sabato 9 marzo 2013

Calcio – Cuore rossonero: pioggia e veleni, ma la vittoria è nostra


Proprio un girone fa iniziò la nostra grande rimonta. In quest'anticipo ad affrontare un Genoa che sta facendo bene nelle ultime giornate ma che ancora lotta per la retrocessione, torna Niang e in panchina va il Balo. Boateng a riposo in un accenno di turnover pensando, ma solo un pochino, alla sfida di Champions. Rientra Constant e l'ottimo De Sciglio (già proclamato erede di capitan Maldini) si riprende la fascia di competenza. A Marassi piove ma più importante è il clima sugli spalti, dove il ricordo della tragedia di Spagnolo è sempre vivo. Molti sono gli ex di turno, dal Boa al Faraone passando per Constant. Il campo, già certo non dei migliori, è ulteriormente appesantito dalla pioggia che fa da padrone per i primi minuti di gioco. E' solo intorno al 20' infatti che giunge il primo tiro in porta con Niang; il guizzo giusto però arriva da un'altro dei nostri attaccanti, Pazzini, che dopo un brutto fallo subito tira fuori gli attributi e due minuti dopo dal limite dell'area avversaria la mette sotto la traversa. Neppure il tempo di festeggiare, lo stesso Pazzo è costretto ad uscire e lasciare il posto a Balotelli. Si comincia finalmente a capire come muoversi nel pantano del Ferraris ed entrambe le squadre macinano km, ma senza creare palle gol. Ad onor di cronaca, il Genoa si lamenta di tre possibili rigori di cui 2 per fallo di mano, che l'arbitro decide di non fischiare, secondo chi scrive giustamente. Ma la partita nel frattempo si è incattivita, almeno da parte dei Grifoni, che dopo il pessimo intervento di Portanova su Pazzini che ha fatto infuriare anche Galliani in tribuna, proseguono prendendosela tra gli altri con Balotelli già claudicante di suo che riceve un calcio nello stomaco. Pare più un incontro di boxe che di calcio, non esattamente il modo migliore per tenere distesi gli animi dei tifosi, ma tant'è. Il primo tempo si conclude dunque col vantaggio trovato in una delle rare occasioni avute, che però passa in secondo piano rispetto all'infortunio di Pazzini. La speranza è rivederlo già martedì al Camp Nou, ma chissà se sarà possibile. All'inizio della ripresa entra Yepes al posto di Mexes, che si affianca così al connazionale Zapata. Al 4' l'aggressività dei rossoblu gli regala un palo pieno; altri 4 minuti per ammirare il primo tiro della partita da parte di Super Mario. Quando si avvicina il quarto d'ora esplode il destro di Flamini deviato da Frey, antipasto perfetto al quinto gol di Balotelli imbeccato alla perfezione da Zapata. Rissa al 20' con Constant che prende un calcione da dietro, reagisce e viene espulso per somma di ammonizioni. Entra così Abate al posto del povero Faraone che viene anche fischiato dai suoi ex tifosi. Il match si trasforma così in un'assedio genoano, solo l'attenzione e la prontezza di riflessi di Abbiati evita il peggio. Con tanta, tanta fatica però si riesce a portarla a casa e nonostante l'inferiorità numerica, senza subire neppure gol. Si sale a 51 punti, sempre più vicino al Napoli seconda e a +4 dalla Lazio. Il Genoa c'ha provato mettendola sul piano esclusivamente nervoso, tattica che a volte paga ma che difficilmente può darti i tre punti, essenziali come l'aria per una compagine che sgomita nelle retrovie. Spiace ancora sottolineare come non solo i giocatori in campo ma persino i dirigenti invece di tenere un profilo basso durante e dopo la partita continuino imperterriti a gettare benzina sul fuoco dei roghi mediatici alla classe arbitrale. Non abbiamo visto errori così eclatanti da ammettere teatrini, che noi per molto peggio tra l'altro non abbiamo mai fatto. Questione di stile. E ora è ufficiale: la testa è già a Barcellona.

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