venerdì 11 maggio 2012

Calcio - Rivoluzione Milan: via anche Ringhio. Stagione disastrosa o normale ricambio generazionale?


Da appassionata, da giornalista e, certamente, anche da milanista, non riesco a sopportare gli allarmismi che leggo su quotidiani/siti specializzati. Guardate i dati per favore prima di parlare, se no vendete aria fritta (anche se evidentemente alla gente piace così): il Milan che ha sbagliato tutto, che ha buttato alle ortiche una stagione, ha comunque ottenuto un trofeo (la Supercoppa Italiana), è stata sconfitta ai quarti di finale di Champions League dal Barcellona (che fino a prova contraria rimane la squadra più forte del mondo) ed è arrivata seconda giocandosela fino nelle ultimissime giornate con la Juventus rimasta imbattuta per tutto il campionato; difficile fare meglio di così. A questo aggiungete i soliti infortuni, tra cui alcuni davvero pesanti come quelli di Pato o Cassano, ed è facile intuire che quella ormai agli sgoccioli non poteva essere la nostra annata.
Naturale però che quando si parla della formazione più titolata al mondo bisogna sempre puntare al massimo; in quest’ottica molti tifosi sono rimasti delusi dalla politica di acquisizioni a parametro zero o prestiti con cui negli ultimi anni i rossoneri hanno condotto il proprio mercato. Ed ora ecco lì, i nostri eroi che ci salutano, ognuno a suo modo. La fine di un ciclo? Suvvia niente drammi. Coloro che dicono una cosa simile, sono gli stessi che domandano retoricamente dalle pagine dei giornali se il Barcellona vincerà anche senza Guardiola…e ne sono certa, non possono pensarlo sul serio: questa è la vita, e specialmente nello sport, quando hai una certa età gli stimoli non dico manchino ma sicuramente non sono più quelli di prima, e tantomeno le priorità. Si diventa mariti, padri, si inizia a voler stare con la propria famiglia piuttosto che passare 10 o più mesi all’anno ad allenarsi e giocare. Non è una questione di soldi, che non si pensi mai questo. Qui parliamo di bandiere, autentiche autorità del pallone, gente onesta che proprio perché verace un giorno si rende conto che non può più dare quello che dovrebbe in campo. Ok ragazzi, vi rispettiamo e amiamo anche per questo, ci mancherete e sappiamo che vi mancheremo, è stato bello ma è giusto così. Grazie di tutto. Ma ora, spazio alla gioventù, al nuovo che avanza…o no?
Già, perché il nodo allo stomaco ti viene, quando senti che va via Nesta, Gattuso, Inzaghi (che già hanno salutato tutti), Seedorf, in bilico Van Bommel, Aquilani…ma soprattutto quando senti che c’è bisogno di fare cassa e per questo si potrebbero cedere pedine importanti, essenziali negli 11 di Allegri, come Thiago Silva (dallo stesso Nesta nominato suo successore di diritto) e Boateng. E chi arriva? Traorè…che ha firmato, si parla di Lodi, Acerbi, Montolivo. Uhm…se fossi in Ibra in effetti pure a me verrebbe un bel mal di pancia dei suoi! Anche se in realtà personalmente mi sento fiduciosa, perché in tutti questi anni pur senza spendere follie direi che il Diavolo non se l’è passata così male…inoltre non puoi mai sapere come andrà un campionato finchè non si è sul campo, e anche allora le cose possono cambiare da un momento all’altro; un gol regolare non convalidato, un rigore che non c’era, e i punti di vista si ribaltano.

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