Giunti all'appuntamento con la mitica
pista californiana di Laguna Seca siamo tutti rimasti sorpresi del
dominio mostrato da Marquez nelle libere, specialmente considerato
che queste sono le prime volte in cui corre sull'asfalto americano,
dove ricordiamo troveremo solo la classe regina. Come tutti gli
appassionati sanno, questo circuito non è solo famoso per il
'cavatappi' ma per essere una delle piste più tecniche del Mondiale.
Altro dato che ci lasciano in eredità le 'free practice' è una
certa superiorità dei motori Honda, mentre rivediamo con immensa
gioia sia Lorenzo che Pedrosa che con tutti gli altri inseguono il
rookie loro connazionale. Il pilota Yamaha entra di diritto nella
top10, mentre Dani deve partecipare alla Q1 ma, come facilmente
ipotizzabile, passa il turno senza problemi. Lo accompagna Randy De
Puniet, che già all'inizio della Q2 però scivola. Ancora il rookie, che vuole
sfatare il tabù che vede nessun centauro al suo primo anno trovare
la pole qui, continua a correre come un matto e si va a migliorare ulteriormente giro dopo giro. Crutchlow, caduto nelle
ultime libere, ha qualche problema nei primi minuti delle qualifiche
con la seconda moto, ma quando rientra l'adrenalina accumulata gli fa
trovare il quinto tempo in griglia. Anche Marquez scivola nella polvere mentre è
ancora primo ma non c'è tempo per riprendere la pista: per pochi millesimi suo malgrado vede sfuggire una pole che
sarebbe stata più che meritata. A mettersi davanti a lui, sorpresa delle
sorprese, arriva negli ultimi minuti come un razzo Bradl. Terzo uno
straordinario Bautista, che dopo alcune stupidaggini in
passato ha davvero imparato la lezione. Quarto Rossi, prima delle
Yamaha, mentre gli stoici Lorenzo e Pedrosa sono sesto e settimo. Il favorito per la gara rimane Marquez, ma gli
occhi di tutti saranno puntati sui suoi due connazionali ancora
acciaccati e sulla loro tenuta fisica.
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