domenica 26 agosto 2012

MotoGP - GP Repubblica Ceca, grandissimo duello Lorenzo-Pedrosa!


Si corre oggi a Brno, in una delle piste preferite dai piloti e per alcuni aspetti simile al Mugello, dove dopo la pioggia di questa notte ormai l'asfalto è asciutto anche se il cielo ancora è minaccioso. Grandissima partenza per Lorenzo, nuovamente alle prese con il rivale di sempre Pedrosa che gli si attacca agli scarichi e non gli permette di prendere il largo. Per Rossi paura a causa di qualche fumata dagli scarichi, ma l‘allarme rientra dopo qualche giro. Scivola invece molto indietro Spies, per poi cadere a circa metà gara. Le due Tech3 rincorrono i due spagnoli, staccati però di molto. Quando siamo negli ultimi 10 giri, Pedrosa trova l'attimo giusto e passa infine Lorenzo, scambiandosi le posizioni e i ruoli visto che anche il pilota Yamaha non lo molla. Il terzo, Crutchlow, nel frattempo è ormai a 7 secondi, distacco che fa capire quale possa essere il divario (tecnico ma non solo) tra i due là davanti e gli altri. Solo il miglior Stoner avrebbe forse potuto stargli dietro oggi. Incredibile ultimo giro dove Lorenzo passa la Honda forse toccando il connazionale, ma Dani è lo stesso delle libere e non ci sta, ripassandolo e vincendo. Ora sono solo più 13 i punti tra i due nel Mondiale, che è assolutamente aperto.

VOTO 9 a…Lorenzo & Pedrosa: un applauso ad entrambi, che ci hanno fatto emozionare pur facendo gara da soli: ma questo è semmai un pregio loro e un difetto altrui, e non viceversa. E’ chiaro che insieme a Stoner questi sono i migliori piloti del circus, e se di Lorenzo non c’erano grossi dubbi qualcuno di più era sorto nei confronti dell’ispanico su Honda, che da grande promessa era diventato un po’ un oggetto non identificato. Nelle ultime gare, complice forse l’addio di Stoner quindi da una parte un’ombra ingombrante in meno e responsabilità in più, il piccolo Dani sembra d’un tratto cresciuto e consapevole delle sue qualità. Il che significato per Jorge un serio avversario di cui tener conto, mentre per noi l’opportunità di vedere duelli come quello di oggi. 

VOTO 8 a…Crutchlow: finalmente un podio per uno dei piloti più amati. Laddove un Dovizioso è sicuramente più regolare come guida e come risultati, il buon Cal diverte e ci diverte con quella sua aria da pazzo scatenato e con una certa spericolatezza in pista, oserei dire quasi d’altri tempi. Il rinnovo con Tech3 sembra davvero avergli fatto bene, e non possiamo che sperare che continui così, per lui e per lo spettacolo. 

VOTO 4 a…Spies: mi spiace, mi spiace davvero. Ben ci ha sedotto lo scorso anno, per poi abbandonarci e anche in malo modo negli ultimi mesi, con quella caduta di stile che non ti aspetti poi, quando accusò pubblicamente la Yamaha. Sia chiaro, magari ci sarà pure qualcosa di vero, ma non era il modo e il tempo, specie visto che i risultati sono quelli che sono. Chiaramente ci sta un certo grado di frustrazione mentre vedi il tuo compagno di squadra vincere ovunque e tu non finire nemmeno la gara. La sfortuna fa il suo, così come però delle pessime partenze ad esempio, e quella grinta che è sempre stata una sua prerogativa che oggi sembra scomparsa

sabato 25 agosto 2012

MotoGP - Gran Premio di Brno, a Lorenzo le qualifiche


Classe regina che torna in Europa, precisamente nella Repubblica Ceca, e che vede le defezioni eccellenti di Stoner, a casa ad operarsi, Hayden e Barbera, tutte a causa delle rovinose cadute ad Indianapolis. Brno si presenta per questa sessione con un cielo plumbeo, ma che fortunatamente lascia terminare le qualifiche senza pioggia. Lorenzo gira forte da subito, forse proprio per la paura di uno scroscio, e rimane incollato alla testa fino alla bandiera a scacchi, con Pedrosa che fa un passo indietro rispetto al venerdì, in buona parte dovuto ad una caduta che lo obbliga ad utilizzare la seconda moto con cui decisamente non ha lo stesso feeling che nelle libere, dove aveva assolutamente dominato. Tra i due spagnoli così si collocano le due Tech3, con un Crutchlow fresco di rinnovo che segna un brillante secondo tempo. Ma Pedrosa non ci sta e nell'ultimo giro strappa la terza posizione a Dovizioso che scivola invece in quinta superato anche da Spies. Quattro Yamaha nelle prime 5 dunque; Rossi a circa un secondo è sesto, mentre segnaliamo il giovane Abraham, figlio del proprietario del circuito, non andare oltre la nona piazza rimanendo nella zona che gli è propria anche sulla pista di casa.

lunedì 20 agosto 2012

MotoGP - Pedrosa domina, grande cuore Stoner


Prima della cronaca della gara, facciamo un riassunto del bollettino medico: Stoner e Spies riescono nonostante tutto a partire, Hayden invece no per una frattura alla mano, ma è comunque presente ai box ad assistere alla gara. Spies parte a razzo nonostante gli acciacchi, con dietro Pedrosa e Lorenzo. È bagarre da subito tra i primi due, con lo spagnolo che riparte da dove erano finite le qualifiche, ovvero un passo davvero notevole. Infatti supera facilmente l’americano in un paio di giri, che poco dopo si ritrova a lasciare tutti e salutare per la rottura del motore. La buona notizia è che non c’è stata nessuna brutta caduta, anche se fuori traiettoria lo sporco è parecchio. Pedrosa guida meravigliosamente e va, lasciando il buon Lorenzo, che anche fa corsa a sé mettendo una voragine fra lui e il terzo, sta ormai a diversi secondi. Dietro uno stoico Stoner, che viene incalzato però negli ultimi giri da Dovizioso fino ad essere passato; d‘altronde pieno di antidolorifici l’australiano è già comunque da applausi. Solo passerella per Dani insomma, praticamente per tre quarti di gara; su una pista dove si può sorpassare in soli due punti, i distacchi tra una posizione e l’altra sono impressionanti. 11 secondi di Lorenzo dietro alla Honda del connazionale, 17 tra il primo e Dovizioso, e via dicendo, arrivando ad un certo “Dottor Rossi” a quasi un minuto. Nel parco chiuso il trionfante Pedrosa arriva anche qui mezz’ora prima, Lorenzo felicissimo anche se secondo visti i risultati negli scorsi anni qui e i punti incanalati per la classifica mondiale e un Dovizioso che fa venire seri dubbi sull’affare Yamaha-Rossi: personalmente avrei visto meglio lui accanto al ‘Black Mamba’ invece del ritorno di un 46 ormai con scarse motivazioni e ancor più scarsi risultati negli ultimi tempi.

VOTO 9 a…Pedrosa: Da quando ha avuto la conferma della sua permanenza in Honda ufficiale, ha tirato fuori le unghie e dimostrato che, anche senza il compagno, i nipponici non devono temere. Sarà un’ottima ’chioccia’ per Marquez ma soprattutto sta facendo vedere alcune cose egregie, come la gara appena conclusasi. Un weekend dove ha assolutamente dominato, pure avvantaggiato dai rivali che hanno incontrato serie difficoltà. 

VOTO 8 a…Stoner: Che uomo! Con la U maiuscola. Con due cose là sotto grosse così, sissignore. Volete conoscere il vero spirito di un centauro? Guardate le immagini di papà Stoner che appoggia la testa sulla sua Honda, per poi scendere dopo qualche interminabile secondo aiutato dall’intero team che l’attende a braccia aperte e con le stampelle già pronte. Altro che motomercato, chattering e campioni o pseudo tali che si lamentano di tutto!

VOTO 4 a…Ducati: Sfortunati? Sì ci sta. Alzi la mano chi non ha pensato che se ci fosse stato Hayden si poteva fare di meglio. 57 secondi di ritardo dalla testa ragazzi…vuol dire non essere MAI in gara. Ok ci sono stati problemi tecnici, però stare sempre appena appena prima delle CRT per una gloriosa marca che fino ad un paio d’anni fa era comunque là davanti a fare spallate coi primi (senza contare i tempi d’oro di Stoner) fa specie. Auguriamo ogni bene alla casa di Borgo Panigale, che con l’entrata in gioco dell’Audi e con l’arrivo di un vogliosissimo Dovi può (e deve) fare meglio.   

domenica 19 agosto 2012

MotoGP - Tante cadute ad Indianapolis, Pedrosa in pole


Dopo le meritate vacanze il motomondiale riparte dagli USA col nodo Rossi finalmente sciolto: per i prossimi due anni l’ex pluricampione del mondo tornerà in Yamaha, divorziando così da Ducati come già si vociferava da tempo. Ma tornando al presente e alle qualifiche di oggi, vediamo Stoner come suo solito partire molto forte e mettersi davanti a tutti dopo un paio di giri, ma costretto suo malgrado ad assistere al resto della sessione dall’infermeria dopo un volo pauroso. La conseguenza pare dapprima essere una frattura alla caviglia, ma al centro medico si parlerà dopo qualche accertamento di problemi ai legamenti. Forse potrebbe addirittura esserci domani. Poco dopo le qualifiche vengono interrotte per qualche minuto proprio per togliere i pezzi della sua Honda ufficiale dal tracciato. Anche Barbera al suo rientro proprio qui era poi caduto nelle libere, sfortunatissimo ritornerà non prima di un paio di gare probabilmente. È incredibile il numero di cadute che si sono viste in questo weekend, credo mai così tante sull'asciutto e così pericolose. La colpa è da ricercarsi nei diversi tipi di asfalto con cui recentemente è stato riasfaltato il circuito, con un'aderenza pessima in alcune zone a detta dei piloti. Tra questi Lorenzo, che addirittura ha paragonato la guida in alcuni tratti a quella sul ghiaccio. Lo stesso spagnolo, decisamente non amante di questa pista, sparisce per l'intera sessione, fuorchè cominciare a venir fuori nella seconda mezz‘ora. I due favoriti comunque sembrano essere Pedrosa e Spies, ma anche l’americano cade esattamente nello stesso punto di Stoner, mentre Lorenzo migliora e lo scavalca. Incidente anche per Hayden; è quasi un miracolo che le conseguenze non siano state più gravi per nessuno, ma onestamente non è possibile correre qui se sono queste le premesse, senz’altro si penserà di fare qualcosa al più presto visti gli alti standard di sicurezza imposti nella categoria. Seconda bandiera rossa quindi; si riprende che mancano meno di 10 minuti e tutto rimane invariato, primo Pedrosa che porta a casa la pole, mentre Lorenzo gli recupera molto e chiude alla fine secondo, davanti alle altre Yamaha di Dovizioso e Spies. 

mercoledì 8 agosto 2012

"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - Bar sport


Cari amici, ma sarà vero? Tengo poco allo Sport, figuratevi al calcio
Per questo evito di parlarne, sapendo bene l'effetto che fa a noi italiani
Pare che, comunque, alcune squadre di pallone rischiano la retrocessione
Alcuni giocatori, addirittura, la sospensione per anni; immaginatevi in questi tempi di crisi cosa vuol dire perdere il posto di lavoro. 
Un allenatore verrà deferito. Forse. Una società travolta da crisi isteriche.  
Vi chiedo, sarà vero? 
Sospendere il mondo del calcio è impossibile, non solo in Italia, ma dargli una bella pedata nel didietro non sarebbe male. 

Enrico Martelloni 


martedì 7 agosto 2012

"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - In viaggio per la vittoria parte 5


Finalmente rassegnati e rasserenati, partirono in direzione Milano. A San Siro arrivarono per tempo. L’allenatore aveva già consumato dieci block notes per fare la formazione, prima anti Carrarese, poi anti Perugia, Torino e ultimo anti Milan. “Ma che faccio??” pensò disperato per un attimo “Come gioco, gioco, tanto cosa posso fare contro quelli là?”. Il sorriso riaffiorò schiarendogli il volto quasi subito: anche avesse subito dieci reti a zero, chi gli avrebbe mai detto qualcosa? “Mister, i due portieri sono fuori uso” provvide ad informarlo l’allenatore in seconda. “Non si sono ripresi da quelle frenate improvvise e mi sa tanto che il viaggio ha peggiorato le cose, li guardi” Veniva da piangere a vederli ridotti così. “Ci penso io, non ci sono problemi” proruppe il primo dirigente della squadra. “Telefono a Berlusconi e ci si fa prestare un portiere, lo ha già fatto per la Juventus. Uno sportman come il Cavaliere, non lo negherà”. “Grazie Cavaliere, grazie mille!” s’accomiatò al telefonino il solito dirigente e poi rivolgendosi verso l’allenatore disse “Ecco fatto, parlerà a Zio Fester. Avremo un portiere per tutto il campionato. Che colpo eh?” Nello spogliatoio dello stadio tutto era pronto, anche se le gambe non c’erano per l’emozione. Bussarono alla porta. “E’ l’arbitro” “No, sarà il portiere di Berlusconi” “Come già qui?” Infatti, sulla porta d’ingresso chi, cari amici, ci poteva essere? So che lo avete immaginato, proprio lui, il portiere d’Arcore, con tanto di berretto e livrea. Affermate che era scontato? I commenti sprezzanti e risentiti che sortirono dallo spogliatoio, non sono da riportare, anche in un paese libero come il nostro. “Vorrà dire che il portiere lo farai tu” disse esasperato l’allenatore, indicando il centravanti. “E all’attacco?” chiese deluso il numero nove “Pensi che ce ne sarà bisogno con quelli là?” rispose il Mister. Sfiduciati i ragazzi cercarono guardandosi negli occhi di riprendersi dallo smarrimento, erano pur sempre giocatori dell’A.C. Prato! A quel punto l’arbitro entrò nello spogliatoio richiamando tutti alla sua attenzione. Fece il rituale controllo dei tesserati e via pronti per scendere in campo. Nel corridoio che portava sul terreno di gioco risuonava il ticchettio dei tasselli delle scarpe sportive come il rimbalzare di perle sfilate da una collana sul pavimento. Al momento di entrare in campo una vampata di caldo avvolse gli atleti. Usciti dal tunnel al verde manto erboso, gli spalti erano desolatamente vuoti: non c’era nessuno. Erano, forse, tutti al mare. Solo due cicale in tribuna d’onore cantavano oziose in quel torrido caldo del pomeriggio. Al fischio d’inizio della gara, le urla degli allenatori in panchina e quella dei giocatori, riecheggiavano in un’atmosfera irreale dentro lo stadio vuoto. Poco dopo l’inizio della gara, però, un formicolio di tifosi iniziò timidamente e poi sempre più freneticamente a riempire la tribuna dietro la porta del centrattacco dell’A.C. Prato. Apparvero gli striscioni bianco e azzurro, uno dopo l’altro. I tifosi si fecero sempre più numerosi; dovevano essere più di ventimila, secondo l’ultimo censimento ufficiale, al grido, forte, chiaro e ben cadenzato di “...Plato! Plato! Plato!”. 


Fine del bestiale racconto

lunedì 6 agosto 2012

"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - In viaggio per la vittoria parte 4


Svegliarsi la mattina di fronte ad un Motel su i sedili di uno scomodissimo autobus è una cosa da provare. La notte dopo, quando finalmente ti riposi nel tuo letto, lo apprezzi con gran gioia, sprofondando sotto le lenzuola profumate, mentre stringi il guanciale e la sua federa odorosa di lavanda. Il primo a svegliarsi in quell’improvvisato accampamento, fu Simone: capelli ritti, sguardo perso nel vuoto, alito pesante. Così tutti, uno dopo l’altro, abbandonarono il loro scomodo giaciglio con lo spazzolino in pugno, per affrontare l’aria frizzante del piazzale di fronte al motel e cominciare la giornata ai bagni pubblici, là dove era finita la sera prima. L’anziana donna delle pulizie era di nuovo presente ed affaccendata. Cercava qualcosa carponi che non riusciva a trovare. Un colpo di impressionate violenza da sotto il tavolo fece sobbalzare la ciotola con le monetine e tutti quei ragazzoni in fila ancora addormentati. “Chi me lo ha levato?” gridò stizzita piegata da sotto il tavolo. “Chi?...Chi ha potuto?” ripetè più forte. “Sì. Chi?” pensarono i ragazzi “Soprattutto chi glielo ha messo. Costui deve aver avuto molto coraggio, perbacco”. Era, invece, solamente, che la signora delle pulizie aveva spostato il disinfettante da un’altra parte e non lo trovava più. “Ah eccoti, sei qui sudicione, ti ho trovato” disse con confidenziale soddisfazione. Tutti si sentirono più lieti e sollevati davanti a queste parole e poterono continuare con serenità le operazioni igieniche mattutine. Per la prima colazione, l’allenatore volle tutti i ragazzi vicino per dare alcuni suggerimenti e raccomandazioni per questa trasferta contro il Toro. Fuori del bar, Leo comprò il giornale all’edicola. Un brivido lo attraversò per tutta la schiena senza aver capito nulla del titolo che a caratteri cubitali dominava la prima pagina: “Il Prato è promosso in serie A“. Il sottotitolo, spiegava: “Farà il suo esordio oggi pomeriggio a San Siro contro il Milan“. Lo spavento fu enorme, quando pian piano le lettere si ricomposero nella sua testa intorpidita dal sonno.  Davanti ai suoi occhi apparve chiaro, il titolo del giornale, come quei dadoni con lettere che i bambini piccini mettono assieme per celia, componendo, così, per caso, un verso della Divina Commedia , facendo rabbrividire, inevitabilmente gridare, alle mamme inorgoglite al colmo dell’isteria “E’ stato il mio! Il mio bambinooo!” Nel bar, tutta la truppa era seduta ad affrontare cappuccino e ciambelle; chi sorseggiando il caffellatte da una parte, chi biascicando quei cornetti ripieni di golose creme dolciastre, quando Leo si presentò trafelato con volto bianco e sudaticcio. Pareva che la morte gli avesse fatto visita. Si fosse presentata con educazione e gli avesse lasciato un gelido biglietto da visita con numero di cellulare ed indirizzo di posta elettronica per ogni evenienza; non si sa mai…i casi della vita. Agli altri seduti, che lo guardavano come fosse un fantasma, l’autista mostrò la prima pagina del quotidiano sportivo, senza riuscire a proferir parola. “Che ti hanno fatto un clistere?” disse qualcuno ridendo. Il silenzio, però, troncò sul nascere la risata, quando quei caratteri cubitali riempirono gli occhi di tutti. La notizia era vera. Fu allora che la Tragedia, vestita di tutto punto, sfilò in quel momento davanti ai loro occhi, gli girò intorno con un gran passo di valzer, poi s’inchinò e si mise a guardare quei visi di bischero sfigurati dall’orrore. Qualche attimo dopo, Leo trovò un filo di voce e la forza di sussurrare “C’è anche in prima pagina sull’Osservatore Romano col titolo: MIRACOLO!” Qualcuno pianse, qualcuno svenne, “Oh…cielo.”. Altri invece, ridevano in modo nervoso accompagnati da ridicolo tic, di altri ancora non oso commentare. Uno scappò via a braccia aperte e bocca spalancata, afono e gli occhi sbarrati persi nel nulla. Lo ritrovarono dopo un bel pezzo che tutti si erano ripresi dall’emozione, nello sgabuzzino dei cenci assieme alla donna delle pulizie. Per accertarsi che non fosse uno scherzo furono fatte alcune telefonate agli uffici competenti. 


Fine quarta parte

sabato 4 agosto 2012

"La palla al Pala" di Michele Pala - Una palla al piede...

A costo di sembrare uno scioglilingua non potevamo che tornare, con questa vignetta di Michele, sull'argomento dell'estate calcistica, che tra Europei, Olimpiadi e calciomercato ci sta riservando anche ben altre sorprese, o meglio le riserva a chi (se almeno nello sport la giustizia in Italia funziona) evidentemente non ha pagato per i suoi misfatti. Altro che squalifiche e deferimenti, tutti ai lavori forzati!!! N.B.: per gli amici tifosi di squadre bianconere (e in particolare quelli lì, sì dai sapete di chi parlo) non ve la prendete non stiamo parlando (solo) di voi, è che il fumetto è monocromatico...

venerdì 3 agosto 2012

"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - In viaggio per la vittoria parte 3



Il viaggio s’era fatto tranquillo, ormai il bus di Leo correva sull’autostrada verso la nuova meta da raggiungere: Torino, per la prima del campionato di serie B. Era notte e la domenica pomeriggio per i nostri ragazzi l’aspettava una dura quanto incredibile avventura nella serie cadetta! Tutti dormivano sereni, tranne Leo. L’ultimo annuncio della radio li aveva scossi tutti e dopo i sussulti, le solite esagerazioni ed esclamazioni di gioia, la squadra ed i dirigenti s’erano arresi alla stanchezza; troppe cose erano accadute tutte assieme in così breve tempo. L’annuncio della promozione era arrivato proprio all’ultimo semaforo, prima di arrivare allo stadio di Perugia. Il verde si era affaticato molto, alternandosi con il rosso, nel tentativo di convincere l’autista dell’autobus a passare oltre. Solo un vigile, per caso uscito dalla pasticceria lì vicino, s’era deciso ad intervenire dopo che il titolare del bar gli aveva fatto intendere che i ‘diti d’apostolo’ con la crema erano finiti e che ci sarebbe voluta una buona mezz’ora per averne degli altri. La fila delle automobili che si era creata dietro al pullman dell’ A.C. Prato, cresceva a dismisura e se n’era persa la vista all’orizzonte. In quel momento il tramonto aveva dato il meglio di sé infiammando il cielo di un rosso mozzafiato da fare invidia ai film western, dove file di carovane si muovevano da Est verso Ovest in cerca di nuove terre da coltivare e di fortuna: centinaia di famiglie piene di speranza e di fede. Ugualmente,  questi viaggiatori sulle loro auto cercavano di raggiungere la loro meta, mentre imprecavano a suon di clacson per raggiungere un piatto di spaghetti fumanti che a casa li aspettava. Forse. Augh!... Il povero vigile, allora, dovette penare non poco per risolvere il problema per causa della pattuglia di soccorso fermatasi al bancomat a fianco della pasticceria. Finalmente la cosa si risolse con una multa salata; c’è chi disse, per l’invidia di quella seconda repentina promozione, ed in un pianto liberatorio di Leo, l’autista. “Che si piange così, grande e grosso come tu sei? Grullerellone!” Provò a consolarlo Simone sorridendogli. “Tutti a i' barre a prendere una gazzosaaa!” esclamò con soddisfazione il primo dirigente dal fondo del bus. “Offre la casa!” “Un sarebbe meglio un Prosecchino con due noccioline e patatine fritte, visto l’eccezionalità?” osservò Luca nel gran casino che si era creato dopo l’annuncio radiofonico. “Scherzi! Sai che rutti dopo, e poi ci costerebbe un patrimonio!” Rispose il primo dirigente. Sì, il silenzio ora regnava sull’autobus e una musica accompagnava il borbottio del motore  che correva in una notte stellata baciata dalla fortuna. “Non mi fermo nemmeno per pisciare” pensò Leo con gli occhi rossi pieni di sangue dalla stanchezza. Indignato, però, qualcuno si rifiutò di farla nella bottiglia. Non era per la pipì, ma vi lascio capire quale era il problema. Con la scusa dei tragitti brevi della C2, era stato evitato di prendere un mezzo dotato di WC per il solito motivo del bilancio. Sotto la pressione dell’allenatore, Leo cedette e d’accordo col primo dirigente, decisero che al primo Motel incontrato si sarebbero fermati a dormire; al parcheggio, si capisce, proprio di fronte. Così i nostri eroi si fermarono per andare al bagno. L’anziana custode controllò sospettosa, ma con un po’ di nostalgia, la fila di questi bei ragazzi dal viso stanco, che per la verità educatamente aspettavano il loro turno con una monetina da cinquanta centesimi in mano. Dopo, tutti a dormire. Quello che al mattino seguente sarebbe accaduto non se lo immaginavano di certo, e…neppure io.


Fine della terza puntata

mercoledì 1 agosto 2012

"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - In viaggio per la vittoria parte 2


Tutti erano commossi, gli occhi lucidi, gli sguardi increduli. Tutti si congratulavano con tutti: baci e abbracci, pacche sulle spalle. Sì, tutto vero: l’A.C. Prato era tornato in C1. Sull’autobus si respirava un’aria commossa. La promozione ipso facto non era una cosa che poteva succedere tutti i giorni e da questi bravi figlioli non potevi aspettarti certo reazioni fredde e calcolate. Erano emozionati anche i dirigenti ed ora s’asciugavano le palpebre inumidite, mentre le smorfie cessavano, ridando ai lineamenti del viso un aspetto più decoroso. Il viaggio era, però, impegnativo: pur non lontana Perugia, del sabato non restava molto e bisognava far presto. Leo aveva ripreso la guida, sicuro e spedito sotto il cielo azzurro. Il sole li accompagnava, alto brillava nel buon auspicio di una vittoria. Nel generale ottimismo, tra sorrisi, battute di spirito e spintoni, qualcuno azzardava, cameratisticamente, una scurreggia. Dopo il pranzo mordi e fuggi al Pavesi dell’autostrada, un elemento della squadra aveva avuto il coraggio di sporcarsi la cravatta con del Ketchup meritando lo sguardo imbronciato e risentito di Marco, il dirigente accompagnatore. Dopo tutti i sacrifici fatti, le cravatte che la società aveva a disposizione non erano molte. Al punto che per il nuovo arrivato, in un primo momento, si era pensato di sostituire la cravatta con una sciarpa degli ultras, nell’attesa che, il giocatore ceduto alla Cavese, restituisse con posta celere, la cravatta che si era scordato di restituire prima di andar via da Prato. Voci maligne, delatrici, insinuavano che lo avesse fatto apposta, per usarla al matrimonio di un suo carissimo amico. La società era preoccupata e parsimoniosa: era o non era vero che le virtù amministrative societarie, avevano fatto la differenza in quest’estate di precampionato dove Coavisoc, Tar del Lazio, Consigli di Stato, avevano secondo imperscrutabili disegni, deciso chi doveva restare, o retrocedere da un campionato all’altro? Intanto Leo era uscito dall’autostrada e Simone, per far distrarre i ragazzi dalla partita della domenica, si era sintonizzato sull’anticipo della serie A: Messina-Fiorentina. “Ecco una punizione di seconda dall’arbitro della gara.” Gracchiava la radio. “…rispettata la distanza…ZZZ::.gr GRr!...” E d’improvviso “…la data di consegna dei documenti del Messina…Non ragionevole che la Coavisoc pur essendo in possesso al momento del suo insediamento di un documento che riconosce rilievo assorbente ed esaustivo del parere che è chiamato a rendere, possa rifiutarsi di prenderlo in esame solo perché depositato dopo la data che contestualmente ha ritenuto di essere legittimato a fissare..ZZZ::.gr GRr! Tiro, palo, rete”. Momento di pausa riflessiva. (Credetemi sulla parola, non l’ho scritto io, lo giuro) Rete. Rete, che? “un dribbling ubriacante e la Fiorentina passa in vantaggio”. Il silenzio sull’autobus era generale, qualcosa deve essere sfuggito all’attenzione degli ascoltatori. Si sentiva solo il ronzio del motore del bus. L’allenatore e Marco avrebbero voluto dire qualcosa, ma non gli riuscì, sembravano tutti inebetiti. L’autobus continuava ad andare. L’attimo fu lungo, quasi eterno. Il piede destro dell’autista improvvisamente schiacciò secco sul freno per evitare il peggio. Questa volta fu il secondo portiere della squadra a volar via dai sedili per l’effetto della frenata, ma siccome non era bravo come il primo, non lo eguagliò. Picchiò forte un brutto colpo sul pavimento, due o tre sedili prima della consolle, perciò la considerazione dei compagni restò quella che era, vale a dire: scarsa. Tutto si era aggiustato per il meglio dopo la breve sosta per riprendersi dallo scampato pericolo. Un poco di ghiaccio per i contusi e via! Nello sforzo di pensare a quello che la radio aveva detto, il portiere titolare aveva aggrottato le sopracciglia più di tutti gli altri, ed esposto in fuori ancor di più il labbro inferiore, assumendo un’evidente espressione per la quale siamo soliti dire dei nostri fedeli amici a quattro zampe: “Gli manca solo la parola!”. Forse, era il caldo, o il duro scontro sulla consolle, ma cominciava a dare i numeri. Il lago Trasimeno ormai alle spalle, rifletteva dorati i raggi del sole, e il cielo da azzurro s’era reso pallido nel tardo pomeriggio prefestivo, mentre barzellette triviali facevano scoppiare fragorose risate da uomini sul bus. Perugia era vicina. In quel momento la radio annunciava “A seguito della decisione del tribunale di Genova non sarà possibile stabilire per ora i calendari, ma almeno, dopo le ordinanze del consiglio di Stato, sono possibili le composizioni dei gironi. Serie A: nell’attesa del Genoa, che potrebbe lasciare il posto al Treviso, non è ammesso il Torino, subentrerà così l’Ascoli…eccetera, eccetera.” Poi di botto “…e in B la squadra ripescata è l’A.C. Prato!” 

Fine della seconda puntata.