Se qualche settimana fa
tutti i pronostici per la vittoria mondiale pendevano nettamente in
direzione Marquez, dopo il colpo di scena della scorsa gara i giochi
si sono riaperti. Oltre agli strascichi e le
polemiche, ancora una volta con Lorenzo che attacca il rookie reo
stavolta del contatto avvenuto all'11esimo giro a Phillip Island, a
Motegi (circuito di proprietà Honda) è la natura che dà filo da
torcere ai piloti, che venerdì non riescono neppure a scendere in
pista per le libere. La pioggia, figlia del tifone Francisco che sta
tempestando il Giappone, crea problemi pure in questo sabato di
qualifiche, che nello specifico della classe regina significa tornare
in qualche modo alla vecchia formula, girando un'ora e un quarto
sotto un cielo plumbeo e pista bagnata. Per domenica il tempo
dovrebbe essere sereno, quindi i settaggi di oggi saranno
praticamente inutili. Sin da subito Marquez si mette davanti a tutti,
ben consapevole che essendo la penultima gara si trova al secondo
match point consecutivo; passata la prima mezz'ora si rifanno sotto i
rivali di sempre, ma come previsto le HRC hanno un certo vantaggio
qui. La novità del turno è Hayden, non nuovo a fare dei
grandi exploit sull'acqua, che porta una Ducati in testa dopo
tantissimo tempo. Pur non riuscendo a tenersi stretto il primo tempo,
l'americano chiude alla fine terzo, mentre la
pole la stampa Lorenzo davanti ad un Marquez con evidenti problemi di
saltellamento. Quarto Pedrosa, dietro a lui Rossi. Sei decimi e mezzo
al leader mondiale e oltre un secondo a tutti gli altri per il Por
Fuera, nella pista dove le Honda non hanno rivali solitamente;
Marquez per essere la prima volta a Motegi e con parecchio chattering
riesce comunque a limitare i danni. Domani i valori in campo
potrebbero cambiare diametralmente sull'asciutto e potremmo
incoronare il nuovo campione, o magari riaprire ancora di più il
campionato.
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