lunedì 25 febbraio 2013

Calcio – Cuore rossonero: il derby dei rimpianti


Si parte senza Constant ma con Nocerino, per un centrocampo muscolare accanto a Muntari. Squadre che partono guardinghe, ovviamente in questo momento del campionato ogni punto è fondamentale. L'Inter ha fatto tesoro del nostro exploit in Champions contro il Barça, facendo catenaccio e affidandosi alle ripartenze. Dopo 6 minuti il nostro primo tiro con De Sciglio esce di poco. Il ragazzo si fa vedere in almeno un altro paio di occasioni, di cui una al quarto d'ora mette la palla sui piedi del Balo che però davanti alla porta scivola, come accaduto in precedenza al Faraone. Minuto 20': Boateng vede con la coda dell'occhio proprio lui, El92, scattare dietro la linea di difesa nerazzurra e da solo il nostro non può sbagliare. La partita è frizzante ed equilibrata ma dal momento del gol piazziamo le tende stabilmente in area avversaria, in particolare si nota la voglia di segnare ai suoi ex compagni da parte di SuperMario; ci va vicino altre due volte prima della mezz'ora e con una punizione a cinque minuti da fine primo tempo. Ottima partita di tutti i convocati, alla faccia di chi si lamenta della stanchezza di ritorno dalle coppe...l'Inter gioca seguendo la tattica che ci si aspettava, ma impegnando raramente la nostra difesa pur interpretando forse anche meglio di noi i primi minuti, ma poi solo Milan. Cala la nebbia al rientro in campo delle squadre, ma le idee sono ancora molto chiare: dopo 2 minuti c'è già l'occasione di Boa su punizione, fuori di un soffio. Risponde l'Inter all' 8' con Guarin ma Abbiati c'è. È una gara stregata per Balotelli, che non riesce a metterla dentro e con fischi e cori ad accompagnare ogni suo tocco. Schelotto entra al 70' al posto di Cambiasso, la prima palla che tocca (di testa) diventa la rete del pareggio. I cugini sono rinvigoriti e ci provano con maggiore insistenza, ma noi non si molla e continuiamo a cercare i tre punti. A dieci minuti dal termine entra Niang per un Boa visto in crescita, e al 40' entra Bojan per il grande Faraone, in quello che ormai è diventato un flipper impazzito. Dentro la bolgia anche Ambro al 44' ma il risultato non cambia. Milan che meritava la vittoria per le opportunità avute specie nel primo tempo, ma non concretizzate. Inter che regala il premio di 'eroe per un giorno' all'italoargentino proveniente dall'Atalanta, pari in realtà frutto delle nostre solite disattenzioni croniche (ennesimo gol subito di testa). I due ex più attesi non hanno lasciato granchè a referto, con Mario che ancora non riesce a mostrarsi abbastanza maturo per affrontare certe sfide e che si è visto solo a sprazzi. Sono comunque i due portieri i maggiori protagonisti di questo derby, sfida che non riusciamo ormai a vincere da troppo tempo.

giovedì 21 febbraio 2013

Calcio – Cuore rossonero: il miracolo è servito, capolavoro Milan!


L'attesa, quando due delle migliori squadre della storia si incontrano, è sempre altissima. Si parte con 4-3-3 contro 4-3-3: da una parte ci sono Messi, Iniesta e Pedro, dall'altra Boateng, El Shaarawy e Pazzini. Ambrosini a fare da diga davanti la difesa. Sin dai primi minuti è chiara la strategia delle due compagini: i catalani che attaccano compatti e il Milan che si affida al contropiede. Ma è proprio la formazione di Mister Allegri a rendersi più pericolosa, quando al quarto d'ora prima il Faraone e poi il Boa vanno molto vicini a segnare, entrambi in serata di grazia sia nel proporsi che nel dare una mano dietro. Alcune ottime giocate difensive (tanto per citarne una, intervento pulitissimo in scivolata di Montolivo su Messi) esaltano un “Meazza” stracolmo. Come spesso accaduto in passato i rossoneri, squadra e tifosi, trovano la loro dimensione ottimale quando c'è in palio la coppa dalle grandi orecchie, giocandosela praticamente alla pari con l'armata blaugrana. Il riassunto del primo tempo potrebbe essere questo: al Barça il possesso palla, del Milan le occasioni migliori. La seconda parte del match riprende com'è terminata la prima, al piccolo trotto, confermando l'impressione che ad entrambe stia più che bene lo 0-0. Ma accade l'imprevedibile: al 57' una conclusione dalla distanza di Montolivo carambola prima su Pedro e poi su Zapata al limite dell'area del Barcellona, per poi essere raccolta da Boateng che la infila in porta con un preciso sinistro. Inutili le proteste di Piquè che voleva un fallo di mano del difensore milanista. La partita a questo punto subisce un'accellerata, e sull'onda dell'entusiasmo è ora il Milan a farsi vivo nell'area avversaria con maggiore frequenza. Pazzini, che nel primo tempo era un'ombra, è il più pericoloso. Paura per lui durante uno scontro di testa con Puyol, ma entrambi riprendono a giocare anche se un po' frastornati. Quando manca ormai un quarto d'ora dal triplice fischio, è proprio l'attaccante ex Fiorentina ad uscire per lasciare posto al giovane Niang. Gli spagnoli tirano solo un paio di volte da fuori, per Abbiati è quasi una serata in libera uscita con un Messi mai visto così fuori dalla partita. Allegri invece ci ha visto benissimo col francesino, che all' 81' tiene bene palla sulla trequarti, la dà al Faraone che a sua volta la serve a Muntari defilato, tiro e gol: believe it or not, Milan-Barcellona 2-0. Nel finale esce il sempre ottimo El92 per Traorè, gli ultimi assalti della capolista della Liga non cambiano il risultato anche grazie ad alcune buone uscite del nostro portierone. Il boato di San Siro, quando l'arbitro dice che è finita, saluta un risultato insperato ma fortemente voluto dagli 11 in campo; certo nulla è ancora deciso per il passaggio del turno, ma la squadra ha oggi, e si spera per sempre, zittito le malelingue che solo qualche mese fa vedevano i rossoneri già retrocessi o più recentemente Balo-dipendenti. Attenzione però, il Barcellona visto stasera era troppo brutto per essere vero; ciò non toglie comunque i meriti dell'intero team e della visione tattica dell'allenatore toscano, che si prende pure lui una bella rivincita sui detrattori.  

sabato 16 febbraio 2013

Calcio – Cuore rossonero: tranquilli, ci pensa Mario!


In questo strano anticipo di venerdì per dare modo di arrivare più riposati all'appuntamento di Champions, niente tridente delle creste: al posto del Faraone c'è il Boa (prima assenza di El92 in campionato) mentre torna Montolivo regista. È comunque un 4-3-3 quello schierato in campo, schema speculare per il Parma. Partiamo abbastanza bene, ma la prima occasione è emiliana al 6'. Insistono ripetutamente i ducali anche grazie ad alcune incertezze della nostra difesa. Appunto tattico: Niang e Boateng scambiano spesso le posizioni, svariando da destra a sinistra. Donadoni però ha capito tutto: invece di chiudersi se la gioca attaccando il nostro reparto arretrato troppo ballerino, e facendo la partita. D'altronde non è per nulla che la sua squadra è una delle sorprese di questo campionato. Milan non pervenuto, zero palle gol. Alla mezz'ora del primo tempo Niang cade in area avversaria, il dubbio rimane ma per l'arbitro è tutto ok. Incredibile palla vagante buttata lì da Boateng nell'area parmense a pochi minuti dall'intervallo, il povero Paletta fa per deviarla e finisce nell'incredulità generale per infilarla nella propria rete. Immeritato vantaggio alla fine dei primi 45' ma prendiamo e portiamo a casa. La ripresa sembra iniziare con un altro piglio. Mesbah ha il classico 'dente avvelenato' dell'ex, compie diversi falli al limite del giallo. Pur non arrivando al tiro ora siamo noi a fare la partita. Al 20' del secondo tempo esce Boateng per Bojan. Balotelli sembra troppo nervoso stasera (a fine partita mostrerà i segni dei numerosi scontri subiti) per ripetere le prestazioni precedenti, invece su punizione insacca il quarto gol in 3 partite. E scusate se è poco. Ma è una ripresa corale che nulla ha da spartire col primo tempo incolore; come spesso accade ci scuotiamo dopo esserci guardati negli occhi all'interno dello spogliatoio. Quando mancano ormai cinque minuti entra Traorè per il volitivo Niang, che deve ancora crescere ma continua a mostrare buone cose. Montolivo è il migliore nel complesso in campo, sempre più faro della squadra, che quasi trova la rete dalla distanza negli ultimi istanti come suggello dell'ottima prestazione. L'ultima azione della partita è l'inutile 2-1 per un Parma che se l'è comunque giocata alla pari. E ora la testa va al Barcellona; comunque vada sarà spettacolo!

domenica 10 febbraio 2013

Calcio – Cuore rossonero: brutto Milan, giusto il pari


Partita decisamente meno spumeggiante di quella con l'Udinese all' Is Arenas, col rientrante Muntari e Zapata che ancora deve smaltire il fuso orario dopo la Nazionale. È il Cagliari così che si fa subito sotto, in particolare due grandi occasioni di Ibarbo vengono sventate all'ultimo. Delle nostre tre creste là davanti è Niang il più vivo, ma non mancano le incursioni di Balo e del Faraone, fermati anche da un paio di entrate sarde al limite. Alla sua terza incursione, negli ultimi secondi del primo tempo, Ibarbo insacca di testa da calcio di punizione: è il primo gol in stagione per l'attaccante del Cagliari che proprio oggi ha deciso di tornare alla ribalta, ma purtroppo non certo la prima volta che prendiamo una rete da palla inattiva. Secondo tempo che inizia con un Milan volenteroso ma con le idee poco chiare. Al quarto d'ora quindi Allegri prova ad inserire il Boa al posto di El Shaarawy, e pochi minuti dopo Bojan subentra ad Ambro. La formazione è quindi sbilanciata in avanti ma l'unica cosa che fiocca sono le ammonizioni, da entrambe le parti. Non è una bella partita, ma si cerca almeno il pareggio; a questo scopo il mister fa entrare negli ultimi dieci disperati minuti Robinho. E il miracolo (ri)accade, Astori già ammonito atterra SuperMario in area: rigore ed espulsione. Naturalmente il nostro segna, e con un giocatore in più in campo gli istanti finali diventano di fuoco, con opportunità che si susseguono senza sosta; il tiro al bersaglio non ci dice però bene, una volta perchè la palla è già uscita dal campo, un'altra per fuorigioco, altre per merito di Agazzi o demerito dei nostri. Certo che il Milan oggi ha dormito per buoni 80 minuti, quindi nel momento in cui l'arbitro fischia tre volte e si esce dal campo, il retrogusto è di quelli piuttosto amari, e poteva andare pure peggio. Tra le poche note positive la terza rete del Balo in due giornate. Ci sta comunque un momento no, considerata la media stratosferica di più di due punti a partita nelle ultime gare. Resta però l'impressione di una lieve involuzione, che ci auguriamo rientri già per venerdì prossimo nella gara col Parma.

lunedì 4 febbraio 2013

Calcio - Cuore rossonero: W il tridente delle creste!


L'arrivo di SuperMario ha portato senz'altro un grande entusiasmo all'intero ambiente: i tifosi sugli spalti sono più numerosi, ma è soprattutto in campo che si nota la differenza. Crederci é tutto. Il predestinato Mario usufruisce dell'inaspettato infortunio del Pazzo, e tutti noi godiamo di una delle migliori serate del Milan da molto tempo, con quello che ormai è già stato definito come da titolo “il tridente delle creste”. Dopo pochi secondi dall'inizio della gara contro l'Udinese, alla sua prima palla, il Balo fa barba e capelli al palo avversario. Sarà solo l'inizio; i tre si trovano come se giocassero da sempre insieme. Nei primi 20 minuti hanno ciascuno almeno un'occasione da gol. Balotelli non pare proprio lo svogliato giocatore che ciondolava per il campo, la primadonna vista nel City, e dopo 25 minuti di gran calcio segna la sua prima rete rossonera su assist del Faraone. Lotta su ogni palla e sta al centro del gioco. La scommessa è già vinta. Due minuti più tardi dalla distanza Padelli deve volare per respingere un altro suo tiro. Magnifico! Finte, tocchi di prima, se non è la miglior partita di Mario poco ci manca. E gli altri due? Superba gara delle piccole creste. Fioccano le occasioni per noi nel primo tempo, l'Udinese (e non una formazione che rischia la retrocessione) non è mai in partita. A riprova che comunque non giochiamo da soli, nel secondo tempo i friulani trovano il pareggio soprattutto a causa di alcuni errori di disimpegno nostri. Nonostante ciò e la stanchezza che comincia ad affiorare, tante sono ancora le opportunità tra cui una traversa di Niang e una parata su punizione di Balo. Ultimo minuto di recupero: travolto El Shaarawy in area (se il difensore bianconero tocca la palla prima o dopo lo diranno in seguito solo le moviole) è rigore per l'arbitro e doppietta di SuperMario!!! 0 parate di Amelia e 1 tiro in porta Udinese a referto al triplice fischio, detto tutto. Il resto sono solo recriminazioni inutili che riempiono le trasmissioni sportive di fuffa. E dopo una partita così non ce ne frega niente: 40 punti, a -3 dal terzo posto, alla pari con gli odiati cugini. Ma sopratutto una prestazione collettiva e del trio là davanti che fa paura, pur con una leggera flessione nel secondo tempo. Scusate se non ci poniamo e non ci vogliamo porre limiti.