venerdì 3 agosto 2012

"Impiegato per hobby" di Enrico Martelloni - In viaggio per la vittoria parte 3



Il viaggio s’era fatto tranquillo, ormai il bus di Leo correva sull’autostrada verso la nuova meta da raggiungere: Torino, per la prima del campionato di serie B. Era notte e la domenica pomeriggio per i nostri ragazzi l’aspettava una dura quanto incredibile avventura nella serie cadetta! Tutti dormivano sereni, tranne Leo. L’ultimo annuncio della radio li aveva scossi tutti e dopo i sussulti, le solite esagerazioni ed esclamazioni di gioia, la squadra ed i dirigenti s’erano arresi alla stanchezza; troppe cose erano accadute tutte assieme in così breve tempo. L’annuncio della promozione era arrivato proprio all’ultimo semaforo, prima di arrivare allo stadio di Perugia. Il verde si era affaticato molto, alternandosi con il rosso, nel tentativo di convincere l’autista dell’autobus a passare oltre. Solo un vigile, per caso uscito dalla pasticceria lì vicino, s’era deciso ad intervenire dopo che il titolare del bar gli aveva fatto intendere che i ‘diti d’apostolo’ con la crema erano finiti e che ci sarebbe voluta una buona mezz’ora per averne degli altri. La fila delle automobili che si era creata dietro al pullman dell’ A.C. Prato, cresceva a dismisura e se n’era persa la vista all’orizzonte. In quel momento il tramonto aveva dato il meglio di sé infiammando il cielo di un rosso mozzafiato da fare invidia ai film western, dove file di carovane si muovevano da Est verso Ovest in cerca di nuove terre da coltivare e di fortuna: centinaia di famiglie piene di speranza e di fede. Ugualmente,  questi viaggiatori sulle loro auto cercavano di raggiungere la loro meta, mentre imprecavano a suon di clacson per raggiungere un piatto di spaghetti fumanti che a casa li aspettava. Forse. Augh!... Il povero vigile, allora, dovette penare non poco per risolvere il problema per causa della pattuglia di soccorso fermatasi al bancomat a fianco della pasticceria. Finalmente la cosa si risolse con una multa salata; c’è chi disse, per l’invidia di quella seconda repentina promozione, ed in un pianto liberatorio di Leo, l’autista. “Che si piange così, grande e grosso come tu sei? Grullerellone!” Provò a consolarlo Simone sorridendogli. “Tutti a i' barre a prendere una gazzosaaa!” esclamò con soddisfazione il primo dirigente dal fondo del bus. “Offre la casa!” “Un sarebbe meglio un Prosecchino con due noccioline e patatine fritte, visto l’eccezionalità?” osservò Luca nel gran casino che si era creato dopo l’annuncio radiofonico. “Scherzi! Sai che rutti dopo, e poi ci costerebbe un patrimonio!” Rispose il primo dirigente. Sì, il silenzio ora regnava sull’autobus e una musica accompagnava il borbottio del motore  che correva in una notte stellata baciata dalla fortuna. “Non mi fermo nemmeno per pisciare” pensò Leo con gli occhi rossi pieni di sangue dalla stanchezza. Indignato, però, qualcuno si rifiutò di farla nella bottiglia. Non era per la pipì, ma vi lascio capire quale era il problema. Con la scusa dei tragitti brevi della C2, era stato evitato di prendere un mezzo dotato di WC per il solito motivo del bilancio. Sotto la pressione dell’allenatore, Leo cedette e d’accordo col primo dirigente, decisero che al primo Motel incontrato si sarebbero fermati a dormire; al parcheggio, si capisce, proprio di fronte. Così i nostri eroi si fermarono per andare al bagno. L’anziana custode controllò sospettosa, ma con un po’ di nostalgia, la fila di questi bei ragazzi dal viso stanco, che per la verità educatamente aspettavano il loro turno con una monetina da cinquanta centesimi in mano. Dopo, tutti a dormire. Quello che al mattino seguente sarebbe accaduto non se lo immaginavano di certo, e…neppure io.


Fine della terza puntata

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