mercoledì 30 maggio 2012

Hi-tech - Discovr e NodeBeat, due geniali app musicali


Grazie ai ragazzi di “App del giorno”, che quotidianamente selezionano e presentano ai fruitori le migliori offerte dell’App Store, nelle ultime ore abbiamo fatto la conoscenza di due piccole pietre miliari che non dovrebbero mancare nell’iPhone/iPod/iPad di nessun appassionato di musica.

La prima che vi vogliamo presentare è “Discovr“, vera e propria enciclopedia del moderno universo delle sette note che, come il nome suggerisce, vi farà scoprire nuovi artisti partendo dal vostro gruppo preferito, suggerendovi quelli più in voga, piuttosto che consigliarvi in base ai brani che possedete già sul vostro lettore e che il programma riconoscerà in maniera automatica. Naturalmente potete anche fare una classica ricerca per nomi, ma il bello di questa applicazione sta anche nella semplicità e varietà di utilizzo, oltre che ad un aspetto grafico molto curato. Ad esempio, ogni funzione sarà gestibile con un dito; i menù a scomparsa lasceranno il posto al diagramma con tutti i musicisti connessi in base alle similitudini che li accomunano, che potremo espandere ulteriormente quasi all’infinito toccando semplicemente l’icona dell’artista desiderato, oppure aprendo un ulteriore menù ricco di info, dalla biografia ad una selezione di video e tracce etc. con un doppio tap sulla stessa. Naturalmente le nostre ‘scoperte’ potranno essere salvate e condivise sui maggiori social network.

Passando ora a parlare di “NodeBeat”, possiamo dire che è uno di quei programmi davvero adatti a chiunque: persino un bambino potrà divertirsi creando suoni e melodie con una semplicità disarmante. Basterà selezionare una delle forme, posizionarla sulla schermata ed abbinarla ad una nota, contraddistinta da pallini di diversi colori. Il punto in cui lo posizioneremo e le sue interconnessioni (visualizzate da una linea) con gli altri elementi, tra cui le percussioni, creerà mille motivi diversi. Volendo, potremo lasciare poi che i nostri componimenti siano liberi di fluttuare per lo schermo, creando automaticamente sonorità sempre differenti, o semplicemente ascoltare i pezzi già inclusi piuttosto che i nostri, magari prima di addormentarci. Per chi già suona o vorrebbe almeno provarci, da ludico divertimento può diventare un vero e proprio strumento musicale, andando magari a spulciare le varie opzioni tipiche di ben più costosi programmi professionali. Nello specifico, parliamo di un gioiellino che saprà offrire soddisfazioni a grandi e piccini, ma soprattutto agli amanti della musica elettronica, ai quali non sarà difficile riuscire a produrre brani (che potranno poi essere registrati e salvati, o anche utilizzati ed esportati come basi volendo addirittura in MIDI, a dimostrazione della serietà del progetto) che ricordano da vicino quelli di un certo Aphex Twin, tanto per citare un nome.

Potrebbe sembrare un paragone esagerato, ma oggettivamente oggi chiunque dotato di un semplice smartphone può suonare, inventarsi un proprio stile e incidere un disco, come hanno già sperimentato alcuni; o improvvisare un concerto, magari col solo ausilio di un melafonino. Benvenuti nell’era dell’alta tecnologia!

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