molti ne approfittano per fare il loro secondo stop. Quando rientra siamo ormai a metà gara, davanti c'è sempre Vettel, lo seguono le due Lotus di Grosjean e Raikkonen. Quarto Alonso, male le Mercedes, solo settimo Hamilton e addirittura tredicesimo Rosberg a questo punto. Intorno al 40º giro si fermano ai box i due piloti davanti, con Vettel che sembrava negli ultimi minuti in difficoltà ma che ora inizia di nuovo a tirare. Dieci giri più tardi si fermano gli altri due che lottano per il podio, Raikkonen e Alonso. Distacchi molto risicati tra i primissimi, Grosjean lascia sfilare il compagno, consapevole che il finlandese ne ha di più, il quale prova ad andare a prendere Vettel e una vittoria che sarebbe una sorpresa assoluta. Ultimo giro e Raikkonen, che ha via via rosicchiato qualche decimo al leader della corsa, cerca di andare sotto il secondo di distacco per poter aprire l'ala ma non basta. Il buon Seb vince finalmente a casa sua in una gara che sembrava maledetta per lui, ottime le Lotus, delusione Mercedes. Alonso fa quel che può con un'auto che continua a non essere al livello delle migliori.

Voto 9 a...Vettel: prosegue la marcia trionfale del teutonico, davanti meritatamente in un altro Mondiale nonostante la giovanissima età. E per vincerli si sa, ci vuole un mix di talento, fortuna e una scuderia che ti supporti dandoti un'auto veloce e allo stesso tempo affidabile. Ovvio, meno ovvio riuscire a mettere insieme tutte queste cose! Lui le ha, ed è incredibile pensare che anche quando non vince, o è comunque sul podio o esce per problemi tecnici. Una vera 'macchina' creata per primeggiare.

Voto 8 a...Lotus e Alonso: nessuno si aspettava una Lotus così avanti oggi, tra l'altro con entrambi i piloti. Ad un certo punto tutti pensavamo che potessero andare addirittura a vincere! Rimane il dubbio sul rendimento nei prossimi appuntamenti, con prestazioni sempre altalenanti durante questo campionato. Che dire di Fernando? Come sempre tira fuori il massimo possibile con una Ferrari che non è sicuramente la Red Bull, sono i fatti a parlare. Al contrario, il pilota asturiano se la può giocare con chiunque. Ecco spiegato il perché nonostante tutto del suo secondo posto in classifica piloti.

Voto 3 a...Mercedes e la sicurezza: da favoriti sono passati ad essere la delusione di giornata, soprattutto nella propria terra. Il caldo sicuramente nel loro caso è il vero problema, con un consumo dei pneumatici fuori dalla norma. In realtà si tratta di un ritorno alle prestazioni pre-scandalo dei test illegali. Un argomento che invece tocca tutti è quello della sicurezza: noi siamo per lo spettacolo, anche al limite della pericolosità. Però un conto è un pilota che ci prova, si butta consapevolmente prendendosi i suoi rischi, altro giocare con la vita di tutti inutilmente come abbiamo visto la scorsa gara a causa dei pneumatici e oggi per una gomma non ben avvitata e l'auto di Bianchi che si muoveva da sola. Sono piccoli dettagli che possono costare cari, in uno sport fatto anche (soprattutto?) di milioni sarà il caso di cambiare qualcosa per evitare certe scene?

domenica 30 giugno 2013

F1 - A Silverstone succede di tutto; vince Rosberg, Alonso sul podio

Splendida e sorprendente giornata di sole a Silverstone, e non sarà l'unica sorpresa oggi. Ma andiamo con ordine. Hamilton alla partenza rimane davanti mentre Rosberg perde la seconda posizione in favore di Vettel, buona partenza per le Ferrari sopratutto con Massa che è già quinto, mentre Webber si ritrova 15º per lo stesso problema all'ala avuto in Canada. Intanto alla Mercedes è caos: sono senza telemetria! Per loro fortuna il tutto sembra risolversi nel giro di poche tornate, oltretutto il solito discorso sull'eccessivo consumo gomme per la scuderia tedesca pare svanito d'incanto. Il primo colpo di scena è avverso al leader Hamilton, con una gomma posteriore che esplode, per lui sosta ai box e gara tutta in salita. Bandiera gialla così al decimo giro, intanto anche Massa fora e rientra con qualche difficoltà. Molti ne approfittano per fermarsi ai box. E arriva la terza gomma esplosa, incredibile! Stavolta è Vergne la vittima. È una fortuna che gli incidenti non abbiano avuto conseguenze, infatti tutti ripartono normalmente ma è chiaro che qualcosa non va. Finalmente esce la safety car, e i commissari vanno in pista per togliere i detriti. Alla Pirelli si mormora che la causa sia un cordolo che taglia la posteriore sinistra. Ci troviamo ormai quasi a metà gara quando la safety car rientra. Nelle prime posizioni ci sono ora Vettel, Rosberg, Sutil e Alonso. Intorno al 30º giro ci si ferma per la seconda sosta, durante la quale Alonso viene passato da Raikkonen e Webber. Quando mancano ormai dieci giri e il pilota Red Bull si avvia ad una probabile vittoria accade l'impensabile: stavolta è il cambio a tradirlo e lasciarlo a piedi. Purtroppo per lui la vettura si ferma poco dopo la corsia di rientro e deve ritirarsi. Esce la safety car per prelevare la sua monoposto, mentre gli altri si fermano per il terzo pit stop: al rientro è bagarre totale. Sono gli ultimi giri e sono tutti vicini, i sorpassi si sprecano. C'è ancora tempo per un'altra gomma che esplode, quella di Perez, non è proprio giornata per la Pirelli. Rosberg è davanti a tutti ma Webber lo segue da vicino, Alonso battaglia con Raikkonen ed Hamilton, con lo spagnolo che guadagna alla fine un insperato podio. Sotto la bandiera a scacchi così passa per prima la Mercedes di Nico, poi l'australiano su Red Bull e la Ferrari terza in clamorosa rimonta. Ottimo Hamilton quarto dopo i problemi ad inizio gara. Vettel rimane comunque in testa al Mondiale ma aspettiamoci delle prese di posizione importanti nelle prossime ore riguardo la sicurezza di questi pneumatici, anche perchè l'appuntamento col GP di Germania è solo tra 7 giorni.   

Voto 9 a...Rosberg: il giovane tedesco si sta sempre più confermando come realtà di questa nuova generazione, ed insieme a Vettel (sfortunatissimo oggi) sono il presente e saranno l'immediato futuro del circus. Nico ci è sempre piaciuto, lo ammettiamo, e negli ultimi anni ha dimostrato anche un certo carattere facendosi notare nonostante fosse sempre affiancato a campioni del mondo, spesso standogli anche davanti. 

Voto 8 ad...Alonso: gran gara per il pilota Ferrari, su una vettura decisamente poco performante in questo weekend ha ottenuto più del massimo che si potesse sperare, ma diciamocelo, in gran parte grazie alla sfiga altrui. Ed è lo stesso asturiano ad ammetterlo, ripetendo più volte quanto sia stato fortunato oggi. Bravo ed umile, lo amiamo per questo.

Voto 2 a...le gomme: è chiaro, non è possibile che durante una gara possano esplodere così tanti pneumatici. Ma di chi è la colpa? Inutile puntare il dito su Pirelli se poi sono i team stessi a non volere delle mescole più sicure anche se meno performanti. Bisogna guardarsi tutti in faccia e chiedersi se sono più importanti le prestazioni o l'incolumità dei piloti, prima che accada qualcosa di grave che non sia solo perdere una manciata di punti.

sabato 29 giugno 2013

MotoGP - Ad Assen torna alla vittoria Rossi, ma l'eroe di giornata è Lorenzo


Miracolo sportivo ad Assen, con Jorge Lorenzo che a pochissime ore dall'operazione subita dopo la frattura scomposta della clavicola è già pronto in griglia. Il centauro maiorchino parte 12º, e comunque vada sa che sarà un eroe. Per Pedrosa partenza a fionda come suo solito, che gli permette di svoltare alla prima curva davanti a tutti, mentre Crutchlow scivola indietro; Por Fuera intanto inizia la sua risalita ed è già settimo al termine del primo giro. Rossi nel frattempo si è portato in terza posizione, davanti a lui ci sono solo le due Honda. Passano due giri e Lorenzo guadagna altre due posizioni, ormai quinto e in piena lotta con i migliori. Ne bastano altri tre a Rossi per portarsi in testa, mentre il compagno è ora quarto chiudendo l'ideale 'panino' con in mezzo le due Honda. Posizioni davanti che rimangono invariate quando si entra nella seconda metà di gara; Lorenzo a questo punto comincia inevitabilmente ma inesorabilmente a perdere terreno e viene passato da Crutchlow, mentre Marquez svernicia Pedrosa e va a caccia della testa della gara, sempre più saldamente in mano a Rossi. Quando mancano ormai cinque giri alla fine anche Crutchlow passa Dani, che rimane così giù dal podio dove invece salgono l'inglese e il suo compagno di squadra Marquez. Ma il gradino più alto oggi spetta a Rossi che dopo 3 anni torna alla vittoria, con una Yamaha qui sembrata nettamente superiore alle HRC. Rimane la curiosità, nonostante la bella gara comunque, di cosa si sarebbe potuto vedere con Marquez e Lorenzo in piena forma.

Voto 10 a...Lorenzo: l'unico vero e solo vincitore di giornata, senza se e senza ma. Otto viti e una placca nella spalla, ma due palle grosse così! Tifosi o no, queste sono le favole che non ci stanchiamo di sentire e vedere, onorati di esserne testimoni ed orgogliosi di averli come esempi

Voto 8 a...Rossi: 106ª vittoria per il Dottore dopo 3 anni. Sì ok, ma non veniteci a dire che si riapre un ciclo per una gara buona disputata, col principale rivale e compagno di squadra che avrebbe dovuto essere all'ospedale, un'altro con due dita rotte e Pedrosa l'eterno secondo beh...ci mancava solo il tappeto rosso. Come dire, se non vincevi oggi caro 46 non vincevi più!!!

Voto 5 a...Pedrosa: Ecco appunto, dicevamo che dei 4 piloti ufficiali due erano KO, quindi sembrava l'occasione giusta per Dani per dare una zampata e artigliare questo Mondiale. Macché. A riprova per l'ennesima volta che Pedrosa non è un leone ma tutt'al più un micetto, a cui manca qualsiasi tipo di cattiveria agonistica pur per carità tecnicamente eccelso, ecco prendere paga anche oggi, con i due principali rivali che stanno su solo con dosi da cavallo di antidolorifici, vedere lo sforzo titanico di Lorenzo per salire e scendere dalla moto. L'impressione a questo punto, più una conferma che una sorpresa, è che lo spagnolo non riuscirebbe a vincere un Mondiale neppure se guidasse un jet e gli altri un monopattino!

F1 - Qualifiche Silverstone: Hamilton pole in casa, Ferrari disastrose

Finalmente le temperature nella mitica pista di Silverstone sono in aumento, vedremo come e se questo stravolgerà i tempi che nelle libere hanno visto ancora una Mercedes molto forte specie con Rosberg che nelle ultime gare è sembrato in stato di grazia. Periodo nero invece per Felipe Massa che è nuovamente andato a sbattere in questo weekend, quarto incidente di seguito per lui. Pole che pare essere un discorso privato tra i due piloti Mercedes, previsioni che sembrano farsi realtà sin dalla Q1 in cui Hamilton e il compagno sono primi. Ferrari in difficoltà e non solo col brasiliano ma anche con Alonso, rispettivamente 14º e 15º nella prima sessione. Bottas, Gutierrez, Pic, Bianchi, Van Der Garde e Chilton non si qualificano per la Q2. Anche la Red Bull ha dimostrato di esserci, e lo dimostra ancora in queste sessioni sopratutto con Webber, che proprio pochi giorni fa ha dichiarato che questo sarà il suo ultimo anno in F1. Non rientrano nei piloti che lottano per la pole Button, Massa, Vergne, Perez, Hulkenberg, Maldonado. Disastro McLaren, pessima figura anche in casa propria. In Q3 i gradi nell'aria e sull'asfalto si abbassano leggermente ma i valori in pista rimangono invariati, con i quattro piloti di Mercedes e Red Bull a giocarsela sin negli ultimi secondi. Bandiera a scacchi e prima fila più che prevista, con Hamilton che nella sua terra fa la pole seguito dal compagno di scuderia e da Vettel. Anche per le Ferrari tutto come da programma: non si salva neanche l'ex campione del mondo, che si qualifica solo decimo. Per domani le previsioni danno ancora pioggia; le 'frecce d'argento' sembrano decisamente le favorite grazie anche al repentino miglioramento post-test (illegali) ma la Red Bull può sperare di portarsi via punti importanti, mentre per la Rossa pare sarà una domenica piuttosto tormentata. 

venerdì 28 giugno 2013

MotoGP - Qualifiche Assen, a Crutchlow la pole

L'appuntamento col Motomondiale in Olanda, come da tradizione, vede anticipata al sabato la gara e di conseguenza le qualifiche al venerdì. Ma già nelle libere non sono mancati i colpi di scena: come ormai sapranno gli appassionati infatti, uno dei protagonisti delle ultime stagioni, Jorge Lorenzo, ha fatto una brutta caduta con conseguente rottura della clavicola. Lo sfortunato pilota Yamaha, che in un primo momento sembrava potesse stare fermo non solo questa corsa ma anche la prossima, dopo l'operazione avvenuta in nottata a Barcellona parla addirittura di voler provare a rientrare già domani. Sono state diverse tra l'altro le uscite di pista viste nelle diverse sessioni di free practice, tra cui quella di Marquez che si è fratturato un mignolo ed un alluce. La pioggia ha imperversato sul circuito per gran parte del tempo in questi giorni, ma per domani dovrebbe esserci il sole, così come un pò timidamente inizia a vedersi nel Q1 dove De Puniet e Hayden si qualificano alla fase successiva. Al di là delle frasi di rito, a tutti fa comodo che manchi Lorenzo, il quale nelle uniche libere asciutte aveva fatto un tempo pazzesco. A poco più di cinque minuti dal termine della Q2 anche Pedrosa cade, fortunatamente senza conseguenze, e non riparte forte del miglior tempo stampato fino a quel momento. Purtroppo per lui non gli basterà per centrare la pole; negli ultimi istanti in un testa a testa serratissimo saranno Crutchlow e Marquez a giocarsela, vedendo infine spuntarla l'inglese. Poco prima c'aveva provato anche un Rossi leggermente più in palla del solito sulla sua pista preferita. Un trio assolutamente inedito partirà davanti a tutti: Cal con la sua Yamaha, il giovane Marc ancora acciaccato e un incredibile Bradl mai così avanti. Quarto il Dottore, Dani scivola in quinta posizione. Ducati agonizzanti come ci si aspettava qui. Se Lorenzo dovesse correre domani partirebbe 12º, in una sorta di miracolo sportivo che ci auguriamo col cuore anche se la testa direbbe di aspettare e riprendersi completamente.

domenica 16 giugno 2013

MotoGP – A Barcellona è Lorenzo-show, Rossi 4°

Mentre dall'Italia giungono le drammatiche notizie riguardo la centaura e campionessa italiana Alessia Polita, a cui va anche il nostro abbraccio, il Motomondiale cerca di renderle omaggio con una gara calda, in tutti i sensi. La temperatura infatti è caliente com'è giusto che sia, oltre i 30 gradi. Quasi tutti montano le morbide, Pedrosa parte col vantaggio della pole e della classifica generale. Lorenzo al semaforo scatta subito e riesce a mettersi davanti a lui, mentre Marquez si porta in terza posizione. Bautista scivola di nuovo senza terminare neanche uno dei 25 giri della gara. I primi cinque intanto, i tre di casa più Crutchlow e Rossi, sono staccati di pochi decimi gli uni dagli altri, 3 Yamaha e due Honda che lasciano gli altri ad oltre due secondi. Cadute anche per Hayden e Crutchlow, il Dottore 'guadagna' così una posizione ancorandosi alla quarta piazza che terrà fino alla fine, complici anche i buoni tempi stampati da metà gara in poi. Là davanti le posizioni sono congelate ma le due HRC si danno battaglia negli ultimi giri, anche se ormai solo per il secondo posto e per lo spettacolo. Niente da fare però per il rookie Marquez, che riesce comunque a cogliere qualche punto insperato visto il weekend poco brillante, per Pedrosa un secondo posto che gli permette di rimanere leader mondiale con 7 punti di vantaggio dallo straordinario Lorenzo visto oggi. Per capirci, il ritardo tra lui e il quinto pilota al traguardo è stato di oltre 26 secondi. Gara perfetta la sua, agli altri le briciole.

Voto 9 a...Lorenzo: il Por Fuera forse è meno spettacolare di un tempo, ma la testa che sta mostrando, segno della maturità acquisita, gli permette spesso di fare gara da solo senza rischiare nulla o quasi sin dalle prime curve. La fenomenale partenza di oggi, dove in un solo colpo ha superato due piloti del calibro di Pedrosa e Crutchlow, gli ha permesso in pratica di dominare senza sforzi l'intera corsa. E aggiungeremmo voto 10 per il gesto di particolare sensibilità mostrata portando sul podio la giovane diversamente abile che ha disegnato il suo casco.

Voto 7 a...Rossi e Marquez: ovvero il boss e la matricola, che hanno tirato fuori entrambi l'orgoglio e realizzato una gara interessante, l'uno realizzando gli stessi tempi di quelli davanti e mostrando di esserci ancora, l'altro cercando sino alla fine di superare il compagno di squadra.

Voto 3 a...Bautista: altra caduta per lui (e per poco non centra di nuovo Rossi) il ragazzo ha le capacità di fare bene ma se non riesce a finire una gara non potrà mai dimostrarlo, facendo così la figura anche di quello che cade apposta per fare strike con gli altri piloti, cosa poco sensata e a cui non vogliamo credere.

sabato 15 giugno 2013

MotoGP – Qualifiche GP Catalunya: Pedrosa inarrivabile, Rossi solo 7°

Lo splendido sole della Catalunya accende un altro weekend di MotoGP, finalmente entrato nel vivo con queste qualifiche. Nel frattempo nelle libere del venerdì al Montmelò abbiamo visto un Rossi costantemente tra i primi come da un po' non accadeva. La Q1 decreta il passaggio nella successiva fase di Smith e Iannone, il tempo per la pole a giudicare da quelli stampati finora dovrebbe essere sull' 1.41 basso. Per Lorenzo subito problemi, pare con la frizione della sua Yamaha, addirittura deve passare alla seconda moto, mentre Pedrosa spinge dai primi giri arrivando ad un paio di minuti dalla fine a registrare il record della pista. Piccola curiosità: il pilota Honda ha avuto pure un incontro ravvicinato con una vespa nei turni precedenti, infilatasi dentro la sua tuta, che l'ha punto più volte. Eppure è proprio lui, che d'altronde era il favorito, a fare la pole. E che pole, staccato di oltre 6 decimi dal secondo, Crutchlow, che scalza Lorenzo relegandolo in terza piazza pochi istanti prima della bandiera a scacchi. Deludenti Marquez e Rossi, rispettivamente sesto e settimo. Sorprendenti invece Bautista e Hayden, quarto e quinto. Per la gara la quota che vede Dani vincente è proprio ai minimi storici, occhio però ad Jorge che potrebbe trasformare la rabbia per una qualifica che non gli ha dato il risultato sperato in energia positiva da mettere in più in pista domani pomeriggio.

Comics - Federica Carta: Vignette per arcieri 3-4


domenica 9 giugno 2013

F1 – Gp Canada: Vettel cannibale, Alonso rimonta ed è secondo

In griglia tutti o quasi montano le Supersoft; il tempo è decisamente migliore di ieri come previsto, la gara quindi si preannuncia già dalla partenza particolarmente godibile. Ottimo lo scatto delle due Red Bull, Alonso subito aggressivo lotta con Bottas che ha già perso due posizioni. Dietro il leader si piazzano le due Mercedes, con a seguire Webber e la Ferrari dello spagnolo. Vettel là davanti tira come un matto, guadagnando un secondo a giro sugli inseguitori. Show di Sutil al sesto giro che fa un 360 in centro pista e riparte come niente fosse mentre viene sfilato dalle vetture che lo seguivano: nessun problema ma che paura! Al 13° giro iniziano i pit stop, con Vettel e Alonso che si fermano al 17°, mentre Raikkonen come previsto ancora attende. Scelte diverse ai box per le scuderie: ad esempio Massa, che ha nel frattempo recuperato diverse posizioni, monta le morbide mentre il compagno le medie, così come fa Hamilton al contrario di Rosberg. Vettel intanto continua a volare: arrivato neanche a metà gara ha 15 secondi sul primo inseguitore e inizia a doppiare buona parte dei piloti in pista! Il tedesco fa un altro mestiere oggi. Il povero Bottas suo malgrado è scivolato irrimediabilmente via via sempre più indietro, sottolineando ancora una volta le difficoltà della Williams. Alonso dopo diversi giri dietro a Webber approfitta dei problemi dell'australiano e si ritrova in zona podio. Per l'ultima sosta ai box tutti montano le medie. Ultimi dieci giri al cardiopalma, con Alonso ed Hamilton che si giocano i due gradini del podio ancora liberi, anche con qualche contatto proibito. Alla fine la spunta il ferrarista, che con questo secondo posto sopravvanza Raikkonen nella classifica piloti. L'altra Rossa arriva ottava, con Massa protagonista di una discreta rimonta. Vettel si è già messo sulle tracce di un altra vittoria mondiale: la caccia è aperta.

Voto 9 a...Vettel: come potrebbe essere altrimenti? Ha dilagato in lungo e in largo dalle qualifiche in poi, e la gara beh...l'apoteosi della perfezione. Nonostante alcune piccole sbavature, forse dovute proprio alla perdita di concentrazione inevitabile quando ti manca una vera sfida, la giornata per lui e il suo team non poteva andare meglio. Ogni qual volta questa scuderia pare essere in difficoltà, ecco spuntare dal cilindro il weekend perfetto, sarà magia ma ci riescono solo loro e Seb in questa alchimia è uno degli ingredienti principali

Voto 8 ad...Alonso: lo spagnolo fa sempre il suo, non gli si può davvero imputare mai nulla. Ci mette testa, ci mette cuore, ci mette di tutto di più...ma ancora non basta. Il dubbio sorge sempre: se in qualifica fosse stato più avanti se la sarebbe giocata? Chissà...forse un giorno, quando Red Bull e Ferrari saranno tecnicamente alla pari, avremo una risposta. Fino ad allora, a Fernando possono andare solo tanti applausi sia per quello che riesce a fare in pista che per la sua invidiabile pazienza: uno stile zen che non ti aspetteresti certo da un latino col sangue caliente come lui.

Voto 3 a...McLaren e Williams: Bottas parte terzo sorprendendo tutti per poi concludere la corsa perdendo oltre 10 posizioni. Ok non sarà il meglio sulla piazza, ma quando nel mondo dei motori devi affidarti agli sciamani e alla danza della pioggia per fare qualche risultato decente, non c'è qualcosa che non va ma un'intero progetto da rifondare. Non fa meglio la McLaren, su una pista che dovrebbe conoscere molto bene, ancora una volta i suoi piloti passano per l'obiettivo dei fotografi e delle tv solo per via dei loro precedenti screzi, in attesa di qualche colpo di testa. Triste però vedere due storici e gloriosi marchi essere così indietro nella classifica costruttori e così imbarazzanti a livello prestazionale.