sabato 22 marzo 2014

MotoGP – Qualifiche GP Qatar, nuova stagione ma è ancora Marquez il re

Primo appuntamento di stagione anche per il Motomondiale: a Losail, in mezzo al deserto di Doha nel Qatar tra sabbia e vento, tornano gli eroi della MotoGP. Marquez, vittorioso lo scorso anno, vede un 2014 in salita: dopo aver saltato i test per la frattura del perone, lo ritroviamo con una gamba ancora molto gonfia. Ma anche le Yamaha ufficiali non ridono, arrancando parecchio contro i ‘cugini’ della Tech 3 e del Team Forward che infatti si piazzano sistematicamente davanti nelle libere a Lorenzo e Rossi. Pol Espargaro e Cal Crutchlow raggiungono i top driver nella Q2 dopo aver ‘vinto’ la prima parte delle qualifiche odierne. Il campione in carica non smette di sorprendere, e con la sua Honda al semaforo verde inizia a segnare una serie di tempi record nonostante la sua forma certo non smagliante; Bautista, Smith e Pol Espargaro però lo tallonano da vicino. Il fratello di quest'ultimo, Aleix fortissimo nelle libere, cade dopo pochi minuti e distrugge la sua moto. Lorenzo quinto, mentre Rossi e Pedrosa attardati 10° e 11° quando mancano cinque minuti. Al rientro dai box per l’ultima uscita, Bautista riesce a mettersi davanti a tutti, mentre il maggiore dei fratelli Espargaro cade nuovamente con la seconda moto. Al team Gresini già si assapora la pole, ma Marc Marquez da un ultimo colpo di coda e sotto la bandiera a scacchi si riprende la prima posizione. Smith terzo, Lorenzo e Pedrosa quinto e sesto, mentre Rossi è decimo. Il primo degli italiani è Dovizioso quarto con la sua Ducati. I tempi sono tutti molto vicini, ma l’ex rookie Honda è ancora il favorito pur rimanendo il dubbio riguardo la sua resistenza fisica in gara.

domenica 16 marzo 2014

F1 – GP d’Australia, vince Rosberg ma è la giornata dei rookie

Tensione a mille all'Albert Park, dove ai classici dubbi di inizio anno si aggiungono le incognite sui nuovi motori e regole. Gomma media e soft a disposizione: solo Vettel parte tra i big con la 'Option', la mescola più dura: per lui forse strategia ad una sola sosta? Iniziano male le Lotus, con Grosjean che deve partire dai box. La prima partenza viene abortita, mentre la seconda avviene ma molto a rilento da parte del poleman Hamilton che infatti viene sfilato non solo dal compagno ma anche, in ordine, da Ricciardo, Magnussen e Hulkenberg nei soli primi due giri. Problemi anche per Vettel che continua a lamentarsi col team via radio e nel frattempo scivola 16º. Colpo di scena al quarto giro: Hamilton è costretto a rientrare ai box e ritirarsi per salvaguardare il motore. Ma non è finita, perché lo stesso deve fare un altro grandissimo protagonista delle passate stagioni, Vettel. Pazzesco, e siamo solo all'inizio! Al 10º giro Bottas si appoggia al muretto e perde la posteriore, che rimane in mezzo alla pista e quindi deve uscire la safety car: molti ne approfittano per entrare ai box. Classifica invariata alla ripartenza (16º giro), coi piloti davanti sin dall'inizio che vedono però i loro distacchi annullati. Alonso è sempre quinto, mentre il cielo è scurissimo ma la corsa dovrebbe essere asciutta fino alla fine. Poco oltre la metà della gara si giunge al secondo pit stop, per ultimo si ferma il leader della corsa Rosberg. Posizioni invariate fuorché per la quarta, con Hulkenberg passato da Button ed Alonso. A circa dieci giri dalla fine, si ritira anche la seconda Lotus: disfatta totale per la storica scuderia. Intanto Nico Rosberg ha quasi mezzo minuto su tutti gli altri, che invece tra loro sono relativamente vicini. Proprio per le ultime tornate fa capolino anche un pò di sole, a salutare la vittoria della Mercedes ma anche le ottime prestazioni dei rookie, su tutti quella di Magnussen terzo. Intanto i primi due, seconde guide delle rispettive scuderie, si tolgono anche qualche sassolino contro i comunque incolpevoli compagni Hamilton e Vettel. Vedremo se gli stessi si prenderanno la ‘rivincita’ in Malesia.

Voto 8 a...Rosberg, Ricciardo e Magnussen: ebbene sì, per non far torto a nessuno diamo il voto più alto ai tre protagonisti del podio, che hanno tutti almeno un motivo particolare per essere ancor più felici oggi. Nico vince la gara col numero col quale il padre anni prima vinse il Mondiale: riuscirà a fare lo stesso il figlio? Ricciardo pilota di casa va sul podio nella sua prima gara con la Red Bull, macchina che fin dai test tutti davano per spacciata. Magnussen il rookie che pare già predestinato, alla sua prima in F1 è terzo ed è anche il primo podio danese in questa categoria.

Voto 5 a...Ferrari: Ancora una volta la Rossa mostra i suoi limiti quando conta, facendosi passare davanti non solo dai favoriti delle "Frecce D'Argento" ma pure dagli altri team e soprattutto dai novellini che appena arrivati sono andati, tanto in qualifica quanto in gara, meglio di due ex campioni del mondo che invece hanno fatto la (solita) gara anonima. Alonso riassume così: “Buono perché abbiamo punti in più di Hamilton e Vettel, male perché abbiamo finito a 35 secondi da Rosberg”. Detto tutto.


Voto 2 a...Lotus: La cosa tragicomica è sentire i piloti, che pochi minuti prima si sono dovuti fermare in pista, commentare ai microfoni che pensavano addirittura di fare meno giri...questo vuol dire che non solo c'è la consapevolezza dei limiti di quest'auto, ma che la via d'uscita è ancora lontana, molto lontana. Riusciranno entro fine stagione a terminare un intero GP??

sabato 15 marzo 2014

F1 – Qualifiche GP Australia, ad Hamilton la pole ma Ricciardo fa già il fenomeno

Eccoci finalmente al primo appuntamento della stagione: GP d'Australia con mille piccoli e grandi cambiamenti nei regolamenti così come nelle auto, che vedremo man mano. Un Mondiale che parte con un pensiero al campione Schumi che tutti sperano torni presto a godersi con tutti noi lo spettacolo dei motori, che mai come quest'anno sembra equilibrato. A Melbourne c'è un forte vento e delle nuvole plumbee che minacciano pioggia, che infatti arriva a cinque minuti dalla fine della Q1. Chilton-Bianchi-Gutierrez-Ericsson-Grosjean e Maldonado sono i primi ad uscire: per chi non avesse seguito le libere sarà sorprendente vedere la Lotus in fondo al gruppo, ma la loro monoposto è parsa davvero inguidabile. La Q2 ci mostra una Red Bull a due velocità, con Ricciardo nelle prime posizioni e Vettel che si qualifica solo 13º. Ma anche la Ferrari si trova nella stessa situazione, con Raikkonen solo una posizione meglio di lui e schiantato contro un muro. Sono fin qui le qualifiche dei rookie e delle cosiddette 'seconde guide'. Per la 'Top 10' si tentano strategie differenti: la pioggia continua a venir giù, qualcuno sceglie la gomma Intermedia altri la Full Wet ma la spunta il favorito dai pronostici Hamilton, col compagno Rosberg terzo. Fra loro il sorprendente Ricciardo, pilota di casa e alla sua prima gara con la macchina regina delle ultime stagioni. Ottimo anche Magnussen e buona prestazione per le Toro Rosso, per Alonso stessa piazza dello scorso anno: la quinta. Per domani è ancora prevista pioggia, il che renderà ancor più difficile il debutto in gara dei motori turbo e delle altre migliorie. Mercedes che sembrano giocarsi tra loro la vittoria, ma sono molte le variabili in campo quest’anno. 

sabato 9 novembre 2013

MotoGP – Qualifiche GP Valencia: altra pole Marquez, Mondiale sempre più vicino

Ultima gara, ultime qualifiche di questo campionato, mai negli ultimi anni così combattuto. In questi giorni la notizia è stata il divorzio tra Rossi e il suo storico capotecnico, l'australiano Jeremy Burgess, con cui ha vinto 7 titoli nella classe regina in 13 anni. A Valencia intanto il sole splende, specialmente per Marquez che domina in tutte le libere tranne che nell'FP4, dove gli sta davanti Lorenzo. Vera e propria simulazione di gara per lui, che deve sperare in un miracolo per poter strappare questo Mondiale dalle mani di Marc. Iannone e Petrucci vincono la Q1 e prendono parte alla corsa per la pole, con una tensione che si taglia col coltello. Il 99 ha un ritmo pazzesco ma proprio negli ultimi minuti un problema (non è chiaro se con il freno posteriore o addirittura di motore) lo costringe a cambiare moto, col rookie Honda che ne approfitta e quando mancano meno di 2 minuti trova il tempone e la pole. Lorenzo ci prova ma niente da fare: è secondo a tre decimi dal rivale, che tira fuori il coniglio dal cilindro dopo che Jorge ha mostrato però un passo migliore. Di certo sarà lotta vera fino alla fine, con Pedrosa terzo che potrebbe dare una mano al compagno di scuderia tenendo lontano il Por Fuera e permettendogli di entrare ancora di più nella leggenda.

domenica 27 ottobre 2013

MotoGP – GP Giappone: che testa Lorenzo! Si decide tutto nell'ultima gara

18: questi erano i punti che separavano Lorenzo da Marquez prima del Gran Premio del Giappone. Sarà riuscito il maiorchino a limitare ulteriormente il gap? Intanto nella giornata di ieri purtroppo è giunta ufficiale la notizia del ritiro dalle competizioni di Ben Spies, che aveva passato un'annata infernale senza in effetti apportare alcun beneficio alla Ducati. A proposito della casa italiana, Hayden nella sua penultima gara trova una terza posizione in griglia, per salutare nel migliore dei modi il team. Purtroppo per loro già al via l'americano perde 7 posizioni. Partenza a razzo invece per le due Yamaha, sopratutto di Lorenzo che forte della sua gomma morbida (unico tra i piloti ufficiali) prende margine sugli inseguitori. Rossi intanto va lungo due volte e scivola in 11esima posizione, lasciando quando mancano venti giri il solito terzetto (in ordine sparso) che guida anche la classifica piloti davanti a tutti: Lorenzo, Marquez e Pedrosa. Jorge è l'unico portabandiera Yamaha, su un circuito che come da pronostico accentua le loro difficoltà rispetto ai rivali proprietari della pista. Il rookie HRC cerca di avvicinarsi al 99, ma nel paio di occasioni in cui potrebbe passarlo va lungo; e non basta neanche un doppiato che si mette in traiettoria a rallentare il leader di una corsa che termina con nessun sorpasso in testa ma che ci regala un altro pezzo di storia da incorniciare: nessun salto sul divano, nessuno scontro, ma una lezione a Honda da un centauro vero, con cuore, testa e coraggio. E ora i punti che dividono il primo dal secondo in classifica mondiale sono 13, 7 vittorie contro 6 e un trofeo che verrà consegnato solo nell'ultima gara, tra due settimane, a Valencia. Ma noi comunque vada faremo volentieri una petizione per darne uno ciascuno a questi grandi campioni.

Voto 9 a...Lorenzo: Ok non avrà la verve del Gianburrasca iberico, ma a 30 vittorie in MotoGP come lui ci sono arrivati solo Rossi e Stoner, mica due tizi qualunque. E quella di oggi vale anche di più, a Motegi per tutti i santi giri davanti: chissà quante volte l'avrà sognato! Il buon 'Por Fuera' le azzecca tutte: partenza, strategia con gomma morbida, una prestazione sopra le righe dalla prima all'ultima curva...si dice sempre 'vinca il migliore', ma non chiedeteci chi tra questi splendidi prototipi di sportivi moderni possa essere il più meritevole, ci rifiutiamo di fare una scelta!

Voto 8 a...Marquez: verrebbe quasi da pensare che il pilotino Honda oggi sia stato sconfitto, semplicemente per non aver vinto su un tracciato di proprietà della stessa casa motoristica. Ricordiamo che Marc scendeva per la prima volta sull'asfalto nipponico, reduce dal brutto pasticcio di Phillip Island e, tanto per non farsi mancare nulla, in mattinata era anche stato vittima di una caduta. Saranno i vent'anni, sarà l'ambiente familiare che lo circonda, ma quello che fa davvero paura di questo ragazzo è che sembra guidare sopra tutto e tutti, guai, avversari e penalizzazioni comprese! Due con una testa come lui e Lorenzo, viene da pensare, vincerebbero anche su un triciclo tanta è la forza mentale che sprigionano. Autostima enorme, spregiudicatezza, ma anche tanto tanto talento certo.


Voto 4 a...Yamaha: certo, qualcuno festeggerà la vittoria del 99, ma per gli altri piloti dell'azienda e rispettivi team c'è poco da stare allegri: la figura è pessima. Da Rossi a Crutchlow e via via tutti gli altri, ci si aspettava certamente di più di un sesto o settimo posto. Ma la domanda è ogni volta la stessa: fin dove poteva dare di più la moto e fin dove l'uomo? Nel caso specifico propendiamo per un 50 e 50 circa, la prossima non ci sono scuse.

sabato 26 ottobre 2013

MotoGP – Qualifiche GP Giappone, pole di Lorenzo sul bagnato

Se qualche settimana fa tutti i pronostici per la vittoria mondiale pendevano nettamente in direzione Marquez, dopo il colpo di scena della scorsa gara i giochi si sono riaperti. Oltre agli strascichi e le polemiche, ancora una volta con Lorenzo che attacca il rookie reo stavolta del contatto avvenuto all'11esimo giro a Phillip Island, a Motegi (circuito di proprietà Honda) è la natura che dà filo da torcere ai piloti, che venerdì non riescono neppure a scendere in pista per le libere. La pioggia, figlia del tifone Francisco che sta tempestando il Giappone, crea problemi pure in questo sabato di qualifiche, che nello specifico della classe regina significa tornare in qualche modo alla vecchia formula, girando un'ora e un quarto sotto un cielo plumbeo e pista bagnata. Per domenica il tempo dovrebbe essere sereno, quindi i settaggi di oggi saranno praticamente inutili. Sin da subito Marquez si mette davanti a tutti, ben consapevole che essendo la penultima gara si trova al secondo match point consecutivo; passata la prima mezz'ora si rifanno sotto i rivali di sempre, ma come previsto le HRC hanno un certo vantaggio qui. La novità del turno è Hayden, non nuovo a fare dei grandi exploit sull'acqua, che porta una Ducati in testa dopo tantissimo tempo. Pur non riuscendo a tenersi stretto il primo tempo, l'americano chiude alla fine terzo, mentre la pole la stampa Lorenzo davanti ad un Marquez con evidenti problemi di saltellamento. Quarto Pedrosa, dietro a lui Rossi. Sei decimi e mezzo al leader mondiale e oltre un secondo a tutti gli altri per il Por Fuera, nella pista dove le Honda non hanno rivali solitamente; Marquez per essere la prima volta a Motegi e con parecchio chattering riesce comunque a limitare i danni. Domani i valori in campo potrebbero cambiare diametralmente sull'asciutto e potremmo incoronare il nuovo campione, o magari riaprire ancora di più il campionato.