domenica 23 settembre 2012

F1 - GP di Singapore, Vettel trionfa e Alonso è sul podio


Il caldo e l’umidità tropicali rendono quella di Marina Bay una delle corse più faticose, mettendo alla prova il fisico dei piloti su questo tracciato cittadino. I primi 10 si posizionano sulla griglia tutti con le Supersoft, Hamilton parte bene mentre dietro molti tagliano la prima chicane; diversi i contatti, Maldonado perde un paio di posizioni ma è sopratutto Massa (foratura alla partenza) che si ritrova ultimo ed è costretto a fermarsi ai box. Hamilton intanto è incredibilmente veloce: in 4 giri ha già accumulato 10 secondi di vantaggio su Alonso che è quarto! Intorno al decimo giro iniziano le soste ai box, e Vettel riesce ad avvicinarsi alla testa delle corsa grazie ad alcuni giri record. Ora davanti montano tutti le Soft, ma le posizioni non cambiano. Hamilton inizia a rallentare e si ferma accanto ad un muretto, un problema al cambio lo scippa di una probabile vittoria, rabbia e sconforto per lo sfortunato pilota inglese. Una decina di (noiosi) giri dopo e il ritiro di Karthikeyan che si blocca in traiettoria obbliga ad uscire la safety car. Anche Maldonado si deve fermare, lasciando il solo Vettel, ora in testa, superstite dei primi 3 in qualifica. Vettel, Button ed Alonso stanno tranquilli davanti, ma dietro è bagarre vera: prima Massa e Senna, poi il gruppetto capitanato da Webber con Kobayashi e Hulkenberg, i contatti non si risparmiano e i pezzi di carbonio volano. Con la safety car fuori quasi una decina di giri in tutto, la gara terminerà senza poter raggiungere i 61 giri previsti, avendo ormai raggiunto il limite di tempo previsto. Così Vettel torna alla vittoria, Button salva la faccia alla McLaren (affidabilità zero) e Alonso mantiene la promessa fatta dopo le qualifiche e si mette sul gradino più basso del podio. Ora il tedesco, che torna a vincere dopo 9 gare, è secondo a 29 punti nel Mondiale, mentre Hamilton scivola a -52.

Voto 9 a...Vettel: alla fine ha avuto ragione lui. Si è costruito un trionfo dal venerdì e nonostante delle qualifiche incolori si è messo buono buono ad aspettare, tenendo il ritmo dello scatenato Hamilton, finchè per sua fortuna l’inglese non è stato ‘eliminato’ dai suoi stessi tecnici. Fortunato? Certamente, ma vista la non grandissima affidabilità anche della sua Red Bull si vede che gli astri a volte premiano comunque chi ci prova.

Voto 8 ad...Alonso: il massimo risultato col minimo sforzo? Andatelo a dire ai poveri piloti dopo due ore dentro abitacoli strettissimi e con addosso una tuta imbottita, quando ci sono 30 gradi e il 90% di umidità…oltre alla tensione stessa di una gara di Formula1, dove ogni errore può essere l’ultimo che commetti. Diciamo che i guai tecnici di due dei piloti davanti allo spagnolo, Hamilton e Maldonado, hanno favorito quel podio di cui sembrava quasi sicuro Alonso. Ai box Ferrari forse si saranno toccati sentendo questa sua dichiarazione, eppure vedi un po’ il ’vecchio’ volpone anche stavolta c’ha visto proprio bene. 

Voto 4 a...McLaren: una gara facile da vincere, il cambio si rompe e dai box ti dicono: "Ci dispiace Lewis!"…ok se Hamilton ancora avesse idee confuse sul suo futuro, davanti ad una corsa ed un mondiale quasi consegnati in mani nemiche, direi che stasera qualche pensierino in più di cambiare scuderia ce l’abbia. Naturalmente tante sono le vittorie per cui deve viceversa ringraziare i suoi tecnici e quel team che ha fortemente voluto sin dalle fasce tirarsi su il pupo, per poter avere un pilota inglese di razza, vincente e di carattere (sì, anche troppo…) Non siamo tifosi di Lewis, ma quando uno ha tanta sfi…sfortuna, ti tira un minimo di simpatia no? Quest’anno forse più che mai la parola d’ordine è ‘affidabilità’: cara McLaren (ma non solo) se vuoi almeno provare a scalfire il primato di Alonso, non devi fare macchine veloci quanto regolari, ovvero che possano puntare costantemente al podio o poco meno, e non ad un mesto ritiro 

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