Si
parte senza Constant ma con Nocerino, per un centrocampo muscolare
accanto a Muntari. Squadre che partono guardinghe, ovviamente in questo momento del campionato ogni punto è fondamentale. L'Inter ha
fatto tesoro del nostro exploit in Champions contro il Barça,
facendo catenaccio e affidandosi alle ripartenze. Dopo 6 minuti il
nostro primo tiro con De Sciglio esce di poco. Il ragazzo si fa
vedere in almeno un altro paio di occasioni, di cui una al quarto
d'ora mette la palla sui piedi del Balo che però davanti alla porta
scivola, come accaduto in precedenza al Faraone. Minuto 20': Boateng
vede con la coda dell'occhio proprio lui, El92, scattare dietro la
linea di difesa nerazzurra e da solo il nostro non può sbagliare. La
partita è frizzante ed equilibrata ma dal momento del gol piazziamo
le tende stabilmente in area avversaria, in particolare si nota la
voglia di segnare ai suoi ex compagni da parte di SuperMario; ci va
vicino altre due volte prima della mezz'ora e con una punizione a
cinque minuti da fine primo tempo. Ottima partita di tutti i
convocati, alla faccia di chi si lamenta della stanchezza di ritorno
dalle coppe...l'Inter gioca seguendo la tattica che ci si aspettava,
ma impegnando raramente la nostra difesa pur interpretando forse
anche meglio di noi i primi minuti, ma poi solo Milan. Cala la nebbia
al rientro in campo delle squadre, ma le idee sono ancora molto
chiare: dopo 2 minuti c'è già l'occasione di Boa su punizione,
fuori di un soffio. Risponde l'Inter all' 8' con Guarin ma Abbiati
c'è. È una gara stregata per Balotelli, che non riesce a metterla
dentro e con fischi e cori ad accompagnare ogni suo tocco. Schelotto entra al 70' al posto di Cambiasso, la prima
palla che tocca (di testa) diventa la rete del pareggio. I cugini
sono rinvigoriti e ci provano con maggiore insistenza, ma noi non si
molla e continuiamo a cercare i tre punti. A dieci minuti dal termine
entra Niang per un Boa visto in crescita, e al 40' entra Bojan per il
grande Faraone, in quello che ormai è diventato un flipper
impazzito. Dentro la bolgia anche Ambro al 44' ma il risultato non
cambia. Milan che meritava la vittoria per le opportunità avute
specie nel primo tempo, ma non concretizzate. Inter che regala il
premio di 'eroe per un giorno' all'italoargentino proveniente
dall'Atalanta, pari in realtà frutto delle nostre solite disattenzioni
croniche (ennesimo gol subito di testa). I due ex più attesi non
hanno lasciato granchè a referto, con Mario che ancora non riesce a
mostrarsi abbastanza maturo per affrontare certe sfide e che si è
visto solo a sprazzi. Sono comunque i due portieri i maggiori
protagonisti di questo derby, sfida che non riusciamo ormai a vincere
da troppo tempo.
lunedì 25 febbraio 2013
giovedì 21 febbraio 2013
Calcio – Cuore rossonero: il miracolo è servito, capolavoro Milan!
L'attesa, quando due delle migliori
squadre della storia si incontrano, è sempre altissima. Si parte
con 4-3-3 contro 4-3-3: da una parte ci sono Messi, Iniesta e Pedro,
dall'altra Boateng, El Shaarawy e Pazzini. Ambrosini a fare da diga
davanti la difesa. Sin dai primi minuti è chiara la strategia delle
due compagini: i catalani che attaccano compatti e il Milan che si
affida al contropiede. Ma è proprio la formazione di Mister Allegri
a rendersi più pericolosa, quando al quarto d'ora prima il Faraone e
poi il Boa vanno molto vicini a segnare, entrambi in serata di grazia sia
nel proporsi che nel dare una mano dietro. Alcune ottime giocate
difensive (tanto per citarne una, intervento pulitissimo in scivolata
di Montolivo su Messi) esaltano un “Meazza” stracolmo. Come
spesso accaduto in passato i rossoneri, squadra e tifosi, trovano la
loro dimensione ottimale quando c'è in palio la coppa dalle grandi
orecchie, giocandosela praticamente alla pari con l'armata blaugrana.
Il riassunto del primo tempo potrebbe essere questo: al Barça il
possesso palla, del Milan le occasioni migliori. La seconda parte del
match riprende com'è terminata la prima, al piccolo trotto,
confermando l'impressione che ad entrambe stia più che bene lo 0-0.
Ma accade l'imprevedibile: al 57' una conclusione dalla distanza di
Montolivo carambola prima su Pedro e poi su Zapata al limite
dell'area del Barcellona, per poi essere raccolta da Boateng che la
infila in porta con un preciso sinistro. Inutili le proteste di Piquè
che voleva un fallo di mano del difensore milanista. La partita a
questo punto subisce un'accellerata, e sull'onda dell'entusiasmo è
ora il Milan a farsi vivo nell'area avversaria con maggiore
frequenza. Pazzini, che nel primo tempo era un'ombra, è il più
pericoloso. Paura per lui durante uno scontro di testa con Puyol, ma entrambi
riprendono a giocare anche se un po' frastornati. Quando manca ormai
un quarto d'ora dal triplice fischio, è proprio l'attaccante ex
Fiorentina ad uscire per lasciare posto al giovane Niang. Gli
spagnoli tirano solo un paio di volte da fuori, per Abbiati è quasi
una serata in libera uscita con un Messi mai visto così fuori dalla
partita. Allegri invece ci ha visto benissimo col francesino, che
all' 81' tiene bene palla sulla trequarti, la dà al Faraone che a
sua volta la serve a Muntari defilato, tiro e gol: believe it or not,
Milan-Barcellona 2-0. Nel finale esce il sempre ottimo El92 per
Traorè, gli ultimi assalti della capolista della Liga non cambiano
il risultato anche grazie ad alcune buone uscite del nostro
portierone. Il boato di San Siro, quando l'arbitro dice che è
finita, saluta un risultato insperato ma fortemente voluto dagli 11
in campo; certo nulla è ancora deciso per il passaggio del turno, ma
la squadra ha oggi, e si spera per sempre, zittito le malelingue che
solo qualche mese fa vedevano i rossoneri già retrocessi o più
recentemente Balo-dipendenti. Attenzione però, il Barcellona visto
stasera era troppo brutto per essere vero; ciò non toglie comunque i
meriti dell'intero team e della visione tattica dell'allenatore toscano, che
si prende pure lui una bella rivincita sui detrattori.
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sabato 16 febbraio 2013
Calcio – Cuore rossonero: tranquilli, ci pensa Mario!
In
questo strano anticipo di venerdì per dare modo di arrivare più
riposati all'appuntamento di Champions, niente tridente delle creste:
al posto del Faraone c'è il Boa (prima assenza di El92 in
campionato) mentre torna Montolivo regista. È comunque un 4-3-3
quello schierato in campo, schema speculare per il Parma. Partiamo
abbastanza bene, ma la prima occasione è emiliana al 6'. Insistono
ripetutamente i ducali anche grazie ad alcune incertezze della nostra
difesa. Appunto tattico: Niang e Boateng scambiano spesso le
posizioni, svariando da destra a sinistra. Donadoni però ha capito
tutto: invece di chiudersi se la gioca attaccando il nostro reparto
arretrato troppo ballerino, e facendo la partita. D'altronde non è
per nulla che la sua squadra è una delle sorprese di questo
campionato. Milan non pervenuto, zero palle gol. Alla mezz'ora del
primo tempo Niang cade in area avversaria, il dubbio rimane ma per
l'arbitro è tutto ok. Incredibile palla vagante buttata lì da
Boateng nell'area parmense a pochi minuti dall'intervallo, il povero
Paletta fa per deviarla e finisce nell'incredulità generale per
infilarla nella propria rete. Immeritato vantaggio alla fine dei
primi 45' ma prendiamo e portiamo a casa. La ripresa sembra iniziare
con un altro piglio. Mesbah ha il classico 'dente avvelenato'
dell'ex, compie diversi falli al limite del giallo. Pur non
arrivando al tiro ora siamo noi a fare la partita. Al 20' del secondo
tempo esce Boateng per Bojan. Balotelli sembra troppo nervoso stasera
(a fine partita mostrerà i segni dei numerosi scontri subiti) per
ripetere le prestazioni precedenti, invece su punizione insacca il
quarto gol in 3 partite. E scusate se è poco. Ma è una ripresa
corale che nulla ha da spartire col primo tempo incolore; come spesso
accade ci scuotiamo dopo esserci guardati negli occhi all'interno
dello spogliatoio. Quando mancano ormai cinque minuti entra Traorè
per il volitivo Niang, che deve ancora crescere ma continua a
mostrare buone cose. Montolivo è il migliore nel complesso in campo,
sempre più faro della squadra, che quasi trova la rete dalla
distanza negli ultimi istanti come suggello dell'ottima prestazione.
L'ultima azione della partita è l'inutile 2-1 per un Parma che se
l'è comunque giocata alla pari. E ora la testa va al Barcellona;
comunque vada sarà spettacolo!
domenica 10 febbraio 2013
Calcio – Cuore rossonero: brutto Milan, giusto il pari
Partita decisamente meno spumeggiante di quella con l'Udinese all' Is Arenas, col rientrante Muntari e
Zapata che ancora deve smaltire il fuso orario dopo la Nazionale. È
il Cagliari così che si fa subito sotto, in particolare due grandi
occasioni di Ibarbo vengono sventate all'ultimo. Delle nostre tre
creste là davanti è Niang il più vivo, ma non mancano le
incursioni di Balo e del Faraone, fermati anche da un paio di entrate
sarde al limite. Alla sua terza incursione, negli ultimi secondi del
primo tempo, Ibarbo insacca di testa da calcio di punizione: è il
primo gol in stagione per l'attaccante del Cagliari che proprio oggi
ha deciso di tornare alla ribalta, ma purtroppo non certo la prima
volta che prendiamo una rete da palla inattiva. Secondo tempo che
inizia con un Milan volenteroso ma con le idee poco chiare. Al quarto
d'ora quindi Allegri prova ad inserire il Boa al posto di El
Shaarawy, e pochi minuti dopo Bojan subentra ad Ambro. La formazione
è quindi sbilanciata in avanti ma l'unica cosa che fiocca sono le
ammonizioni, da entrambe le parti. Non è una bella partita, ma si
cerca almeno il pareggio; a questo scopo il mister fa entrare negli
ultimi dieci disperati minuti Robinho. E il miracolo (ri)accade,
Astori già ammonito atterra SuperMario in area: rigore ed
espulsione. Naturalmente il nostro segna, e con un giocatore in più
in campo gli istanti finali diventano di fuoco, con opportunità che
si susseguono senza sosta; il tiro al bersaglio non ci dice però
bene, una volta perchè la palla è già uscita dal campo, un'altra
per fuorigioco, altre per merito di Agazzi o demerito dei nostri.
Certo che il Milan oggi ha dormito per buoni 80 minuti, quindi nel
momento in cui l'arbitro fischia tre volte e si esce dal campo, il
retrogusto è di quelli piuttosto amari, e poteva andare pure peggio.
Tra le poche note positive la terza rete del Balo in due giornate. Ci
sta comunque un momento no, considerata la media stratosferica di più
di due punti a partita nelle ultime gare. Resta però l'impressione
di una lieve involuzione, che ci auguriamo rientri già per venerdì
prossimo nella gara col Parma.
lunedì 4 febbraio 2013
Calcio - Cuore rossonero: W il tridente delle creste!
L'arrivo di
SuperMario ha portato senz'altro un grande entusiasmo
all'intero ambiente: i tifosi sugli spalti sono più numerosi, ma è
soprattutto in campo che si nota la differenza. Crederci é tutto. Il
predestinato Mario usufruisce dell'inaspettato infortunio del Pazzo,
e tutti noi godiamo di una delle migliori serate del Milan da molto
tempo, con quello che ormai è già stato definito come da titolo “il
tridente delle creste”. Dopo pochi secondi dall'inizio della gara
contro l'Udinese, alla sua prima palla, il Balo fa barba e capelli al
palo avversario. Sarà solo l'inizio; i tre si trovano come se
giocassero da sempre insieme. Nei primi 20 minuti hanno ciascuno
almeno un'occasione da gol. Balotelli non pare proprio lo svogliato
giocatore che ciondolava per il campo, la primadonna vista nel City,
e dopo 25 minuti di gran calcio segna la sua prima rete rossonera su
assist del Faraone. Lotta su ogni palla e sta al centro del gioco. La
scommessa è già vinta. Due minuti più tardi dalla distanza Padelli
deve volare per respingere un altro suo tiro. Magnifico! Finte,
tocchi di prima, se non è la miglior partita di Mario poco ci manca.
E gli altri due? Superba gara delle piccole creste.
Fioccano le occasioni per noi nel primo tempo, l'Udinese (e non una
formazione che rischia la retrocessione) non è mai in partita. A
riprova che comunque non giochiamo da soli, nel secondo tempo i
friulani trovano il pareggio soprattutto a causa di alcuni errori di
disimpegno nostri. Nonostante ciò e la stanchezza che comincia ad
affiorare, tante sono ancora le opportunità tra cui una traversa di
Niang e una parata su punizione di Balo. Ultimo minuto di recupero:
travolto El Shaarawy in area (se il difensore bianconero tocca la
palla prima o dopo lo diranno in seguito solo le moviole) è rigore
per l'arbitro e doppietta di SuperMario!!! 0 parate di Amelia e 1 tiro
in porta Udinese a referto al triplice fischio, detto tutto. Il resto
sono solo recriminazioni inutili che riempiono le trasmissioni
sportive di fuffa. E dopo una partita così non ce ne frega niente: 40 punti, a -3 dal terzo posto, alla pari con gli odiati cugini. Ma
sopratutto una prestazione collettiva e del trio là davanti che fa
paura, pur con una leggera flessione nel secondo tempo. Scusate se non ci poniamo e non ci vogliamo porre limiti.
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